Torna a Milano il 3 dicembre Artigiano in fiera, solidarietà uno dei fil rouge

di Marco Staffiero

E’ tutto pronto a Milano al polo fieristico di Rho-Pero per la ventunesima edizione de “L’Artigiano in Fiera”, la più grande manifestazione internazionale dell’artigianato in programma dal 3 all’11 dicembre. Sarà la solidarietà uno dei fil rouge dell’edizione, ospitando artigiani che, con il loro lavoro e il loro impegno, saranno testimonianza diretta di iniziative umanitarie capaci di generare occasioni di sviluppo nei Paesi d’origine. La rassegna, ad ingresso gratuito, si conferma, ancora una volta, come la più grande vetrina della genialità delle micro e piccole imprese artigiane, con più di tremila stand espositivi e prodotti provenienti da oltre centro Paesi. Un viaggio multisensoriale in 310mila metri quadrati di superficie espositiva, che coinvolgerà anche olfatto e gusto grazie agli stand enogastronomici e alle proposte della ristorazione da tutto il mondo: basterà sedersi in uno dei 41 ristoranti o nelle 24 “piazze e luoghi del gusto” per percepire profumi, odori e sapori di Paesi esotici o dei vicoli dei borghi più caratteristici dell’Italia. In un solo giorno sarà possibile gustare delizie casalinghe, vero orgoglio della cucina italiana, accanto a piatti della tradizione europea ed extraeuropea, che trasmettono millenni di tradizioni culinarie.
 
Ma non è tutto: Artigiano in Fiera presenta numerose proposte anche per tutti coloro che, per scelta o necessità, vogliono mangiare piatti vegetariani, vegani o senza glutine. Opere uniche, autentiche, originali e fatte interamente a mano, ma non solo. A Fiera Milano (Rho-Pero) saranno protagoniste anche tante esperienze significative nate in alcuni dei territori più poveri del mondo. E' il caso del progetto 'Sunshine agro products', un’iniziativa promossa nel 2007 da una donna ugandese, Pamela Anyoti Peroraci, che con il marchio Asante Mama opera, oggi, in dieci distretti del Nord Est del suo Paese. Questa impresa sociale, che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del governo di Kampala, coinvolge 10.000 agricoltori nella produzione di peperoncino, erbe e spezie culinarie, tisane e cacao. Lo scopo è quello di promuovere un’agricoltura sostenibile per le comunità rurali, a cui Pamela Anyoti Peronaci ha insegnato le tecniche di coltivazione più appropriate per proiettarle nel mercato.
 
Il sostegno alle fasce più deboli della popolazione è una delle peculiarità di 'Ferronerie d'art d'Alasora'. Un’impresa artigianale del Madagascar, situata a pochi chilometri da Antananarivo, in una delle aree rurali connotate dalla povertà estrema. Qui Dieudonné Razafinjatovo e Violette Ralalaseheno hanno dato vita a una cooperativa che impiega centinaia di persone, indigenti e diversamente abili, nella realizzazione di oggetti decorativi in ferro battuto e materiali riciclati. Circa 120 famiglie (400 persone tra uomini e donne) vivono, oggi, attorno a questo grande laboratorio di oggetti decorativi in ferro battuto e materiali riciclati. Nella periferia della capitale malgascia, i figli degli operai hanno la possibilità di frequentare gratuitamente la scuola e sono, così, sottratti all’analfabetismo. Contrasto alla povertà e alle sue conseguenze ma anche percorsi professionali dedicati ai diversamente abili. '
 
Arte Javane' proporrà, nei nove giorni di rassegna, oggettistica in bambù e, in particolare, amplificatori naturali per I-phone e smartphone realizzati, in Indonesia, da lavoratori disabili. Solidarietà, in questo caso, ma anche sostenibilità ambientale grazie all’uso di materiali autoctoni come il bambù, che prosperano nel più grande Stato-arcipelago del mondo. L’impegno a favore delle comunità locali emerge anche in una delle tante imprese europee presenti in fiera. 'Blindenhilfswerk Dresden' è un’impresa artigianale tedesca che impiega professionisti non vedenti nella creazione di spazzole e pennelli di alta qualità, fornendo ai dipendenti a possibilità di imparare un mestiere antico e di stampo puramente artigianale per il completo inserimento nel mondo del lavoro.
 
 

 




Frascati, firmato il Protocollo d’intesa per l’apertura di Villa Falconieri

Redazione

Frascati (RM) – È stato firmato nel pomeriggio di ieri, giovedì 24 novembre 2016, il Protocollo di intesa che prevede ulteriori giornate di apertura annuale al pubblico di Villa Falconieri. Tale iniziativa, voluta fortemente dal Commissario Straordinario Bruno Strati, che ha accolto le richieste di alcune associazioni di Frascati, va nella direzione di restituire Villa Falconieri alla Città di Frascati – un bene che i cittadini per lunghi anni hanno potuto apprezzare e vivere solo sporadicamente -, attraverso eventi, concerti, mostre e presentazioni in linea con l’attività che l’Accademia svolge. Nel documento è prevista una cabina di regia fra i soggetti istituzionali, per monitorare le iniziative che saranno effettuate, non escludendo che in futuro si possano incrementare i giorni di apertura al pubblico, per gli eventi proposti dalle associazioni tuscolane.

Molto soddisfatto della firma è stato il Commissario Strati, che nel suo intervento ha ribadito che «da oggi il Comune di Frascati avrà un ruolo da protagonista a Villa Falconieri, che non deve essere immaginato come luogo elitario, piuttosto un sito culturale aperto al pubblico. La Villa deve infatti essere inserita in un circuito turistico più ampio, che ponga le bellezze della città di Frascati all’attenzione dei tanti visitatori che vengono da ogni parte del mondo. Il documento firmato è uno strumento dinamico e non dovrà restare chiuso in un cassetto, ma servire per condividere con le altre istituzioni, pubbliche e private, le strategie di utilizzo di Villa Falconieri».
 
Erano presenti, per sottoscrivere il documento, anche la Direttrice del Segretariato Mibac del Lazio Daniela Porro, la Soprintendente all'Archeologia, alle Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma Alfonsina Russo, il Direttore Regionale dell'Agenzia del Demanio Piergiorgio Allegroni, il Presidente dell’Accademia Vivarium Novum Luigi Miraglia. È stato invitato anche S.E.R. Monsignor Raffaello Martinelli, Vescovo di Frascati. La firma è avvenuta prima del convegno “Posse Rinasci” che ha visto a Frascati la presenza di grandi personaggi di spicco della cultura italiana e internazionale come Remo Bodei, Edgar Morin e gli studiosi del mondo classico Michael von Albrecht e Charles Guittars.
 
Il convegno è stato organizzato in occasione dell'avvio ufficiale dell'anno accademico 2016-2017 dell'Accademia Vivarium Novum dal Prof. Luigi Miraglia, che, proprio nelle stanze della villa, avvierà il Campus mondiale dell'Umanesimo, sostenuto da Mibact, Miur, Agenzia del Demanio, Università di Tor Vergata e Comune di Frascati. L'obiettivo è di favorire una rinascita mondiale degli studi umanistici che siano un baluardo contro la risorgente barbarie dei fanatismi, e l'intenzione di preservare, nutrire e diffondere l'umanesimo come il più importante degli elementi identitari del nostro Paese, il Campus richiamerà molti ragazzi provenienti da tutti i continenti, che tra loro parlano in latino o greco antico, studiano filosofia, storia e letteratura come avveniva nelle scuole rinascimentali.



Sanità: più giovani volontari nei pronto soccorso del Lazio

 

Redazione

 
Un progetto per rendere più umani i pronto soccorso del Lazio grazie alla presenza di circa 70 giovani volontari del Servizio civile. L'obiettivo dell’iniziativa, promossa dalla Asl Roma 2 insieme alle Asl Roma 1 e 3 e alle Aziende sanitarie locali di Rieti e Latina, è quello di migliorare l’assistenza e l’accoglienza ai pazienti: i volontari si affiancheranno al personale sanitario e presteranno assistenza garantendo informazione, orientamento e accoglienza alle persone e alle famiglie in attesa di essere visitate e di ricevere le prime cure.
 
I volontari hanno già cominciato un percorso formativo con medici, infermieri e psicologi per prepararsi a gestire in modo efficace la relazione con gli utenti e l'attività di orientamento ed accoglienza. Tra le sedi di attuazione del progetto, che si svolgerà in 16 ospedali, ci sono, a Roma, i Policlinici Umberto I e Tor Vergata, l'Ospedale San Giovanni, il San Filippo Neri e l'Eastmann. I volontari sono presenti anche presso il San Giovanni Evangelista di Tivoli, il San Camillo De Lellis di Rieti e i Presidi ospedalieri di Latina, Terracina e Fondi. A questi si aggiungeranno a breve il San Camillo Forlanini a Roma e l'Ospedale San Paolo di Civitavecchia.
 
"È un'azione che favorisce l'umanizzazione dei luoghi di cura, migliorando l'attività di accoglienza di primo livello e la fruizione dei servizi, in particolare per le persone più fragili come anziani e stranieri- parole di Rita Visini, assessore alle Politiche sociali, sicurezza e sport, che ha aggiunto: il progetto è anche uno strumento efficace per contrastare il sovraffollamento dei Pronto soccorso per bisogni non appropriati per i quali sarebbe meglio rivolgersi agli ambulatori di cure primarie o al medico di famiglia".



Regione: al via l'iter legislativo per il conferimento di funzioni a Roma Capitale ed enti locali

 

Redazione

 

Con la relazione dell'assessore regionale agli Enti Locali, il Consiglio regionale del Lazio ha avviato oggi l'iter legislativo della proposta di legge n. 317 "Disciplina e conferimento di funzioni e compiti amministrativi ai comuni, a Roma capitale e alla città metropolitana di Roma capitale. Riordino delle forme associative tra gli enti locali e superamento delle comunità montane". La discussione generale e l'inizio dell'esame dell'articolato sono stati calendarizzati per i giorni 6 dicembre (alle ore 16) e 7 dicembre (alle ore 11).
 
Sui 18 tabella del testo sono stati già presentati 3460 emendamenti, di cui 20 della Giunta, 26 dei consiglieri di maggioranza e il resto a firma di consiglieri dei gruppi di minoranza, ma il termine per la loro presentazione è stato riaperto fino alle ore 20 del 5 dicembre (subemendamenti fino alle ore 15 del 6 dicembre). La proposta di legge n. 317 si inserisce nel percorso di riforma della governance degli enti di area vasta e del sistema degli enti locali già avviato con vari interventi legislativi statali, a partire dalla legge n. 56 del 2014 (cosiddetta legge Delrio), alla quale ha fatto seguito, a livello regionale, l'articolo 7 della legge di stabilità regionale 2016, che, nel recepire la "Delrio", ha rinviato a un successivo provvedimento il conferimento di ulteriori funzioni amministrative agli enti locali.
 
Da qui il provvedimento illustrato oggi in Aula che appunto riordina e conferisce ulteriori funzioni a Roma Capitale, ai comuni e alla Città metropolitana. Oltre al percorso tracciato dalla legge Delrio, la proposta di legge in esame alla Pisana si occupa altresì del riordino del sistema dell'associazionismo comunale e del superamento delle comunità montane. Infine, sono previste nuove procedure per la definizione degli ambiti territoriali ottimali (Ato). Al termine della relazione dell'assessore, il presidente del Consiglio regionale ha sospeso e rinviato al 6 dicembre l'esame della proposta di legge n. 317 e ha messo in votazione due mozioni urgenti.



Lazio, tromba d'aria del 6 novembre e vittime dell'Erasmus: La Regione approva due mozioni

 

Redazione

 

Due mozioni sono state approvate oggi dall'Aula al termine della seduta. Una prima relativa ai danni prodotti dalla tromba d'aria che ha colpito il Lazio il 6 novembre e una seconda sulle studentesse Erasmus vittime di un incidente del marzo scorso in Spagna. Il Consiglio regionale del Lazio ha impegnato il presidente della Regione Zingaretti e la giunta a predisporre gli atti per stanziare le risorse necessarie per le zone di Ladispoli e Cesano colpite dalla tromba d'aria, ove non intervenisse la dichiarazione – accolta dal governo – dello stato di calamità naturale. Il voto è arrivato su una mozione, di iniziativa di alcuni consiglieri di opposizione, che intende destinare questi fondi per garantire gli interventi di ricostruzione o messa in sicurezza delle strutture danneggiate. Si tratta di abitazioni private, scuole, casema dei carabinieri e linee elettriche. Secondo l'atto di indirizzo i danni subiti dai territori a causa della tromba d'aria che ha anche provocato la morte di due persone possono essere quantificati in diversi milioni di euro.
 
Sempre oggi pomeriggio l'Aula della Pisana ha approvato un'altra mozione, promossa dai banchi della maggioranza, che impegna, in questo secondo caso, presidente e giunta a sostenere le famiglie delle studentesse italiane Erasmus che hanno perso la vita in un incidente in pullman verificatosi il 20 marzo scorso in Catalogna. Tra le vittime anche una ragazza laziale, Elisa Scarascia Mugnozza, studentessa di Medicina alla "Sapienza". La mozione impegna Zingaretti anche a perorare le richieste dei familiari presso le autorità in Spagna. Sdegno è stato espresso nei confronti della sentenza dei magistrati spagnoli nella quale non si evidenziano responsabilità per la tragedia.
 

 



Inquinamento killer: In Europa 470mila morti l'anno per smog

di Marco Staffiero

Nelle grandi città si muore. E' solo un lontano ricordo l'immagine di numerose famiglie che lasciavano le campagne per andare a vivere nelle città. Adesso chi ci riesce fugge dalle metropoli coperte di veleno per andare a vivere in realtà meno inquinate. L'inquinamento atmosferico è "la più grande minaccia ambientale alla salute in Europa": si stimano quasi 470mila morti premature in 41 Paesi europei collegate all'inquinamento dell'aria nel 2013. Lo riferisce l'Agenzia europea per l'ambiente."La riduzione delle emissioni ha portato a miglioramenti della qualità dell'aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili per la salute umana e l'ambiente", ha detto Hans Bruyninckx, a capo dell'agenzia con sede a Copenhagen. Sono necessari – ha aggiunto – maggiori sforzi da parte delle autorità pubbliche e delle imprese, così come dei cittadini e ricercatori".
 
L'inquinamento da particolato così come l'ozono e il biossido di azoto causano o peggiorano problemi respiratori, malattie cardiovascolari, cancro e portano ad aspettative di vita più brevi, riferisce l'Eea. Non solo. L'ozono, a livello di troposfera, è anche ritenuto responsabile della bassa resa delle colture. Il report dell'agenzia europea, che si riferisce al periodo 2000-2014, utilizza i monitoraggi di oltre 400 città. Nonostante i miglioramenti, circa l'85% degli abitanti delle città dell'Ue nel 2014 sono stati esposti a inquinamento da particolato a livelli ritenuti dannosi per la salute dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il report definisce l'inquinamento da particolato come una miscela di minuscole particelle e goccioline liquide composte da diversi elementi tra cui acidi, metalli, particelle di suolo o polvere. Fonte principale è la combustione di carbone e biomassa da parte di industrie, centrali elettriche e famiglie. Altre fonti di inquinamento sono i trasporti, l'agricoltura e l'incenerimento dei rifiuti. L'Italia non esce pulita da un panorama che sembra apocalittico.
 
Secondo una recente indagine del  CCM VIIAS (Valutazione Integrata dell'Impatto dell'Inquinamento atmosferico sull'Ambiente e sulla Salute) finanziato dal Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute con la collaborazione di varie Università e centri, oltre 34.500 italiani ogni anno muoiono 'avvelenati' dall'inquinamento atmosferico: è come se 'scomparisse' improvvisamente un'intera città delle dimensioni di Aosta. 'Veleni' dell'aria che uccidono soprattutto al Nord, dove si registrano 22.500 decessi annuali, ma che riducono in media di 10 mesi la vita di ogni cittadino. Eppure, il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite l'anno. La nuova mappa dell'inquinamento è ottenuta applicando sofisticati modelli previsionali delle concentrazioni degli inquinanti su tutto il territorio nazionale. Emerge così che il 29% della popolazione italiana vive in luoghi dove la concentrazione degli inquinanti è costantemente sopra la soglia di legge, ma anche che vi sono considerevoli disuguaglianze degli effetti sanitari sul territorio.
 
Come atteso, l'inquinamento colpisce maggiormente il Nord (per il 65% del totale), in generale le aree urbane congestionate dal traffico e le aree industriali.Anche la combustione di biomasse (principalmente legno e pellet) è responsabile della maggiore incidenza di morti e malattie per l'esposizione al particolato. Questi scenari, afferma il Rapporto, mostrano come l'effettivo rispetto dei limiti previsti dalla normativa, e soprattutto l'ulteriore diminuzione del 20% della concentrazione media annuale degli inquinanti, avrebbero ricadute positive sulla salute pubblica e sull'economia: seguendo le statistiche dell'OMS, infatti, 10.000 decessi evitati all'anno corrispondono a circa 30 mld di euro. Il Rapporto mette anche a fuoco come è cambiata la natura dell'inquinamento atmosferico negli ultimi dieci anni, individuando nella combustione di biomasse per il riscaldamento e negli scarichi dei veicoli diesel i due principali bersagli verso cui indirizzare nuove misure preventive. Inoltre, il progetto ha mostrato come la riduzione significativa delle emissioni avvenuta negli ultimi anni non si sia sempre tradotta in un abbassamento delle esposizioni, soprattutto in quelle aree (come la Pianura Padana) caratterizzate da condizioni fisiche e meteorologiche difficili.



Valle del Sacco: firmato il decreto per la perimetrazione

 

Red. Cronaca

 
ANAGNI (FR) – Il Ministro dell’Ambiente Galletti ha firmato il decreto di riperimetrazione del Sito d’interesse nazionale della Valle del Sacco. Un atto fondamentale, uno strumento che permetterà la bonifica ed il rilancio del territorio. La Regione avrà a disposizione, da subito, 10 milioni di fondi ministeriali e per il 2017 e il 2018 16,3 milioni per opere di bonifica del sito.
 
La Regione al lavoro con tutti i soggetti pubblici e privati interessati per trovare le soluzioni più opportune e le priorità per una corretta gestione delle risorse a disposizione. Il Sin non sta a rappresentare, infatti, una mera certificazione sullo stato di inquinamento del sito, bensì la garanzia di nuove opportunità di investimento per la bonifica, per la tutela dell’ambiente e per il rilancio sostenibile delle attività economiche e produttive ricadenti all’interno della Valle del Sacco.
 
“Un percorso che ha visto la Regione Lazio protagonista in supporto dell’importante lavoro portato avanti dal Ministro dell’Ambiente Galletti, al quale rivolgo un sentito ringraziamento per la vicinanza al nostro territorio –parole di Mauro Buschini, assessore all’Ambiente, che ha aggiunto: nella stessa giornata di oggi i sindaci hanno approvato l’Atto aziendale della Asl di Frosinone. In questo atto vi è una straordinaria innovazione e si tratta del Presidio ambientale all’interno del nosocomio di Anagni. Sarà luogo di coordinamento, ricerca e azione per la prevenzione e la diagnostica in relazione alle patologie generate dall’inquinamento ambientale. Su questo, nelle prossime settimane, avrò modo di specificare funzioni e dettagli”- ha detto ancora Buschini. 



Regione Lazio, bando farmacie: audizione alla Pisana per lo sblocco delle assegnazioni

 

Red. Cronaca


Regione Lazio – Audizione oggi in Commissione salute anche con una rappresentanza dei farmacisti vincitori di bando regionale per l'apertura di nuove sedi sul territorio regionale. La procedura di assegnazione era stata interrotta in funzione di numerosi ricorsi e diffide pendenti, creando di fatto un differente trattamento tra farmacisti che intanto avevano ricevuto l'assegnazione temporanea della sede e dei loro colleghi ancora in attesa di decreto, a fronte di importanti investimenti effettuati per predisporre e garantire i servizi farmaceutici richiesti dal bando risalente al 2012.
 
L'avvocatura regionale, interrogata al riguardo, ha comunicato che il prossimo 20 dicembre sono previste pronunce sia da parte del Consiglio di Stato che del Tar, in base alle quali sarà possibile dare seguito allo sblocco delle assegnazioni, specie per l'area di Latina, la cui corretta perimetrazione era alla base di uno dei principali contenziosi in atto e che aveva determinato la scelta di mancato scorrimento della graduatoria, ferma alla posizione numero 64 su 274. Auspicata, dalle forze di opposizione, una pronuncia da parte del Comune di Latina rispetto alle esigenze di nuove farmacie rispetto alla sviluppo urbanistico e demografico intervenuto nel corso degli ultimi anni. I farmacisti, intanto, chiedono l'immediato scorrimento delle posizioni che non impattano sul territorio provinciale di Latina.



E’ il biologico a tirare l’economia

di Marco Staffiero

In continua crescita in Italia il consumo di alimenti senza glutine, Ogm e pesticidi, per un ritorno sempre più convinto sulle tavole di prodotti biologici, legati al territorio e di cui c’è garanzia di provenienza.  Ad alimentare un mercato, che fino a pochi anni fa era assai ristretto, hanno enormemente contribuito i sempre più frequenti scandali alimentari. Una situazione che spinge inevitabilmente fasce sempre più ampie di consumatori a orientare le proprie scelte verso prodotti più sani e certificati, frutto di una lavorazione che esclude prodotti chimici di sintesi. La recente indagine Agrifood Monitor realizzata da Nomisma e da Denis Pantini direttore dell’area agro-alimentare parlano di un vero e proprio boom del biologico. Il mercato dei consumi alimentari italiano, però – spiega Pantini – , è uno dei principali a livello europeo, con un valore dei consumi pari a 230 miliardi di euro nel 2015.
 
Nonostante la crisi degli ultimi anni, alcuni trend sono in crescita. Tra questi c’è l’attenzione alla salute e al benessere, con prodotti light e gluten free che conquistano i carrelli della spesa di un numero sempre maggiori di italiani. Lo stile di consumo alimentare in cui si riconoscono principalmente gli italiani, secondo l’indagine di Nomisma, è quello di prodotti tipici e tradizionali (45,1%). Al secondo posto, in crescita costante, il consumo dei prodotti naturali e biologici che si attestano sul 20%. Il criterio guida che guida i consumatori nello scegliere i prodotti è l’origine italiana che influisce nell’acquisto del 66,8% dei casi e anche nell’acquisto di prodotti biologici (nel 58,5% dei casi). Il 34% degli italiani, secondo la ricerca di Nomisma, vorrebbe trovare sugli scaffali della grande distribuzione prodotti per uno stile di vita sano. Al secondo posto nei desiderata degli italiani (29%) dei prodotti che facilitino la vita. Tra i prodotti considerati più sani e protagonisti di un aumento di consumo, secondo i dati del 2016, ci sono i cibi che contengono la soia (+ 23,6%), le bevande a base di mandorla (+ 43,3%).
 
Il consumo di prodotti biologici è passato dal 53% del 2012 al 74% del 2016. Nel 2015 era del 69%, in un anno c’è stato un incremento di 1,2 milioni di famiglie acquirenti. La vendita di prodotti biologici è passata dai 129 milioni di euro del 2000 agli 873 del 2015. Nel primo semestre del 2016 si è attestata sui 380 milioni di euro. Si è partiti dallo 0,7% di peso dei prodotti bio al 3,1% del primo semestre 2016. Il mercato europeo sembra inoltre destinato ad arrivare sempre più in Oriente: un’occasione per il "made in Italy", che "potrà affermare la qualità e l’originalità che lo contraddistinguono a livello planetario". Elemento cardine: "l’occidentalizzazione" delle diete che risulteranno maggiormente improntate su produzioni a più alto valore aggiunto e per le quali il "made in Italy" può giocarsi rilevanti opportunità di mercato, sia per l’alto posizionamento di cui già oggi godono i nostri prodotti nei segmenti di consumo alimentare, sia per l’elevato apprezzamento e notorietà che accompagna il brand tra i consumatori di tutto il mondo.
 
Il Lazio non rimane a guardare, basti pensare che le aziende bio sul territorio sono  3.100. I consumatori sono sempre più esigenti rispetto ai prodotti alimentari biologici, più attenti all’etica, alla tracciabilità, alla sostenibilità e alla responsabilità sociale delle imprese. Un modello che mira a favorire la scelta di prodotti naturali, diffondendo il valore di un’alimentazione consapevole e di un consumo legato al rispetto della salute e dell’ambiente. Un’agricoltura libera da organismi geneticamente modificati, multifunzionale, e responsabile, capace di rinnovarsi e creare sviluppo. Il comparto biologico ha grandi capacità produttive in tutte le nostre province, con un picco nel viterbese dove si concentra oltre il 45% dell’intera produzione bio regionale.  Oggi grazie ai prezzi accessibili, molte famiglie laziali mangiano prodotti biologici.
 
Peraltro, esiste un segmento crescente di consumatori che non si accontenta di consumare biologico ma preferisce quello locale che non deve essere trasportato per lunghe distanze con mezzi di trasporto inquinanti prima di giungere in tavola. A trainare la crescita del bio ci sono i prodotti ortofrutticoli freschi (18,4 per cento), i prodotti per l’infanzia (17,6 per cento) e i lattiero-caseari (5,7 per cento), che sono stati più recentemente oggetto di scandali alimentari. Un suolo sano e vitale è la corretta base di partenza per ottenere prodotti sani e vitali. Questo è il primo impegno dell’agricoltore biologico. Banditi dunque concimi, diserbanti, insetticidi, anticrittogamici di origine chimica, nel biologico la crescita delle piante viene sostenuta dall’utilizzo di prodotti organici (come il letame, il compost) o di tecniche (come il sovescio, le rotazioni colturali) appropriate, dall’utilizzo di prodotti o meccanismi di difesa naturali (come zolfo, rame, macerati di piante, lancio di insetti utili predatori dei parassiti, consociazione di piante diverse).
 
 



Lazio, nuovo piano regionale rifiuti: consegnata la relazione alla commissione regionale ambiente

 

Red. Cronaca

 

Prevenzione, sostegno alle amministrazioni locali per migliorare la raccolta differenziata, superamento della frammentazione della gestione, valorizzazione delle esigenze comuni e creazione di una rete integrata di gestione dei rifiuti. Questi i principi del nuovo piano regionale rifiuti contenuti nella relazione consegnata oggi alla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio dall'assessorato ai Rifiuti. Ad essere ascoltato alla Pisana l'assessore Mauro Buschini, accompagnato da consulenti e tecnici. Il dibattito è stato rinviato a una prossima seduta. Nel corso della stessa mattinata la commissione si è riunita anche sul termovalorizzatore di Colle Sughero a Colleferro.

La seduta sulle linee di indirizzo propedeutiche alla stesura del nuovo piano rifiuti del Lazio era stata chiesta da diversi consiglieri di opposizione. Secondo il documento illustrato dall'assessore il ciclo integrato dei rifiuti è considerato a tutt'oggi fragile e vulnerabile: sono ancora troppi i rifiuti indifferenziati, non tutti gli impianti sono efficienti, c'è un deficit degli impianti di compostaggio, servono ulteriori volumetrie per le discariche per smaltire la frazione residua e sono ancora troppi i rifiuti trattati fuori regione. Indicati però pure i progressi compiuti: incremento della raccolta differenziata (arrivata al 34 per cento su base regionale), tutti i rifiuti residui sono trattati e diminuzione dell'impiego delle discariche.

La Regione, nel breve periodo, intende spingere gli enti locali a incrementare la differenziata, ottimizzare gli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) esistenti e, con l'avvio della terza linea di San Vittore, portare la termovalorizzazione ad aggiungere altre 100 mila tonnellate annue alle 480 mila finora valorizzate. Altri obiettivi a breve periodo: conclusione dell'iter per l'ok all'export, chiesto da Ama, e priorità assoluta per gli impianti di compostaggio. Nel medio lungo periodo la Regione punta a spingere la differenziata oltre il 65 per cento, ridurre del trattamento in Tmb, al "decomissioning" del termotrattamento (con l'aumento della differenziata si punta a ridurre il ricorso ai termovalorizzatori) e a portare in discarica i rifiuti non riciclabili. Per quanto riguarda il reperimento di volumi per le discariche. L'individuazione delle nuove aree compete ai comuni sulla base di quelle idonee stabilite dalle province e dalla Città metropolitana di Roma. Poi si aprirà un iter di circa tre anni complessivi.
 
I consiglieri di opposizione, al termine della relazione, hanno però chiesto dati e documenti di maggior dettaglio, specie in relazione alla delibera sui fabbisogni e ai pareri espressi in proposito dalle province. Delibera che – come comunicato dall'assessore – ha ottenuto la Vas. Per discutere tutto ciò il presidente della sesta commissione, Enrico Panunzi, ha quindi deciso di rinviare l'audizione a una prossima seduta. A margine del tema rifiuti dai banchi dell'opposizione sono stati sollevati dubbi di legittimità a proposito della partecipazione di consiglieri regionali ad alcune conferenze di servizi. Anche su questa questione è stato previsto un supplemento di discussione.

La seconda parte della mattinata è stata occupata dall'audizione, chiesta sempre dall'opposizione, dell'assessore Buschini e del comitato cittadino "Area consumatori" sulla questione rifiuti a Colleferro. Sul futuro del termovalorizzatore di Colleferro la posizione dell'assessorato è che, nell'immediato, non è realistico pensare di chiuderlo, mentre nel medio lungo periodo – con l'incremento della raccolta differenziata – si potrà arrivare alla sua dismissione. Quanto al Tmb di Colleferro, dall'audizione è emerso che sarà trasformato in un impianto funzionale alla differenziata, mentre per la discarica la Regione lavora alla copertura della parte più vecchia. Preoccupazione è stata espressa da diversi consiglieri della minoranza per la privatizzazione di Lazio Ambiente, proprietaria del termovalorizzatore, e per i lavori di spostamento dei tralicci di Terna.



Fondi, mercato ortofrutticolo: rischio criminalità e infiltrazioni mafiose

 

Red. Cronaca

 

Fondi (LT) – La sicurezza del primo e l'interesse della seconda verso il mercato in provincia di Latina sono stati al centro, ieri pomeriggio, di un'audizione della commissione sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale del Consiglio regionale del Lazio. A riferire su sicurezza del Mof ed eventuali fatti in grado di evidenziare interesse per il mercato da parte della criminalità organizzata il direttore Stefano Nardone, con una relazione la cui versione scritta – completa di proposte – sarà consegnata in occasione di una prossima visita a Fondi da parte della stessa commissione speciale. Visita analoga a quella già annunciata per il Car di Guidonia.

Due gli aspetti sottolineati da Nardone, da 37 anni in servizio al mercato, il quale non ha nascosto che il settore dell'ortofrutta in generale sia esposto al pericolo di infiltrazioni. Ma in questi stessi anni, sempre secondo il direttore, non è mai stata sequestrata droga nel Mof. Anche per il rilascio delle concessioni (il mercato ha 115 stand) i controlli sarebbero piuttosto scrupolosi, senza mai grandi problemi se non un caso due anni fa. Discorso diverso per il mondo dei trasporti: in un carico di 2500 cassette su un camion – e il numero di mezzi giornaliero che fa ingresso al Mof varia dai 2000 ai 2550 – è difficile da parte degli investigatori individuare eventuali carichi illegali nascosti. Elementi criminali possono infiltrarsi, pertanto, tra chi lavora onestamente. La soluzione sarebbe quella di un rapporto ancor più sinergico tra chi amministra il mercato e le forze dell'ordine. L'ipotesi di trasferire il commissariato di Fondi all'interno del Mof, nonostante un investimento sulla palazzina da parte della spa di circa 450 mila euro, pare però tramontata.
 
I consiglieri presenti all'audizione hanno formulato richieste di chiarimento sulle numerose notizie di stampa che riguardano il Mof. Inoltre si è parlato della necessità di evitare che il mercato ortofrutticolo entri nel percorso dei prodotti delle agromafie, dell'ipotesi di un Mof parte civile nelle vicende giudiziarie e del fatto che in passato siano state avviate indagini di Dia, Dda e forze dell'ordine. È emerso anche che esiste un Mof "obiettivo sensibile", che da un lato produce e dà lavoro a tantissime famiglie e dall'altro, per fattori esterni legati al mondo dei trasporti, è esposto a problemi sul piano della legalità. Invocata la presenza di più presidi di legalità, commissariato incluso, e apprezzata la prassi del direttore di accompagnare in giro per il mercato ufficiali delle forze dell'ordine. Durante l'audizione è stato anche ricordato che la società è da tre anni senza presidente e vicepresidente, il primo di nomina regionale e il secondo comunale.