VIGILI MALATI: I MEDICI APPROVANO LA RIFORMA DEI CONTROLLI INPS

di Silvio Rossi

Non solo i vigili romani. La curiosa “epidemia” di San Silvestro sembra aver contagiato anche gli spazzini napoletani. In duecento il 31dicembre erano assenti per malattia. Malattia stranamente coincidente con la forzata assenza degli operatori di polizia locale a Roma.

Anche i macchinisti della metropolitana romana, nella notte di San Silvestro, quando gli altri mezzi pubblici di trasporto terminano le corse alle ore 21:00, hanno disertato il posto di lavoro nel settanta per cento dei casi (17 assenti su 24 previsti).
Non è certo la prima volta che le statistiche degli assenteisti nel momento del passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo registrano parametri che sfuggono ai normali valori dei giorni feriali. Lo scorso anno un fenomeno analogo avvenne per i dipendenti di RAP, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta rifiuti di Palermo.
Non si è comunque arrivati alle percentuali che hanno infestato il capodanno odierno. Un’epidemia così improvvisa che l’influenza asiatica del 1957 impallidisce al confronto.
Ma se vigili, spazzini e macchinisti hanno fornito una pessima prova del loro attaccamento al lavoro, corresponsabili in questa diserzione in massa sono stati i medici che hanno “avallato” le assenze. Non è possibile pensare che tutti i certificati siano stati concessi “in buona fede”. Non possiamo non definire compiacenti coloro che hanno dato una giustificazione al comportamento degli assenteisti.
Tanto è vero che proprio la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, l’organismo di categoria che rappresenta i medici di famiglia, per mezzo del Segretario Generale Nazionale, Giacomo Milillo, esprime un parere positivo sulle dichiarazioni di maggiori controlli da parte del premier Renzi e del ministro Marianna Madia.
“Il cambiamento delle regole naturalmente presuppone l’esistenza di un efficace e capillare controllo fiscale, oggi sicuramente possibile attraverso la creazione del cosiddetto Polo Unico della Medicina di Controllo, mediante il passaggio in via esclusiva all’INPS del controllo dello stato di salute dei lavoratori assenti per malattia. Tale soluzione proposta da FIMMG e da tutte le OOSS del settore, valutata positivamente dall'INPS e dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, è stata persino auspicata dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati a conclusione di una recente indagine conoscitiva. Il cambiamento porterebbe inoltre a un miglioramento dell'accessibilità dei cittadini agli studi dei medici, affollati spesso da pazienti che necessitano della semplice certificazione per una lieve indisposizione”.




CAPODANNO: NO AI FUOCHI

di Silvio Rossi

Come tutti gli anni, in corrispondenza della festa di San Silvestro, una lunga sequela di messaggi finalizzati a evitare l’uso dei fuochi artificiali per festeggiare la mezzanotte più attesa dell’anno, perché i nostri amici a quattro zampe sono particolarmente sensibili ai rumori provocati dai giochi pirotecnici, invade le nostre caselle di posta, i nostri account nei social network, i forum che frequentiamo.

Un muso di un cucciolo con gli occhi spaventati, a volte col cappello di babbo natale calzato in maniera buffa, con l’intenzione di intenerire il lettore del messaggio, è l’immagine che accompagna la richiesta di evitare i fuochi, coi loro rumori, perché possono creare gravi danni agli animali domestici.
Nei giorni scorsi anche diversi politici hanno ricordato come i rumori facciano male agli animali. L’ha scritto in un comunicato il coordinatore di Forza Italia del XV municipio, Vincenzo Leli, analogamente il consigliere delegato ai diritti degli animali di Anguillara, Second Ricci, ha pubblicato una serie di regole per minimizzare le conseguenze.

Nessuno vuole sminuire la validità di queste richieste. Sono iniziative lodevoli, non c’è che dire. Peccato però che tanta attenzione non venga riservata, oltre che per i cuccioli di cane e gatto, anche per quelli di uomo. Non un messaggio si legge su internet in cui si chiede di evitare i fuochi per il bene dei nostri figli.
Eppure ogni anno un centinaio di minori sono feriti a causa dei fuochi di capodanno, e molti altri sono vittime di petardi inesplosi nei giorni successivi, raccolti per la curiosità che non manca mai agli adolescenti.
Proprio per diminuire in particolare il numero di feriti tra i minori, tutte le forze dell’ordine, dai Carabinieri alla Polizia, dai Vigili del Fuoco alla Guardia di Finanza sono impegnati in una serie di campagne, anche nelle scuole, atte a far maturare nei ragazzi la consapevolezza del pericolo che questi ordigni rappresentano.
Con lo slogan “Usa la testa, non rovinarti la festa!”, sono stati distribuiti dei vademecum per sensibilizzare adulti e minori, sull’uso consapevole dei fuochi.
Chi manda messaggi per tutelare la salute psicofisica di cani e gatti, probabilmente lo fa con le migliori intenzioni. Farlo per contribuire a diminuire il numero di minori feriti, forse, non sarebbe stato male.




BRACCIANO: ARRIVA UN BANDO DI FORMAZIONE E LAVORO PER CINQUE RAGAZZI

di Silvio Rossi

Bracciano (RM) – Investire nei giovani, nelle competenze, nelle realtà locali. In quest’ottica l’amministrazione comunale di Bracciano ha deciso di puntare su cinque borse di studio e lavoro per ragazzi diplomati negli ultimi anni residenti nel territorio comunale.
L’investimento per il 2015 (il periodo coperto dal progetto va dal 1febbraio 2015 al 31 gennaio 2016) è di 24.000 euro, divisa in cinque borse di studio da 4.800 euro l’una. I destinatari del progetto sono ragazzi diplomati negli ultimi sei anni, disoccupati, che risiedono nel territorio comunale.
La graduatoria prevede come criteri di preferenza il voto di maturità, e a parità di questo, viene avvantaggiato il partecipante con età inferiore. Le domande dovranno giungere presso il Comune entro il 12 gennaio prossimo.
A ogni ragazzo vincitore del bando sarà corrisposto un assegno mensile di 400 euro, per dodici mensilità, a fronte della frequenza di un percorso di formazione e di affiancamento presso gli uffici comunali per l’equivalente di trenta ore settimanali.
Certamente questa iniziativa non può rappresentare da sola la soluzione del problema, in un paese dove la disoccupazione giovanile colpisce quasi la metà degli interessati, fornisce però, oltre a una “boccata d’ossigeno” per gli agonizzanti conti dei ragazzi, anche una valida opportunità di formazione, utile per fare “curriculum” sia in vista di una ricerca di assunzione presso un’impresa privata, sia per la partecipazione a futuri concorsi pubblici.
Lodevole l’iniziativa del sindaco Sala, che meriterebbe l’emulazione dei suoi colleghi dei comuni vicini. Sarebbe una buona notizia la possibilità che anche altre realtà offrissero la possibilità ai propri ragazzi di effettuare una formazione “sul campo”, opportunità che con uno sforzo minimo delle casse comunali, viene comunque ripagata dal lavoro corrisposto dai vincitori del bando.
Ma si sa, le buone iniziative sono quelle che più difficilmente vengono copiate.




STATUTO METROPOLITANO: IL SINDACO E' ELETTO A SUFFRAGIO UNIVERSALE

di Silvio Rossi

Votazione a suffragio universale. Era uno dei punti più discussi nella bozza di statuto presentata nel mese di novembre, e che avrebbe dovuto essere discussa per giungere, possibilmente entro fine anno, alla versione definitiva del documento che stabiliva limiti e funzioni della Città Metropolitana di Roma.
Tutti i soggetti interessati avevano dichiarato pubblicamente che la formula per cui: “Il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco di Roma Capitale” non poteva ritenersi accettabile, perché escludeva dalla scelta del primo cittadino un terzo circa dei residenti nel territorio dell’ex Provincia di Roma.
Il legame tra l’amministrazione di Roma Capitale e della Città Metropolitana, inoltre, avrebbe reso l’intero Consiglio più fragile, in quanto la garanzia della sopravvivenza dello stesso non sarebbe stata determinata dal buon o cattivo funzionamento dell’ente, ma risultava un’appendice della sua città capoluogo, in quanto la decadenza del sindaco di Roma Capitale avrebbe trascinato la caduta anche dei vertici dell’organismo di livello superiore.
Avevamo auspicato anche noi un ripensamento della norma, nel nostro precedente articolo. Fortunatamente ciò è avvenuto, e nella proposta di Statuto, approvata dal Consiglio il 18 dicembre scorso, e ratificata dalla Conferenza metropolitana quattro giorni dopo, sia Sindaco che Consiglio sono eletti a suffragio universale tra tutti i cittadini del territorio.
Appare comunque meno comprensibile, rispetto al Sindaco, la votazione a suffragio universale del Consiglio. Nell’ottica di una diminuzione dei costi della politica, la trasformazione delle provincie in enti governati da assemblee composte da amministratori comunali, che non percepiscono per questo ruolo uno stipendio, era alla base della riforma Del Rio. Nello statuto appena votato, non è indicato SE (sicuramente si) e QUANTO sarà corrisposto ai consiglieri metropolitani.
Un consiglio composto da venti tra i sindaci o consiglieri dei comuni dell’ex Provincia, in rappresentanza delle “zone omogenee”, guidato dal sindaco, unico organo votato a suffragio universale, avrebbe potuto rappresentare un valido compromesso tra l’esigenza di contenimento dei costi e di rappresentatività democratica. In ogni caso, non avendo adottato questa scelta, è molto meglio l’elezione di tutte le componenti, che la scelta di avere organi di vertice romanocentrici.




JOE COCKER MORTO A LONDRA

di Silvio Rossi

Nuovo meraviglioso amico. Così Adelmo Fornaciari, in uno dei primi dischi che l’ha reso famoso in Italia, e anche fuori confine, aveva appellato uno dei cantanti che sono stati sua fonte d’ispirazione. John Robert Cocker, nato a Sheffield il 20 maggio del 1944, conosciuto con l’abbreviativo “Joe”, era un interprete particolare.

Interprete, perché a differenza di molti altri cantanti arrivati al successo in quegli anni, che si caratterizzavano per la composizione dei brani, Joe era specializzato in cover. Il suo primo successo è stato la reinterpretazione di un brano dei Beatles (I'll Cry Instead), seguito dalla più famosa With a Little Help from My Friends, con cui giunse al vertice delle classifiche inglesi.
La sua presenza fisica, il suo modo di personalizzare i brani, il suo gesticolare, che l’hanno reso popolare al grande pubblico, e bersaglio dell’ironia tagliente di John Belushi, che ne interpretava un’esilarante parodia nel Saturday Night Live, famosa trasmissione di seconda serata che da metà anni settanta ha lanciato generazioni di comici.
Dopo il grande successo avuto sul palco di Woodstock nel 1969, una vita trasandata, caratterizzata dall’abuso di alcool, lo aveva allontanato dalle scene. Allontanamento però non definitivo, nei primi anni ottanta ha ritrovato l’amore del grande pubblico, con due brani tratti dalle colonne sonore di due film famosi, Ufficiale e Gentiluomo, il cui brano Up Where We Belong vinse l’oscar e i due cantanti (Joe era assieme alla voce femminile di Jennifer Warnes), e tre anni dopo Nove settimane e ½, col brano You can leave your hat on, che immortalava la scenda dello spogliarello di Kim Basinger.
Zucchero, l’artista italiano che era più legato a Cocker, ha appreso la notizia al ritorno da Berlino, dove ha tenuto un concerto. Ha ricordato i molti momenti insieme, come grazie a lui ha amato il blues.




ROMA, PIAZZA VENEZIA: PARCHEGGIO VIETATO A FIANCO I FURGONI DELLE BIBITE

di Silvio Rossi

Roma – La legge è uguale per tutti, ma per qualcuno, forse, è più uguale che per gli altri. Questo è ciò che potrebbero pensare i cittadini che si imbattono davanti a grandi e piccole ingiustizie quotidiane in una città come Roma.
I furgoni che vendono bibite e panini nei pressi dei maggiori monumenti romani sono una casta. Poche famiglie si dividono la fetta di questo commercio particolarmente redditizio, nel loro settore sono solo alcuni a “farsi le leggi”. Evidentemente anche le leggi del codice della strada sono interpretabili a modo loro.
Accade quindi che, nei pressi di Piazza Venezia, a due passi dal Vittoriano, in un luogo dove i parcheggi scarseggiano, che un “bibitaro”, per avere più spazio libero intorno, occupa un posto auto con una bicicletta opportunamente posizionata per impedire di far parcheggiare chi avesse avuto necessità di trovare un posto libero.
L’aspetto particolare della questione è che, trovandosi il furgone a poca distanza dal varco di chiusura di Via dei Fori Imperiali, molti agenti di polizia locale transitano nei pressi. Possibile che nessuno abbia fatto caso alla bicicletta che occupa un posto auto impedendo il parcheggio? Quando ho chiesto dove poter parcheggiare, perché su quel posto c’era una bicicletta, il vigile mia ha segnalato un posto più avanti che era libero, guardandosi bene dall’andare a verificare cosa stesse a fare una bicicletta su un “posto blu”.
Non vogliamo credere che questi mezzi possano fare il loro comodo al centro di Roma, che le regole per loro non valgano.




ROMA SAN PIETRO: MESSA PER IL CENTENARIO DEL CONI

di Silvio Rossi

Nella basilica di San Pietro, gremita da numerosi atleti, allenatori, appassionati, il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Cardinale Gianfranco Ravasi, ha celebrato la messa per la celebrazione del centenario del CONI, alla presenza del Presidente dell’ente, Giovanni Malagò, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano del Rio, e del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Durante la messa, dove il cardinale ha ricordato agli atleti come lo sport sia un modo per affrontare degnamente la vita, perché nello sport c’è privazione, sacrificio, l’osservanza di una regola, altrimenti non sarebbe possibile raggiungere i risultati sperati. Alcuni atleti hanno partecipato alle letture, tra cui un emozionato Nino Benvenuti.
Il Coro di Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha accompagnato la liturgia sotto la direzione del maestro Ciro Visco.
Al termine della messa, è giunto nella basilica Papa Francesco, accolto dal saluto di Malagò per conto di tutti gli sportivi presenti. Il Papa ha voluto salutare a sua volta i presenti, felicitandosi per la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 (“ma io forse non ci sarò”, ha scherzato il pontefice). Al termine si è recato a portare un saluto al coro, che ha intonato un canto extra per omaggiare sua santità.
Molti campioni olimpici e paraolimpici erano presenti in basilica, la messa odierna era caratterizzata dal gran numero di tute da ginnastica.




MATTEO IL TERRIBILE

di Silvio Rossi

In una Roma invernale, distratta dai preparativi delle feste natalizie, c’è stato un parallelo tra le vicende interne al Partito Democratico e un concerto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, all’interno del Festival Prokof’ev.
Il concerto, che riprende la colonna sonora composta dal musicista per l’omonimo film di Eizenstein, ripercorre, nella visione novecentesca filosovietica, la vita di Ivan Vasil'evič, conosciuto come “Il Terribile”, nome giunto così a noi per un’erronea traduzione, in russo è ricordato come “tonante” o “minaccioso”, con un’accezione positiva.

Ivan, divenuto Principe di Moscovia cercò di unificare “tutte le russie”, trovando l’opposizione non tanto dei nemici, i governanti degli stati che avrebbero dovuto cadere sotto il governo del giovane regnante, quanto dei suoi collaboratori più stretti, i Boiardi, famiglie nobili moscovite che lottavano tra loro, e contro il sovrano, per condizionarne la politica.

Mentre sul palco della sala Santa Cecilia risuonavano le drammatiche note della vicenda russa, a via del Nazareno i boiardi Fassina, D’Alema e Bindi hanno dato il loro meglio per evitare che il segretario del proprio partito potesse diventare “Zar” del panorama politico nazionale.




ANGUILLARA: SCUOLA COLABRODO E MANCANZA DI SICUREZZA

di Silvio Rossi

Anguillara (RM) – Come in molte zone del resto d’Italia, le scuole di Anguillara stanno subendo i danni provocati da anni di disinteresse delle istituzioni a tutti i livelli. La scarsa attenzione mostrata nei confronti della cultura in generale, e in particolare nell’istruzione, sta presentando l’amaro conto a una popolazione che meriterebbe un’attenzione maggiore sia per il valore del proprio passato, ma soprattutto per il futuro dei propri figli.

Accade così che martedì, giorno in cui i conti correnti delle famiglie adi Anguillara hanno subito il terremoto dell’imposizione fiscale, con le scadenze di IMU e TASI, sisma che ha caratterizzato tutta la penisola, ma che nel nostro comune è stato di una magnitudo più alta, data la percentuale applicata, due avvenimenti diversi e scollegati tra loro, fanno indignare i genitori degli alunni frequentanti gli istituti scolastici.

Martedì mattina, giornata piovosa, una classe della materna di scalo ha subito infiltrazioni d’acqua dalle finestre che hanno fatto depositare un velo d’acqua sul pavimento, impercettibile, ma quanto è bastato per far scivolare alcuni bambini. La classe interessata era stata da poco sistemata dai genitori nel progetto “Diamoci una mano”, con cui proprio grazie all’aiuto dei genitori sono state sistemate le classi delle scuole cittadine. Purtroppo però l’intervento permesso si limita alla verniciatura delle pareti, alla pulizia profonda delle suppellettili, non potendo, per tutta una serie di motivi, andare a fondo nella sistemazione di carenze strutturali che si sono stratificate negli anni.

Altro fronte “caldo” giornaliero è stato il trasporto scolastico verso Ponton dell’Elce. La nuova organizzazione, con le fermate per l’attesa, in un quartiere che non dispone di marciapiedi, ha costretto bambini e genitori ad attendere il passaggio dei pulmini in condizioni indecenti per un paese civile. Le lamentele dei residenti che un mese fa chiesero un’organizzazione diversa, almeno per i giorni di maggiore instabilità atmosferica, sono cadute nel vuoto. A peggiorare la situazione, nel pomeriggio è giunta la voce (da confermare) che un bambino sia stato “dimenticato” nel mezzo di trasporto al deposito, dove è rimasto un’ora buona.

Dal prospetto della Tasi, il Comune conferma che le spese realizzate mediante questa imposizione prevedono circa 134.000 euro per la cultura (che a parte una biblioteca che funziona abbastanza bene, non dà particolari segni di vita), e oltre ottocentomila per i servizi alla persona, tra i quali dovrebbero essere prevista anche una quota parte per il trasporto scolastico. Si riuscirà a investirli per rendere migliori i carenti servizi odierni?
Proprio oggi Juncker ha affermato che, nell’ambito degli investimenti che dovrebbero far ripartire l’economia europea, il piano del governo italiano sulle scuole è un buon passo. Ma per giungere al finanziamento necessario per sistemare le strutture decadenti degli istituti nostrani ci vorrà del tempo, i genitori e gli alunni non sono disposti ad attendere, esigono risposte oggi stesso.




ROMA, PIAZZA NAVONA: SI INFIAMMA LA BAGARRE TRA COMMERCIANTI E MUNICIPIO

di Silvio Rossi

Roma – Non è stata raggiunta una mediazione tra Municipio e commercianti. La presidente Sabrina Alfonsi e l’assessore capitolino al commercio, Marta Leonori, si sono recate in piazza per presentare stamattina, chiamate dalla trasmissione “Buongiorno Regione”, della testata giornalistica regionale della Rai.


Abbiamo parlato qualche giorno fa della “guerra tra comune e commercianti a Piazza Navona” (vedi articolo http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=13396).

Da una parte ci sono gli amministratori di Comune e Municipio, dall’altra le associazioni Commercianti Piazza Navona, e Apre Confesercenti Roma, guidate dai fratelli Mario e Alfiero Tredicine, membri della famiglia che ha la maggior parte delle licenze dei venditori nella piazza.


Le due coraggiose amministratrici hanno confermato come, a loro avviso, le richieste dei commercianti sono irricevibili, innanzi tutto perché in contrasto con le direttive fornite dalla sovrintendenza ai beni archeologici della capitale, che indicava nella diminuzione del numero di operatori l’unica soluzione per raggiungere un compromesso tra le diverse esigenze.

Lo scontro che si è verificato con l’associazione dei commercianti ha alla fine determinato la serrata complessiva, con la piazza desolatamente vuota. Non si sono scoraggiate le due amministratrici che hanno promesso una Piazza Navona dall’aspetto natalizio, anche senza bancarelle. Ha dichiarato la Leonori: "Sarà sempre festa della Befana, ma più una festa di animazione per bambini che commerciale. Quest'anno andrà probabilmente così. Forse anche un modo per tornare a tradizioni che si erano un po' perse".

Un altro punto su cui le posizioni tra Comune e commercianti sono distanti è la lotta contro gli abusivi, che potrebbero profittare della situazione per estendere le loro improvvisate postazioni di vendita. L’assessore ha risposto: "Una decina di giorni fa, Alfano ha assicurato un maggiore impegno proprio su questo nelle grandi città e anche nel nostro centro storico sotto Natale. Auspichiamo che questo avvenga, abbiamo anche l'impegno della Polizia locale a rafforzare la presenza sulla piazza".

Dagli interventi ascoltati durante la trasmissione, i residenti del centro storico hanno apprezzato la decisione comunale, sperando che la querelle possa porre le basi per una riqualificazione del luogo, troppo importante perché sia relegato a una sorta di Porta Potrese natalizia.


La Storia

Lo scorso anno il Sovrintendente ai Beni Culturali di Roma ha effettuato un lavoro di verifica, assieme agli uffici comunali, per determinare nuovi criteri per la sistemazione della piazza. Tra l’altro, oltre alla diminuzione del numero di attività, si stabiliva il divieto di esibire merci appese, la dimensione delle tende sporgenti, il divieto di vendita di merci non natalizie. Per divergenze interpretative, lo scorso anno non si è potuto procedere all’applicazione della direttiva della Sovrintendenza. Si è giunti all’agosto scorso, in cui un accordo tra i vari uffici ha prodotto il progetto che il I Municipio ha adottato, con la riduzione da 115 a 72 banchi, e le limitazioni merceologiche richiesta dalla Sovrintendenza. I commercianti hanno contestato la decisione, e i vincitori del bando non hanno ritirato le 72 licenze emesse dal Municipio, lasciando la piazza vuota.

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ROMA: GUERRA TRA COMUNE E COMMERCIANTI A PIAZZA NAVONA




Piazza Navona. Alfonsi e Leonori non arretrano

di Silvio Rossi

Non è stata raggiunta una mediazione tra Municipio e commercianti. La presidente Sabrina Alfonsi e l’assessore capitolino al commercio, Marta Leonori, si sono recate in piazza per presentare stamattina, chiamate dalla trasmissione “Buongiorno Regione”, della testata giornalistica regionale della Rai.
Hanno confermato come, a loro avviso, le richieste dei commercianti sono irricevibili, innanzi tutto perché in contrasto con le direttive fornite dalla sovrintendenza ai beni archeologici della capitale, che indicava nella diminuzione del numero di operatori l’unica soluzione per raggiungere un compromesso tra le diverse esigenze.
Lo scontro che si è verificato con l’associazione dei commercianti ha alla fine determinato la serrata complessiva, con la piazza desolatamente vuota. Non si sono scoraggiate le due amministratrici che hanno promesso una Piazza Navona dall’aspetto natalizio, anche senza bancarelle. Ha dichiarato la Leonori: "Sarà sempre festa della Befana, ma più una festa di animazione per bambini che commerciale. Quest'anno andrà probabilmente così. Forse anche un modo per tornare a tradizioni che si erano un po' perse".
Un altro punto su cui le posizioni tra Comune e commercianti sono distanti è la lotta contro gli abusivi, che potrebbero profittare della situazione per estendere le loro improvvisate postazioni di vendita. L’assessore ha risposto: "Una decina di giorni fa, Alfano ha assicurato un maggiore impegno proprio su questo nelle grandi città e anche nel nostro centro storico sotto Natale. Auspichiamo che questo avvenga, abbiamo anche l'impegno della Polizia locale a rafforzare la presenza sulla piazza".
Dagli interventi ascoltati durante la trasmissione, i residenti del centro storico hanno apprezzato la decisione comunale, sperando che la querelle possa porre le basi per una riqualificazione del luogo, troppo importante perché sia relegato a una sorta di Porta Potrese natalizia.