Volley Club Frascati (serie C femm.), Capone: “Buon inizio, possiamo arrivare ai play off”

Frascati (Rm) – Buona la prima per la serie C femminile del Volley Club Frascati. Le ragazze di coach Stefano Morini hanno battuto Poolstars per 3-0 (25-23, 25-19 e 30-28) nel match andato in scena al palazzetto dello sport di Vermicino. Ad analizzare la sfida è libero classe 1992 Eleonora Capone. “La partita è stata tirata nonostante di fronte ci fosse una squadra giovane. All’inizio non siamo riuscite a entrare bene in partita, forse l’emozione della prima di campionato ci ha fatto giocare un po’ col freno a mano tirato. Nel secondo parziale siamo state sempre avanti e lo abbiamo chiuso a nostro favore con determinazione. Nel terzo c’è stato qualche cambio di assetto ed eravamo in netto svantaggio, ma siamo state molto brave a non mollare e recuperare”. La Capone, ex Seven Volley Roma Centro, è tornata a giocare dopo un anno di stop per la seconda maternità: “Volevo rimettermi in gioco e a coinvolgermi è stata la mia amica Camilla Chiodi in maniera casuale. Nel gruppo mi sono trovata subito bene, ci sono ragazze grandi e altre giovani. Siamo molto spensierate, c’è un bel clima durante gli allenamenti”. Positivo anche l’impatto con coach Morini: “Lo avevo incrociato spesso da avversario. All’inizio abbiamo parlato in modo molto diretto e mi sono trovata subito bene con lui. Sa gestire i vari momenti di un allenamento, alternando quelli leggeri a quelli di serio lavoro”. La Capone, che ha un importante passato in serie A con le maglie di Aprilia, Roma e Loreto (oltre ad altre stagioni di campionati nazionali), fissa l’obiettivo del gruppo tuscolano: “Questa squadra ha le qualità per centrare i play off, poi sarà il campo a dare il suo verdetto”. Nel prossimo turno c’è la sfida esterna con Priverno: “Un avversario che ha perso la prima di campionato a Colleferro per 3-1. Conosco un paio di elementi di valore e so che l’anno scorso hanno giocato i play off. E’ una squadra da vertice e quindi per noi sarà un test duro, ma allo stesso tempo molto stimolante”.





Frascati Scherma, che spettacolo: vinta la Coppa Europa a squadre. Paolucci d’argento ai mondiali

Frascati (Rm) – Un’altra strepitosa impresa. La squadra di fioretto maschile del Frascati Scherma ha vinto la Coppa Europa a squadre nella kermesse tenutasi a Cagliari. Una cavalcata fantastica conclusasi con un trionfo davvero memorabile: questo, in estrema sintesi, il traguardo ottenuto dalla squadra capitanata da Daniele Garozzo in cui hanno militato anche lo spagnolo Carlos Llavador, il brasiliano Guilherme Toldo e Federico Pistorio. La squadra frascatana, che qualche mese fa aveva conquistato uno storico titolo italiano, si è imposta anche nella Coppa Europa battendo in una tiratissima finale tutta italiana le Fiamme Oro col punteggio di 45-43. Nell’ultimo atto i protagonisti sono stati Carlos Llavador e Daniele Garozzo, con lo spagnolo capace di rimontare uno svantaggio di otto stoccate nel penultimo assalto contro Edoardo Luperi (arrivando sul 39-39) e con Garozzo che ha poi chiuso contro Filippo Macchi sul 45-43. Il Frascati Scherma aveva sconfitto in semifinale i britannici della Salle Holyrood (Alexandre Arbelet, Jaimie Cook, Nye Ulferts Kilpatrick, Thomas Walton) col netto punteggio di 45-10, poi nell’ultimo atto i ragazzi del club tuscolano hanno completato l’impresa.
Un’altra grande soddisfazione internazionale è arrivata da Terni dove si sono tenuti i campionati mondiali paralimpici. Nella squadra azzurra c’era Gianmarco Paolucci che ha disputato tre gare (due individuali e una a squadre) nella categoria B. In quella di gruppo, l’atleta frascatano ha ottenuto un bellissimo secondo posto assieme ai suoi compagni di nazionale Edoardo Giordan e Matteo Dei Rossi cedendo solo all’ultimo atto al cospetto della Cina che l’ha spuntata per 45-35. Gli azzurri, da testa di serie numero 1 del tabellone, hanno debuttato nei quarti di finale con un’autentica prova di forza contro la Polonia imponendosi in rimonta per 45-41. In semifinale l’Italia ha trovato l’India che aveva beneficiato del ritiro della Gran Bretagna per un problema fisico a un componente della squadra. Il team azzurro ha dominato la sfida, imponendosi con il punteggio di 45-11 e ottenendo così il pass per la finale contro la Cina. Meno brillanti le prove individuali di Paolucci nella sciabola (dove ha ottenuto il 13esimo posto) e nella spada (dove ha chiuso 22esimo), ma l’atleta frascatano è comunque tornato dall’esperienza iridata con una medaglia pesantissima.





Atletica Frascati, fantastico Di Mugno: è bronzo ai campionati italiani Cadetti tenutisi a Caorle

Frascati (Rm) – Un’altra medaglia nazionale per l’Atletica Frascati. Leonardo Di Mugno ha vinto il bronzo nel campionato italiano Cadetti che si è svolto a Caorle, in Veneto. In una gara super-qualificata, il talentuoso tesserato tuscolano (ritratto nella foto Saddi/Fidal Lazio) ha realizzato nell’ultimo lancio la misura di 55,86 piazzandosi dietro al campano Di Palma e al lombardo Villa. “Leonardo si allena con noi da due anni ed è cresciuto tantissimo non solo dal punto di vista tecnico, ma anche a livello caratteriale – dicono i suoi allenatori Fabio ed Elio Olevano – Si allena con grande dedizione e ha fatto un salto di qualità notevole nel corso del tempo. A Caorle era accreditato del secondo miglior lancio prima della gara e un pizzico di rammarico c’è per non aver conquistato la medaglia d’argento, ma ha fatto una gara costante e il terzo posto finale è più che positivo. Tra i prossimi obiettivi ci saranno i campionati italiani di lanci per Allievi e Junior che si terranno a febbraio 2024”. Molto bene anche Claudio Fanelli che sui 2000 ha centrato il quarto posto finale. “Una gara di altissimo livello tecnico, vinta dal neo primatista italiano, il toscano Santangelo – sottolinea il tecnico Giorgia Di Paola – Ma anche gli inseguitori hanno fatto registrare tempi da primi dieci posti di tutti i tempi. Purtroppo a Claudio è mancata un po’ più di convinzione nella lotta per i gradini alti del podio, ma parliamo comunque di riscontri cronometrici importanti, con un livello cresciuto tantissimo in questa stagione nel mezzofondo Under 16”. Sempre a Caorle c’erano anche Viktoria Polonska (19esima sui 2000), Alessandro Saddi (14esimo sui 1000) e Flaminia Caruso (decima sui 1000). Nella classifica per rappresentative il Lazio è quinto nella combinata maschile/femminile.
Un altro bel risultato è arrivato dalla quinta edizione della “Cecchignola di corsa” disputata domenica a Roma. Nella gara disputata su strada sulla distanza di 10 chilometri, organizzata dal Gruppo Sportivo Esercito in collaborazione con Lbm sport, Alexandro Ciumacov ha ottenuto un ottimo secondo posto Assoluto facendo segnare il nuovo personale con il tempo di 31.55.





“L’Italia delle partenze e dei ritorni – i pensionati migranti di ieri e di oggi”: ecco i dati

Italia delle partenze e di ritorni – i pensionati migranti di ieri e di oggi”. Questo il tema del convegno che si è svolto ieri, 10 ottobre, presso Palazzo Wedekind.

L’incontro, voluto da Inps e Fondazione Migrantes, moderato dal giornalista Fabio Insegna, ha offerto l’occasione per un confronto sul tema dei pensionati italiani all’estero.

Ad introdurre i lavori il Direttore Generale dell’INPS, Dr. Vincenzo Caridi, che ha ricordato le celebrazioni dei 125 anni dell’Inps. “Questi 125 anni hanno rappresentato un lungo periodo storico caratterizzato da cambiamenti a livello politico – sociale che hanno toccato un po’ tutti gli aspetti che riguardano il nostro vivere in comunità – ha ricordato Caridi – La storia dell’INPS ha sempre coinciso con la storia dello Stato sociale in Italia, da applicarsi anche fuori dai nostri confini, rappresentando un indicatore delle importanti trasformazioni del mondo del lavoro e delle famiglie.

In questi 125 anni, il sistema di protezione sociale nel nostro Paese è progressivamente diventato più articolato e complesso per offrire copertura assicurativa in relazione non solo alle necessità emergenti, ma anche alle ipotesi di rischio.

L’Inps ha lavorato in questi anni per rafforzare i legami con le altre amministrazioni previdenziali estere per garantire l’attuazione dei diritti umani legati alla persona, di quelli economici, sociali e culturali, includendo il diritto alla salute, alla sicurezza sociale, alle condizioni di lavoro giuste e, conseguentemente, alla tutela previdenziale e pensionistica.

Chi emigra, infatti, deve poter contare sulla possibilità di valorizzare tutti i periodi contributivi accumulati in qualsiasi parte del mondo e senza preclusioni derivanti da barriere territoriali. L’Inps ha adeguato i propri sistemi e la propria organizzazione per attuare i regolamenti europei cui l’Italia ha aderito e le convenzioni bilaterali con Paesi extraeuropei che sono state stipulate, per assicurare la tutela dei propri assicurati/pensionati anche all’estero, anche nelle circostanze eccezionali, non programmate e imprevedibili, come nel caso di una pandemia o di un conflitto. L’obiettivo prioritario, per l’Inps, è quindi di consentire al lavoratore migrante di affrontare con maggiore tranquillità il trasferimento e l’inizio di una nuova attività lavorativa altrove, con tutte le garanzie tipiche previste in Italia, e di evitare che possa sentirsi, o sia, lavoratore di “serie b” rispetto ai lavoratori originari del paese ospitante. Ecco perché la portabilità dei diritti previdenziali rappresenta un elemento di giustizia sociale irrinunciabile”.

Per la Dott.ssa Delfina Licata, della Fondazione Migrantes, in un’Italia sempre più spopolata e longeva, la mobilità continua ad essere abitata sia come elemento strutturale che lega a dinamiche nazionali tradizionali, sia come elemento nuovo che porta sempre più giovani annualmente a partire (il 42% delle partenze annuali per la sola motivazione espatrio riguarda giovani tra i 18 e i 34 anni). Eppure, gli anziani, tra gli italiani e le italiane in mobilità, continuano ad avere un ruolo da protagonisti: il 21,2% dei 6 milioni di connazionali residenti stabilmente e ufficialmente all’estero ha più di 65 anni. Le donne sono il 52,2%. L’analisi degli anziani italiani iscritti all’AIRE porta a fare un salto all’indietro di circa venti anni: è evidente, ad esempio, il protagonismo del continente americano, soprattutto dell’America Latina, con Argentina e Brasile che sono i paesi con il numero maggiore di anziani residenti. Il 52,2%  proviene dal Meridione, più esattamente da Sicilia, Campania, Calabria. La nostra attuale mobilità è, invece, euroamericana e le regioni più dinamiche risultano Lombardia e Veneto.

Il Dr. Vito La Monica, Direttore centrale Pensioni Inps, ha approfondito il tema delle pensioni pagate all’estero.  L’insieme dei pagamenti delle pensioni all’estero – a gennaio 2022 oltre 317.000 – includono non solo quelli riferiti alle prestazioni in regime di totalizzazione internazionale, ma anche a quelle liquidate sulla base di sola contribuzione italiana. Complessivamente questo aggregato rappresenta il 2,3% del totale delle pensioni erogate dall’Istituto e si distribuisce su circa 160 Paesi.

 

 

 

Con riferimento al trend quinquennale, si registra un decremento di oltre il 6%, dovuto essenzialmente alla riduzione dei pagamenti pensionistici in Aree continentali di “antica migrazione”, quali: Nord e sud America e Oceania. Ma nelle altre Aree il trend è costantemente in crescita. Da un punto di vista tendenziale, i dati interessanti sono quelli che riguardano l’incremento del numero dei pagamenti di pensioni in Europa (+4,3%), e la forte crescita di quelle pagate in America centrale, in Asia e in Africa (rispettivamente + 38,9%, + 34,9% e +30,3%).

Oggi l’Inps sta provvedendo a liquidare soprattutto le pensioni della generazione di coloro che sono emigrati dopo il secondo dopoguerra. Molte di queste sono diventate pensioni di reversibilità, destinate a ridursi nel tempo, come, ad esempio avviene soprattutto per quelle destinate in America meridionale, dove le pensioni di vecchiaia rappresentano solo il 37% e quelle ai superstiti sono oltre il 60%, con un’età media molto elevata. Pertanto, nei Paesi che, in passato, hanno rappresentato le mete di milioni di italiani, le comunità di pensionati connazionali registrano un trend in forte decremento, mentre è iniziata la liquidazione di pensioni di “nuova generazione” in nuove località.

Qui di seguito il confronto tra le pensioni dirette e quelle ai superstiti pagate nella sola Europa:

 

 

Le pensioni all’estero sono destinate sia a italiani che a stranieri che in Italia hanno maturato una pensione o una quota parte di questa che viene liquidata in regime di totalizzazione.

 

 

Le pensioni pagate all’estero – dettaglio nazionalità

Area continentale

Totale

Italiani

Stranieri

% stranieri su totale

Europa

183.795

125.529

58.266

31,7%

Africa

4.055

3.194

861

21,2%

Asia

2.163

690

1.473

68,1%

Oceania

32.921

30.754

2.167

6,6%

America settentrionale

69.768

65.978

3.790

5,4%

America centrale

1.570

909

661

42,1%

America meridionale

22.982

13.670

9.312

40,5%

Totale

317.254

240.724

76.530

24,1%

 

Agli stranieri è destinato il 24,1% del totale delle pensioni pagate all’estero, percentuale che sale in America meridionale e in America centrale, ma soprattutto in Asia. Il trend è in crescita, pari a un generale incremento del 17,4%, e con un picco in America centrale (+72,6%) e in Asia (+44,6%). Diminuiscono invece in America meridionale e settentrionale e in Africa.

 

Quello dei pensionati che decidono di emigrare all’estero è un tema di grande attualità. Questi – ha sottolineato la Dr.ssa Susanna Thomas, della Direzione Centrale Pensioni Inps – che ne ha analizzato le motivazioni che li spingono a lasciare il nostro paese sulla base dei dati raccolti. L’Inps ha iniziato ad analizzare in maniera più puntuale e sistematica l’argomento da 12 anni, da quando il fenomeno è diventato più significativo. In questo lasso di tempo il trend è stato assolutamente incostante, alternando periodi di forte crescita ad altri di decremento. Sicuramente ha inciso la pandemia: fino al 2019 i numeri di chi decideva di trasferirsi altrove si attestavano a circa 5.600 – 5.700 partenze, nel 2020 e nel 2021 si è scesi ad una media di circa 3.600 pensionati, per poi risalire, nel 2022 a oltre 4.600 partenze. L’argomento è stato affrontato partendo dalla distinzione tra pensionati italiani e pensionati stranieri. Questi ultimi hanno avuto un trend in forte crescita e nel 2022 hanno rappresentato il 40% del totale dei pensionati che hanno lasciato il nostro Paese. Per quanto concerne i soli pensionati italiani, la prima motivazione analizzata, quella della ricerca di Paesi esotici, non ha avuto alcun riscontro significativo a livello statistico. La seconda motivazione, relativa alla ricerca di paesi che offrono vantaggi economico – fiscali non è del tutto soddisfacente perché, a parte la Spagna, le altre destinazioni registrano arrivi poco consistenti dal punto di vista statistico e soprattutto è basso il numero delle donne che vi si sono trasferite. Queste in particolare scelgono come mete la Svizzera, la Germania, la Spagna, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, la Francia, il Belgio e in parte la Gran Bretagna. Conteggiando anche gli uomini, questi sono i Paesi che insieme risultano i più significativi dal punto di vista statistico. La caratteristica di questi paesi è quella di aver accolto i giovani lavoratori italiani. I pensionati italiani che vi si sono trasferiti sono i genitori di coloro i quali hanno trovato lavoro e si sono stabilizzati in questi paesi numeri peraltro sottostimati, in quanto non tutti trasferiscono la residenza dall’Italia, volendo mantenere l’assistenza sanitaria italiana. Segnala, infine, che la Spagna non attira solo pensionati attratti dai vantaggi delle isole Canarie, ma anche molti genitori perché è un paese che ha accolto e continua ad accogliere numerosi giovani lavoratori italiani. Conclude, pertanto, che per contenere il fenomeno delle migrazioni di pensionati la soluzione migliore è far rientrare i giovani lavoratori in Italia.

 

Lo storico delle migrazioni, Prof. Toni Ricciardi, si è soffermato sul dimostrare come le direttrici migratorie di ieri spieghino le pensioni di oggi. L’analisi è partita dal ricordare la stagione degli accordi in emigrazione che l’Italia siglò con molto paesi all’epoca e principalmente con Stati europei, a partire dal 1946 con il Belgio, 1947 con la Francia, fino a toccare i due accordi che ne segnarono la storia migratoria del secondo dopoguerra, Svizzera nel 1948 e Repubblica Federale Tedesca nel 1955. Questa fase della storia dell’emigrazione italiana è stata caratterizzata dagli accordi, dalla stagionalità della permanenza, dai progetti migratori che ne mutarono la durata e l’essenza della Provincia italiana dalla quale i flussi principali provennero. Il rapporto con i luoghi d’origine, con i luoghi della partenza, non fu solo testimoniato durante gli anni dell’emigrazione attraverso le rimesse che, in molte realtà territoriali, rappresentarono i primi momenti di modernità e cambiamento. Infine, è stato affrontato il case studies della Svizzera, primo paese erogatore di pensioni in Italia, quasi 2 miliardi l’anno dal quale sono rientrate quasi 300mila persone. Da questo punto di vista è stato interessante notare come la presenza nella Confederazione, dove ancora oggi vive la terza comunità italiana nel mondo (700mila), abbia interessato significativamente la provincia italiana. Infatti, in province come Avellino, Bergamo, Catania, Catanzaro, Como e Lecce, la percentuale sul totale delle pensioni erogate da Inps, non scende mai al di sotto del 54%, a testimonianza dell’impatto che la migrazione ha avuto ieri, con le partenze, e oggi con i ritorni che contribuiscono in molti casi a mantenere in vita minuscoli comuni della penisola italiana.

 

 

Gli emigrati italiani sono stati e sono una risorsa per il nostro Paese? L’erogazione delle pensioni all’estero produce la dispersione di consistenti mezzi finanziari che, anziché entrare nel ciclo economico del nostro Paese e contribuire a produrre nuova ricchezza, sostengono il sistema economico dei Paesi di residenza dei pensionati? Oppure i nostri emigranti, che hanno conseguito all’estero trattamenti previdenziali per importi di gran lunga superiori alle pensioni italiane pagate all’estero, garantiscono un afflusso nel nostro sistema economico di consistenti erogazioni dall’estero? È quanto ha analizzato il Dr. Daniele Russo, dirigente della Direzione Centrale Pensioni Inps, avvalendosi di una survey elaborata dall’Inps ed inoltrata alle Istituzioni previdenziali estere per conoscere il numero e gli importi delle pensioni che erogano in Italia. Operando il confronto con alcuni Paesi sul numero di pensioni che questi erogano nel nostro territorio e che al contrario l’Inps paga nel loro si è rilevato che i Paesi che storicamente hanno rappresentato le mete privilegiate dei migranti italiani e che sono vicini ai luoghi di origine, come Germania, Francia, Svizzera, Belgio, ma anche Olanda e Austria, sono quelli che pagano un rilevante numero di pensioni in Italia, a coloro, cioè, che, conclusa l’esperienza lavorativa all’estero, hanno deciso di far rientro nei nostri confini. Al contrario, in quelli più lontani, come Australia, Stati Uniti e Canada, dove gli italiani migrati hanno preferito rimanere perché la lontananza ha contribuito a ridurre i legami con il nostro Paese, l’Inps registra un consistente numero di pensioni da pagarvi.

 

 

 

 

 

 

 

Le conclusioni sono state affidate a Mons. Giancarlo Perego, Presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione Cei per le Migrazioni che ha sottolineato come la migrazione è ormai un fenomeno strutturale che la Fondazione Migrantes studia da anni attraverso alcune ricerche come il Rapporto Immigrazione (realizzato con Caritas Italiana), il Rapporto Italiani nel Mondo sul fenomeno dell’emigrazione italiana e il Rapporto Asilo. Il tema migratorio è sempre al centro del dibattito pubblico spesso con una narrazione non conforme alla realtà e che porta a farlo diventare capro espiatorio del disagio sociale che si avverte nelle nostre città. Si registra una certa stanchezza soprattutto nelle fasce più bisognose e che imputando le cause ad una immigrazione irregolare. Questo è causa, spesso, di fatti che finiscono sulle pagine di cronaca dei giornali. 

Tra la Fondazione Migrantes e l’Inps si è istaurata, da anni, una collaborazione che porta, con studi ed eventi come questi, a incidere nel dibattito culturale di oggi. Non servono, comunque, solo le statistiche e gli studi che rimangono nascosti nei cassetti. Questi studi e ricerche, devono arrivare sulle scrivanie dei decisori politici e soprattutto è necessario che affianchino le istituzioni, le indirizzino per giusti e nuovi percorsi di lavoro per e con i migranti. Il passaggio dallo studio all’azione è fondamentale, ma di difficile realizzazione se non si conviene a uno sforzo collettivo nell’interesse del benessere comune. Ed è quello proponiamo di fare ancora una volta oggi riconfermando la collaborazione tra Inps e Fondazione Migrantes.

 

È seguita poi una Tavola Rotonda su Pandemia, guerra e movimenti migratori alla quale hanno partecipato Micaela Gelera, Commissario straordinario dell’Inps, mons. Gian Carlo Perego, Presidente della Fondazione Migrantes, e Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del MAECI.

 

 

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Cynthialbalonga (calcio, serie D), Di Cairano: “Dobbiamo capire gli errori fatti con l’Ostiamare”

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga ha conosciuto la prima sconfitta stagionale. Dopo quattro (ottime) partite di campionato e il passaggio del turno in Coppa Italia, i ragazzi di mister Marco Mariotti hanno ceduto 2-1 al “Bruno Abbatini” di Genzano contro l’Ostiamare. “Sapevamo che si trattava di una gara importante, c’era voglia di affrontare un avversario come quello capitolino – spiega il centrocampista classe 2000 Davide Di Cairano – Di fronte, inoltre, c’erano alcuni ex come Cardella e Pompei con cui ho giocato, poi per la prima volta in stagione siamo andati in svantaggio e quello ci ha un po’ destabilizzato. La rete dello 0-2, arrivata alla mezzora, è arrivata su un corner che in realtà era una rimessa laterale, ma evidentemente non eravamo bene sul pezzo e ci siamo fatti sorprendere. Nel secondo tempo abbiamo provato a fare qualcosa in più accorciando le distanze con Sartor, ma nel complesso è stata una prestazione sotto tono. La gara è stata un po’ nervosa, loro hanno giocatori abituati a fare un certo tipo di campionato e di partite e noi dobbiamo crescere da quel punto di vista”. La Cynthialbalonga è rimasta comunque in vetta al girone G di serie D, affiancata proprio dall’Ostiamare: “Questo è un raggruppamento molto tosto e allo stesso modo bello. Non guardavamo la classifica prima di questa giornata e non la vediamo ora: adesso non ha significato. Dobbiamo imparare dagli errori commessi con l’Ostiamare e ripartire. Il nostro gruppo ha la capacità e la forza di mettersi la sconfitta alle spalle”. Di Cairano ha ricevuto l’onore (e l’onere) di portare la fascia di capitano in questa prima parte d’annata: “I veri capitani sono Cappai e Falasca, se non giocano loro la fascia è stata affidata a me per “anzianità” di militanza nel club, visto che sono tornato quest’anno dopo aver fatto due stagioni all’Albalonga e due alla Cynthialbalonga prima dell’esperienza a Viterbo. Ho visto un ambiente più vicino alla squadra, anche grazie al buon inizio di stagione che abbiamo fatto. Avere un seguito è importante per la squadra”. La chiusura di Di Cairano è sul prossimo impegno: “Giocheremo sul campo della Romana, l’ex Lupa Frascati. Un gruppo partito per fare bene e guidato inizialmente da mister Chiappara che tra l’altro mi aveva allenato, ma che è stato da poco esonerato. Al suo posto è arrivato un altro tecnico che conosco e che è molto preparato come D’Antoni che era alla Cynthialbalonga nella passata stagione. Ci mancherà mister Mariotti che è stato espulso e verrà squalificato, ma non sarà un grande problema perché lui prepara le partite alla grande e in panchina c’è comunque il suo vice Passerini che è molto bravo. Poi in campo sta a noi dare il massimo”.





Vis Casilina (calcio, Under 19), Bernardi: “Gruppo valido, possiamo toglierci delle soddisfazioni”

Roma – L’Under 19 provinciale della Vis Casilina è entrata nella settimana del debutto (come tutte le altre categorie del club capitolino). Sabato i ragazzi di mister Antonio Bernardi giocheranno la prima di campionato e il tecnico è curioso di vederli all’opera in un match ufficiale: “Siamo stati inseriti in un girone abbastanza complicato: ci sono squadre di valore come Atletico Lodigiani, Football Club Frascati e altre che hanno allestito delle buone rose. Noi, però, puntiamo sempre al massimo e quindi a cercare di guadagnare la categoria regionale”. Bernardi è contento dell’impatto con il gruppo: “Abbiamo iniziato molto presto con la preparazione, i ragazzi hanno lavorato tanto sia sulla parte fisica che su quella tattica. Su quest’ultimo aspetto dovremmo aver trovato una quadra dopo aver provato alcune soluzioni. Devo fare un plauso ai ragazzi perché si sono messi a disposizione con grande serietà e abnegazione”. L’allenatore descrive la conformazione del suo organico: “Qualche elemento arriva dalla Under 17 regionale che allenavo e qualcuno dalla “vecchia” Under 19. Purtroppo abbiamo dovuto mandare via diversi ragazzi, ma il nostro è un lavoro di prospettiva, in ottica biennale. Sono rimasti 24 elementi e inevitabilmente sabato dopo sabato qualcuno dovrà andare in tribuna. Ci sono solo due innesti nuovi, ma comunque ci sarà bisogno di un periodo di tempo per amalgamare questa squadra e in tal senso ci aiuteranno le partite ufficiali. L’organico mi sembra al completo in tutti i reparti, abbiamo diverse soluzioni”. La chiusura di Bernardi è sul rapporto con il tecnico della Prima categoria Roberto Papotto: “C’è molta collaborazione, con lui non ci sono problemi. D’altronde il principale obiettivo di un’Under 19 è quello di preparare questi ragazzi per la prima squadra, come da chiara filosofia societaria. Poi ovviamente se si lavora bene il riscontro del campo sarà una normale conseguenza”. 





United Volley Pomezia (serie B1/f), Oggioni soddisfatta: “Era importante vincere all’esordio”

Pomezia (Rm) – Prima vittoria per la serie B1 femminile dello United Volley Pomezia. Le ragazze di coach Gianluca Tarquini hanno esordito con un rotondo 3-0 interno (doppio 25-20 e 25-17 finale) contro le neopromosse del Montesport Firenze. Una gara che il capitano e palleggiatore classe 1994 Carlotta Oggioni analizza così: “Era la prima di campionato e dunque c’era tanta emozione, inoltre la condizione fisica non poteva essere al meglio. Sapevamo poco delle avversarie, ma comunque abbiamo fatto alcune cose bene e altre meno. Il primo set lo abbiamo iniziato meno bene, ma nei momenti importanti siamo riuscite ad incidere. Nel secondo siamo state sempre avanti, acquisendo anche un buon margine: poi c’è stato un po’ di rilassamento e l’avversario ha provato a darci filo da torcere con una buona difesa, anche se alla fine siamo riuscite a spuntarla. Anche il terzo lo abbiamo iniziato bene, in alcuni momenti c’è stato qualche black out, ma alla fine ci siamo imposte senza particolari angosce. Nel complesso sono soddisfatta della nostra prestazione, siamo state pratiche quando serviva. L’ambiente? C’era parecchio tifo grazie alla presenza di tante ragazze del settore giovanile con famiglie al seguito, bandiere e cori. E’ stato un piacere ritornare a vivere quelle belle sensazioni”. Da capitano la Oggioni fa l’analisi del nuovo gruppo dello United Volley Pomezia per la stagione 2023-24: “Non ci sono più elementi storici come Lanzi e Bigioni, con loro c’era un forte legame, ma sono arrivate delle ragazze giovani che sono molto inquadrate e volenterose e si sono inserite facilmente. La filosofia di squadra è sempre la stessa: la nostra forza è stata sempre quella della coesione del gruppo”. Anche con coach Tarquini il feeling è ormai consolidato: “Lo conosciamo bene, essendo subentrato a campionato in corso nella passata stagione. Con lui abbiamo sfiorato i play off e quest’anno siamo ripartiti lavorando tantissimo in preparazione”. Nel prossimo turno lo United Volley Pomezia sarà di scena ad Ancona: “Sarà un bel test: dalle dichiarazioni pre-campionato si tratta di una squadra che vuole competere per vincere. Inoltre sarà la prima trasferta, ma andiamo lì senza paura e cercando di dare il massimo”.





Bvb Rsr Castelli Romani (calcio a 8), Campagna: “La nostra serie A2 può fare molto bene”

E’ il momento della serie A2 della Bvb Rsr Castelli Romani. La formazione dei presidenti Kevin Campagna e Davide Amico (che hanno la prima squadra in serie A e un’altra compagine in B) è pronta al debutto nella seconda divisione del calcio a 8. Accadrà mercoledì in casa contro il Credita Virginia 2002 e sarà subito una partita importante: “L’anno scorso hanno perso il campionato solo per differenza reti e quindi ripartono come favoriti d’obbligo – dice il co-presidente Campagna – Tecnicamente ci sono superiori, quindi i nostri ragazzi dovranno essere bravi a gestire i momenti della partita, a sacrificarsi e a provare a tenere i ritmi alti. Sarà già un bel test per capire le nostre potenzialità in questo campionato”. Campagna andrà in panchina per sostituire mister Marco Farina: “Proprio oggi subisce un intervento, ma presto tornerà al fianco dei ragazzi: a nome della società gli faccio un grande in bocca al lupo di pronta ripresa. Comunque ho già parlato col gruppo per studiare la strategia migliore in vista di questo match”. Campagna presenta la conformazione del gruppo della serie A2 della Bvb Rsr Castelli Romani: “Un organico mediamente giovane, composto da molti ragazzi nati tra il 2002 e il 2004 e tre elementi di esperienza. Stasera ho organizzato personalmente una cena proprio per cementare lo spirito di gruppo. Il girone è molto complicato, ci sono quattro squadre che probabilmente sono più attrezzate di noi e nelle prime sette partite le incrociamo tutte. Sono fiducioso che i ragazzi possano fare un buon campionato e magari centrare i play off”.
Intanto c’è attesa per il terzo turno di campionato della serie A: la Bvb Rsr Castelli Romani, allenata da mister Federico Macrì, ospiterà il Campus Eur nella speranza di sbloccarsi dopo le prime due sconfitte. “Sarà una gara ostica contro un avversario di spessore – dice Campagna – Lo spirito delle prime due gare è stato quello giusto, ma serve qualcosa in più per riuscire a muovere la classifica, senza voler mettere pressioni ai ragazzi. Mi fa piacere ricordare che in questo periodo qualche ragazzo della serie B (gruppo giovanissimo con tanti elementi nati dal 2005 in avanti, ndr) si sta allenando con la serie A per acquisire esperienza”.





Polisportiva Borghesiana (ginnastica ritmica), Vichi: “Nel terzo anno vogliamo crescere ancora”

Roma – Il settore della ginnastica ritmica si è ormai consolidato all’interno della Polisportiva Borghesiana. Nato ormai tre anni fa grazie all’intuizione del presidente Stefano Criscuolo, il settore si è sviluppato e ha preso sempre maggiori consensi grazie al lavoro delle responsabili Francesca Vichi e Claudia Compagno: “All’inizio abbiamo cominciato con un gruppetto ristretto di bambine e ci siamo fatti conoscere – dice la Vichi – L’anno scorso ci siamo tolte alcune soddisfazioni con le nostre ragazze dell’agonistica e nel terzo anno l’obiettivo è di crescere ancora. A livello numerico, le bambine sono aumentate notevolmente e nemmeno noi ci aspettavamo un tale riscontro. Quelle che c’erano sono rimaste, mentre quelle appena arrivate sono completamente novizie della disciplina oppure provengono da altri sport”. Gli allenamenti sono ripresi dallo scorso 12 settembre nella palestra di via Giarre: “Il nostro settore si è spostato totalmente lì ormai da qualche mese – spiega la Vichi – Anche in questa stagione abbiamo un corso base, dedicato alle bambine tra i 4 e gli 8 anni che sono ai primi passi nella ginnastica ritmica e che si allenano due volte a settimana (martedì e giovedì dalle ore 17 alle 18. Poi c’è un corso di pre-agonismo in cui si trovano ragazze tra i 7 e gli 11 anni che si allenano due volte a settimana (martedì e giovedì dalle ore 18 alle 19) più due sabati al mese (dalle ore 11 alle 12). Infine c’è il corso delle agoniste, atlete che vanno dai 9 ai 16 anni e che si allenano tre volte a settimana (martedì dalle ore 19 alle 20,30, giovedì dalle ore 18,30 alle 20,30 e il sabato dalle ore 9 alle 11,30). Chi vuole provare può contattarci tramite la segreteria oppure venirci a trovare direttamente in palestra. L’augurio è che possa essere un’altra stagione ricca di soddisfazioni, di divertimento e di crescita sportiva e caratteriale per tutte le nostre tesserate”. In questa prima fase di stagione, il settore della ginnastica ritmica si dedicherà ad un intenso periodo di allenamenti: “La prima gara per le agoniste è fissata per il 3 dicembre quando parteciperemo alla “Christmas Cup” organizzata dalla Uisp a Frascati, poi nel periodo di Natale tutto il settore farà il classico saggio” conclude la Vichi.





Ssd Colonna (calcio), Cippitelli presenta l’agonistica: “L’obiettivo è la crescita dei ragazzi”

Colonna (Rm) – Due gruppi hanno già iniziato i rispettivi campionati, gli altri dovranno aspettare ancora una decina di giorni. Il settore giovanile calcistico del Colonna è pronto per un’altra stagione ricca di soddisfazioni e divertimento. La squadra “maggiore” è l’Under 19 che ha già debuttato nel campionato regionale agli ordini di mister Alessio Rippa. “L’allenatore allenava questa categoria già nella passata stagione – dice il direttore sportivo dell’agonistica Gianluca Cippitelli – Ha un gruppo valido a disposizione e siamo convinti che questi ragazzi possano fare un buon campionato. Al debutto hanno pareggiato in casa con l’Atletico Lariano per 1-1 ed è rimasto un pizzico di rammarico per il gol subito nella parte finale. Una cosa simile è accaduta anche all’Under 18 regionale di mister Massimiliano Rossi che, nella prima gara di campionato, è stata sconfitta per 3-2 in casa del Football Club Frascati con il sorpasso avvenuto nel finale. Poi ci sono gli altri gruppi che cominceranno tra dieci giorni – rimarca Cippitelli – L’Under 17 provinciale è stata affidata a mister Maurizio Luciani (ex allenatore del Monteporzio) e ha un gruppo abbastanza rinnovato, mentre l’Under 16 provinciale verrà guidata da mister Marco Dell’Ospedale (ex Ariccia) e conta su una rosa formata da ragazzi del territorio che da tempo sono nella nostra società. L’Under 15 provinciale sarà allenata da mister Mattia Pitolli e Andrea Malgeri: questo gruppo non è totalmente nuovo e ha già lavorato bene l’anno scorso con lo stesso mister Pitolli, quindi parte da una base più solida. Infine c’è l’Under 14 regionale di mister Giorgio Marignoli che sarà al primo anno di agonistica e affronterà il “salto” dalla Scuola calcio in un campionato complicato come quello regionale, quindi il tecnico ha una bella responsabilità. Siamo fiduciosi sulle qualità dei ragazzi che possono centrare la salvezza. Per tutti i gruppi, comunque, l’obiettivo primario è quello di crescere e migliorare perché la filosofia della nostra società è quella di formare giovani che in futuro possano essere utili alla nostra prima squadra” conclude Cippitelli.





Bvb Rsr Castelli Romani (calcio a 8, serie A), Amico e Campagna: “Ci mancano solo i punti”

Due sconfitte, ma lo spirito è giusto. La Bvb Rsr Castelli Romani ha iniziato la sua avventura nel campionato di serie A di calcio a 8 senza riuscire a fare punti, ma sfoderando due buone prestazioni. Ne sono convinti i presidenti Davide Amico e Kevin Campagna che giudicano positivamente le prove dei ragazzi allenati da Federico Macrì. “Nel match d’esordio siamo stati sconfitti per 4-2 sul campo dei Canarini (con doppietta di Falanga per i castellani, ndr), mentre martedì scorso abbiamo ceduto 4-3 in casa contro il San Paolo (ancora doppietta per Falanga e gol di Rizzo, ndr). Ma siamo molto soddisfatti della prestazione della squadra, in particolare nella seconda partita in cui solo per qualche errore individuale che ci può stare non siamo riusciti a conquistare la vittoria. D’altronde la serie A è un campionato micidiale in cui ogni errore viene punito, ma siamo convinti che i ragazzi sapranno fare tesoro di questi episodi” rimarcano Amico e Campagna che poi parlano del nuovo gruppo della Bvb Rsr Castelli Romani. “Ci piace la squadra che sta nascendo. Ci sono tanti ragazzi giovani e, anche se in molti giocano assieme per la prima volta, sembra che si conoscano da tempo”. Nel prossimo turno, il calendario propone alla Bvb Rsr Castelli Romani la sfida casalinga contro il Campus Eur in casa: “Una formazione di grande spessore che conta su diversi ragazzi che giocano in Eccellenza con la stessa società – spiegano i due presidenti – Li abbiamo già incontrati l’anno scorso e sappiamo che ci sarà da sudare, ma i nostri ragazzi hanno tanta voglia di sbloccarsi in classifica: lo spirito è giusto, mancano solo i punti”. Amico e Campagna concludono parlando della loro collaborazione, nata ufficialmente quest’anno dalla fusione delle rispettive società (la Bvb e la Rsr): “Ci conoscevamo già prima di questa fusione per esserci incrociati sui campi di gioco, siamo tifosi dell’Inter e quindi c’è pure questa passione in comune. C’è grande sintonia tra di noi, ognuno ha il suo ruolo ed entrambi siamo vogliosi di creare una società organizzata tanto che il nostro club già conta su uno staff di dieci persone e non è una cosa da poco”.