Bagnaia: Carabinieri sottorganico, depenalizzazione reati, risarcimenti per i ladri e cittadini in balia dei delinquenti

di Roberto Ragone
BAGNAIA (VT)
– Erano le 9,30 del mattino di qualche giorno fa. In villa c’erano gli inquilini, una coppia di anziani con problemi di deambulazione. Questo è stato il motivo per cui, allo squillo del campanello, non hanno risposto con immediatezza. Ma quando il padrone di casa è arrivato alla porta, ha trovato che chi aveva suonato era già entrato in casa. Avere un’età in cui si vorrebbe vivere in tranquillità, perché si è oltretutto consci della propria vulnerabilità, e trovarsi faccia a faccia con due individui giovani, le cui intenzioni sono palesi, non è un’esperienza piacevole. I due sono immediatamente fuggiti, verso un’auto che li aspettava, con un complice a bordo, e tutto per il momento s’è risolto così, ma se fosse stato di notte non sappiamo se sarebbe andata nello stesso modo. È chiaro che si tratta di balordi, ma proprio per questo ancora più pericolosi, perché nella loro ‘incompetenza’ possono causare danni oltre ogni loro stessa previsione, come la morte per soffocamento di anziani legati e imbavagliati; qualcuno c’è anche morto d’infarto.

 

La pattuglia di Carabinieri, chiamata prontamente, è arrivata dopo più di venti minuti, e, sottolineiamo, non per colpa certo dei militari. A loro merito dobbiamo ricordare una circostanza accaduta tre o quattro anni fa, quando una banda di quelli che poi si scoprì essere di ‘giostrai’, metteva ogni sera a segno colpi in villa o in appartamento, a qualunque orario. A Ronciglione c’è il Comando di Compagnia, oltre alla Stazione, comandata dall’ottimo maresciallo Francesco Longobardi. Una collaborazione con le Stazioni dei Carabinieri di paesi limitrofi, dopo alcuni giorni e appostamenti notturni, portò alla cattura di una banda di otto persone, e i furti ebbero fine. Ma erano altri tempi. Oggi, sottorganico e con pochi mezzi a disposizione, non è certo che si possano ottenere gli stessi risultati. Il Comandante Francesco Longobardi usciva ogni notte con i suoi uomini per prendere parte in prima persona ai pattugliamenti, e questo certamente fu decisivo: ma oggi i mezzi  a disposizione delle forze dell’Ordine – non solo dei Carabinieri, ma anche della Polizia – hanno subito un drastico taglio orizzontale, a tutto discapito dei cittadini e della sicurezza in generale.

 

Depenalizzati 112 reati – Per debellare qualsiasi tipo di comportamento criminale è noto anche ai bambini di cinque anni che è indispensabile il controllo del territorio; cosa che si può effettuare soltanto incrementando uomini e mezzi. Il territorio di competenza della Stazione Carabinieri di Ronciglione è vastissimo, e necessita di maggior attenzione. In più qualche recente disposizione di legge è orientata soltanto a risolvere i problemi di uno Stato inefficiente e di un governo che, oltre ad avere la maggioranza solo in Parlamento, bada a interessi che non sono certo quelli del grosso pubblico. Infatti depenalizzare 112 reati che prevedrebbero pene fino a cinque anni di carcere, per cui dopo l'arresto si passa direttamente all'archiviazione, senza passare dal Tribunale, e non consentire la detenzione preventiva per reati che prevedono un massimo di pena fino a tre anni vuol dire, da una parte concede un'amnistia preventiva ai delinquenti, rinunziando a perseguirli, dall'altra, rimettere in libertà il giorno dopo l'arresto anche in flagranza di reato elementi per il più delle volte delinquenti abituali e pregiudicati già noti alle Forze dell'ordine. I quali, poi, si divertono anche a dileggiare chi li ha arrestati con grande fatica e rischio anche della vita; il tutto per uno stipendio che da solo non basta a giustificare l'impegno di questi uomini.

 

Risarcimenti ai ladri Senza contare i risarcimenti concessi da un Giudice evidentemente obnubilato a malfattori arrestati, secondo loro, con non sufficiente cortesia: mentre è stato depenalizzato il reato di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Oggi appropriazione indebita, danneggiamento, furto semplice, lesioni colpose, violazione di domicilio e violenza privata non sono più perseguibili, oltre al reato, come si diceva, di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Tenere in libertà delinquenti comuni aumenta il rischio di noi cittadini e la percezione della mancanza di sicurezza. Chi si dovesse legittimamente difendere andrebbe immediatamente sotto processo, a differenza di chi, invece, fa del furto un'attività continuativa.

 

Siamo all'assurdo. ma questo governo ci ha abituati all'assurdo. Terzo governo non eletto, leggi approvate con la fiducia ad un governo che, come dicevamo poco fa, ha la maggioranza solo in Parlamento, provvedimenti adottati a favore degli amici e degli amici degli amici, stipendi Rai fuori controllo – all'amico della Leopolda di Renzi, Campo dall'Orto, 650.000 euro all'anno, senza contare gli altri, tutti sopra i 300.000, mentre il 40% dei pensionati prende meno di mille euro al mese, e ci paga le tasse – TV pubblica, di conseguenza, che trasmette solo quello che fa comodo a don Matteo, una riforma costituzionale antidemocratica tagliata su misura per il nostro Premier, un referendum con propaganda in TV solo a favore del SI', una legge elettorale prontamente sottoposta a revisione quando i sondaggi hanno mostrato all'orizzonte il pericolo Cinquestelle, e potremmo continuare. C'è da dire che la depenalizzazione di 112 reati e l'abolizione della carcerazione preventiva sono state concepite da una mente alla quale non aggiungiamo epiteto per risolvere in emergenza la situazione carceraria italiana; senza parlare delle lungaggini dei processi in Tribunale, per cui, eliminato il reato, non c'è più da processare nessuno. L'Italia paga ogni mese fior di quattrini alla Unione Europea per la situazione delle carceri, ma a nessuno è venuto in mente che quel denaro potrebbe essere meglio impiegato dedicandolo a modernizzare ed ampliare il sistema carcerario. Si parla tanto di posti di lavoro fantasma, ma l'assunzione di agenti di custodia ne porterebbe un certo numero. Non ci vorrebbe molto, basterebbe copiare dall'estero da chi ne sa più di noi. E poi, va bene che la pena deve tendere alla rieducazione del detenuto, ma non abbiamo a che fare con tanti 'Pierini'. Ormai la certezza della pena non esiste più, e ben lo sanno i ladri in trasferta, che dopo i furti rientrano nella loro nazione d'origine, dove mai si sognerebbero di fare ciò che fanno in Italia.

 

Non ci resta che sperare. No, non nel governo, nè nel premier in tutt'altre faccende affaccendato, nè nello Stato italiano: ma soltanto nella buona volontà e nel senso del dovere di quegli uomini che sono preposti alla nostra tutela, offrendo loro la massima collaborazione e, magari, non lampeggiando all'incrocio con altre macchine per avvertire della loro presenza. Chi non ha nulla da temere, non ha paura di una pattuglia che controlla i documenti; mentre  a volte s'è vista un'auto  invertire la marcia e fuggire a gambe levate. Ecco, proprio in quell'auto avrebbero  potuto esserci i ladri che poi ci fanno visita di notte o di giorno, violando la nostra intimità.