Connect with us

Primo piano

BAMBINI E DISTURBI NELL'EVACUAZIONE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Come riconoscerli e cosa fare per educare?

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

A cura della Dottoressa Francesca Bertucci – Psicologa, Mediatore famigliare

Si parla di disturbi dell’evacuazione quando il bambino non ha un controllo sfinterico adeguato all’età di sviluppo (dopo i 4/5 anni): si parla di enuresi per la mancanza di controllo della pipì, di encopresi per il mancato controllo delle feci. Entrambi i disturbi possono avere una forma primaria, se il bambino non ha mai raggiunto il controllo dell’evacuazione, secondaria se il bambino ha raggiunto il controllo e successivamente lo ha perso.

Cause

Alla base dei disturbi, soprattutto nella forma secondaria, può esserci una componente emotiva, si tratta di segnali che indicano dei momenti di difficoltà psicologica, che trovano espressione attraverso una regressione nell'evoluzione del bambino, spesso associata e conseguente ad eventi della vita quotidiana, quali: la nascita di un fratellino, l'inserimento a scuola, il cambiamento di scuola, un trasloco, la separazione dei genitori, un periodo prolungato di ospedalizzazione, la morte di un genitore o di un familiare. Eventi che influenzano il ritmo e lo stile della vita familiare e che hanno delle ripercussioni sul bisogno di sicurezza, di attenzione e di dipendenza del bambino.

Sia l'enuresi che l'encopresi sono disturbi che interferiscono negativamente con uno sviluppo equilibrato e sereno della personalità del bambino, è quindi fondamentale intervenire precocemente per prevenire l'insorgere ed il mantenimento di situazioni di disagio e di ansia.

Cosa fare per educare

La prima tappa importante nel percorso di sviluppo del controllo sfinterico è che il bambino deve avere consapevolezza della propria urina e delle proprie feci, cioè deve accorgersi di aver bagnato o sporcato il pannolino. In un secondo momento deve riuscire a riconoscere lo stimolo, pur non essendo ancora in grado di controllarlo, deve poi desiderare di provare a usare il vasino e successivamente deve saper controllare e posticipare di qualche minuto quando “gli scappa”. È importante avere pazienza ed aspettare quando il bambino è pronto, senza forzarlo prima del tempo. Infine, va anche tenuto conto del grado di sviluppo linguistico: non solo deve essere in grado di trattenere e di riconoscere il bisogno fisiologico, ma deve anche essere in grado di esprimerlo e comunicarlo.

Vi sono alcuni indicatori che segnalano quando un bambino può iniziare a essere abituato al controllo sfinterico, utili per non rischiare di anticipare di troppo l’uso del vasino:

• I pannolini sono asciutti per almeno due ore durante l'arco della giornata o dopo il sonnellino e i movimenti del suo intestino stanno diventando regolari e prevedibili. 


• Le espressioni del viso o la postura indicano quando sta lasciando andare pipì o feci, inoltre, quando sporca il pannolino non sembra a suo agio e si agita o chiede di essere cambiato.

• Quando è in bagno, aiuta a farsi svestire ed è pronto a seguire semplici istruzioni.

• Sa nominare la pipì o la cacca e, anche solo per gioco, chiede di usare il vasino o di mettere le mutandine.

Se l’età lo consente, è più facile abituare i bambini al vasino nel periodo estivo perché la minor quantità di indumenti rende più facile svestirli o cambiarli se non si arriva in tempo. È importante anche non iniziare il percorso di educazione all’uso del vasino in un periodo in cui vi siano grandi cambiamenti nella famiglia.

Inoltre è necessario che si crei un clima positivo intorno al bambino e che lo si prepari al grande evento, rendendolo il protagonista. Quindi, spetta a lui la scelta delle mutande, del vasino e i giochi da portare con se nel momento in cui dovrà andare in bagno, affinché non si stanchi e non si annoi.

In questa fase delicata è importante non scoraggiarsi e soprattutto non umiliare il bambino, ma gratificarlo quando riesce nel controllo dell’evacuazione.

Come intervenire per risolvere

I problemi psicologici che accompagnano l’enuresi o l’encopresi possono essere spesso importanti, soprattutto se la situazione è mal gestita con rimproveri, con un atteggiamento squalificante o mortificando il bambino. Il rifiuto e l'atteggiamento punitivo di chi si prende cura del bambino influiscono sul suo livello di autostima e sul suo sentirsi inadeguato e non all’altezza.

Rispetto all’enuresi, spesso si tratta di famiglie in cui uno o entrambi i genitori hanno  aspettative elevate verso il bambino, tendono ad essere molto attenti alla buona qualità delle prestazioni in vari contesti, dalla scuola allo sport, faticando ad accettare gli insuccessi. Rispetto all’encopresi, si tratta spesso di famiglie in cui i padri sono periferici, timidi e riservati, mentre le madri sono ansiose, emotive e iperprotettive, con una condotta abbastanza rigida rispetto al controllo dell’evacuazione (per esempio: metterli nel vasino fin dai primi mesi di vita). Inoltre, spesso tali bambini tendono ad essere oppositivi e con il loro comportamento manifestano il rifiuto a sottomettersi alle regole.

In questi casi l'intervento psicologico ha due obiettivi: da una parte individuare e modificare, in base al contesto in cui il bambino vive, determinati atteggiamenti che possano aggravare l'imbarazzo e il senso di colpa del bambino stesso; dall’altra intervenire su quest’ultimo per facilitare l’espressione del disagio e dell’ansia, per poi innalzare l’autostima.

I genitori, vanno quindi aiutati ad accogliere quelle che ai loro occhi sono imperfezioni o mancanze del bambino, diminuendo la pressione su quest’ultimo. Nel caso in cui il sintomo è legato alla nascita di un fratellino (o sorellina) è utile cercare degli spazi e dei momenti in cui stare con il bambino, giocare insieme, fare una cosa speciale, ritagliare uno spazio solo suo,  facendogli sentire di nuovo il senso di unicità che forse avverte di aver perduto.

È importante gratificare il bambino quando riesce nel controllo, ma è altrettanto importante reagire non in modo punitivo quando non riesce, in quanto l’atteggiamento punitivo non fa altro che rimandare nel tempo la risoluzione del problema. I sintomi dei bambini sono sempre legati alla relazione con le figure di riferimento e nella qualità o tipo di relazione troviamo il loro significato più profondo.

È importante rendere l’andare in bagno un momento connotato da tranquillità e serenità, in cui l’adulto e il

bambino stanno bene insieme, dentro una buona e calda relazione affettiva.

 

Dott.ssa Francesca Bertucci

Psicologa – Mediatore familiare

Cell 3345909764-dott.francescabertucci@cpcr.it

www.centropsicologiacastelliromani.it

piazza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 ALBANO LAZIALE

Economia e Finanza

Caro energia, arrivano i bonus del governo Meloni

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Bonus sociale sulle bollette rafforzato con un contributo extra che sale con il numero dei figli.

Bonus benzina per i beneficiari della social card. E ancora, per il gas conferma degli oneri azzerati sul gas e Iva agevolata al 5%, mentre cambiano i sostegni per le imprese energivore.

Arriva con queste misure l’intervento che stanzia 1,3 miliardi per aiutare le famiglie contro il caro-energia anche nel quarto trimestre.

Cambia invece volto la sanatoria sugli scontrini, fortemente contestata nei giorni scorsi: ci si potrà mettere in regola ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso. Un intervento, fanno sapere dall’esecutivo, che consentirà di salvare 50mila esercizi.

Il nuovo decreto energia varato in un consiglio dei ministri lampo, interviene in sostegno soprattutto delle famiglie in difficoltà. Al posto del bonus riscaldamento annunciato a marzo, si rafforza il bonus sociale destinato ai nuclei con Isee fino a 15mila euro: per i tre mesi da ottobre a dicembre riceveranno un contributo straordinario crescente in base al numero dei figli. Inoltre gli 1,3 milioni di nuclei (sempre con Isee massimo di 15mila euro) che hanno la social card ‘Dedicata a te’ potranno usarla oltre che per pagare i beni di prima necessità anche per fare benzina: un bonus di 80 euro a famiglia, con uno stanziamento complessivo di circa 100 milioni. Per il gas viene confermato l’azzeramento degli oneri di sistema e l’Iva agevolata al 5%. Arriva il rifinanziamento del bonus trasporti per acquistare l’abbonamento dei mezzi pubblici. Ma non di sola energia si occupa il decreto.

L’ultima bozza circolata, ridotta rispetto alle precedenti, proroga anche i termini per aderire ai mutui per gli under36, mentre saltano le proroghe per le cripto-attività e l’abilitazione scientifica. Una norma interpretativa esclude inoltre che nel passaggio da Alitalia a Ita ci sia continuità fra le due aziende. Chiuso il provvedimento energia ora l’attenzione del governo si sposta sulla manovra.

L’attesa è per la Nota di aggiornamento al Def, che definirà la prima cornice delle risorse e darà una prima idea delle misure che potranno vedere la luce nel 2024. Il cdm che esaminerà il documento, inizialmente convocato per giovedì, è stato anticipato a mercoledì. L’osservato speciale è l’indebitamento 2024, da cui si capirà lo spazio in deficit che il governo si apre per la manovra. Per metterlo nero su bianco però, l’esecutivo attende il responso di Eurostat sul Superbonus, che a questo punto potrebbe essere in dirittura d’arrivo. Il 3,7% fissato nel Def ad aprile dovrebbe essere rivisto al rialzo di qualche decimo di punto, comunque entro la soglia del 4%.

Continua a leggere

Ambiente

Contrasto ai cambiamenti climatici, dai Consorzi di Bonifica opere per 2 miliardi di euro

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Vincenzi (Presidente ANBI): “Si stima che per mettere in sicurezza il territorio nazionale siano necessari oltre 33 miliardi di euro: tanti, ma ben 7 volte in meno di quanto, stanti le attuali condizioni, saranno spesi per riparare danni senza dare prospettive di sicurezza, indispensabili per qualsiasi disegno di sviluppo.”
 
“Parlare di contrasto ai cambiamenti climatici è un’indispensabile prospettiva planetaria, ma con insufficienti risultati pratici ed immediati, dimostrandosi l’attuale impossibilità di efficaci accordi internazionali, stanti le forti disparità economiche e sociali fra Paesi. E’ fondamentale, quindi, concentrarsi sulle politiche di adattamento, consci che in discussione non è il futuro del Pianeta, ma quello delle prossime generazioni”: ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto al Festival del Pensiero Consapevole, svoltosi a Piacenza.
 
“Quest’anno – conferma il meteorologo, Alessandro Bruscagin, presente al recente salone Remtech di Ferrara – nel NordOvest italiano  si sono registrate temperature superiori di quasi 2 gradi alla media recente, mentre in Emilia Romagna le massime annue segnano +2,3 gradi; il trend dell’aumento termico sull’Italia è di 0,4 gradi ogni 10 anni. Ciò comporta un drastico cambiamento nella distribuzione delle precipitazioni, oggi più irregolari sia nello spazio che nel tempo.”
 
“Se a questo quadro aggiungiamo le incognite legate alle eccezionali temperature, che ancora si registrano nelle acque del mar Mediterraneo, abbiamo la percezione di un’Italia diventata hub climatico, di cui l’uragano Daniel, che ha sconvolto la Libia, rischia di essere solo il prologo” aggiunge Vincenzi.
 
L’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche ricorda infatti che,  nei primi 7 mesi del 2023 (terzo anno più caldo dal 1800 e con il mese di luglio più caldo di sempre, grazie a punte di 48 gradi), si sono già verificati 4 uragani mediterranei  ed in Italia si registra una media 11 eventi estremi al giorno.
 
“I Consorzi di bonifica stanno realizzando, nel rispetto dei cronoprogrammi, opere per circa 2 miliardi, ma è evidente che sono insufficienti e che bisogna accelerare ad iniziare dall’ormai prossimo avvio del Piano Idrico Nazionale – prosegue il Presidente di ANBI – Sono necessari urgenti investimenti per evitare pesanti conseguenze per l’economia del Paese: dal 2013 al 2021 si sono spesi 20 miliardi di euro per riparare i danni post-emergenze, che sono solo una parte minoritaria delle conseguenze negative per un territorio; nello stesso periodo sono stati spesi però solo 2 miliardi circa, cioè un decimo, per interventi di prevenzione idrogeologica! E’ necessario invece aumentare la capacità di resilienza delle comunità attraverso infrastrutture ecocompatibili e multifunzionali, consapevoli dei molteplici interessi che, salvaguardando le priorità di legge, gravano sulla risorsa idrica.”
 
Conclude Vincenzi: “Si stima che per mettere in sicurezza il territorio nazionale siano necessari oltre 33 miliardi di euro: tanti, ma ben 7 volte in meno di quanto, stanti le attuali condizioni, saranno spesi per riparare danni senza dare prospettive di sicurezza, indispensabili per qualsiasi disegno di sviluppo.”
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Editoriali

Morte Franco Migliacci, la lettera di un amico

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Caro Franco! La notizia della tua scomparsa mi ha colto di sorpresa, pur sapendo che non stavi bene, non ci si rassegna mai alla dipartita di una persona cara. Ora, assorbita la triste notizia, sento il bisogno e desiderio di scriverti per inviare al vento i miei sentimenti di grande affetto nei tuoi confronti.

Il primo giorno, quando il mio amico fraterno e collega Renato Coppola, musicista che lavorava alle edizioni della RCA, ci presentò, fui molto emozionato, consapevole di aver conosciuto uno dei pilastri della musica italiana. Poter frequentarti quasi giornalmente per vari interessi musicali, mi riempiva d’orgoglio, tanto più, andando avanti nel tempo, mi facevi sentire il tuo affetto come un fratello maggiore, fino a farmi collaborare nell’ascolto dei giovani che arrivavano per le audizioni alla casa discografica.

Causa vari miei incidenti ero tornato in Italia, dopo aver girato il mondo con il complesso “I CARDINALI” quasi sette anni, il morale a terra per la delusione di dover ricominciare tutto d’accapo, tu hai contribuito in maniera determinante nel farmi riacquistare fiducia ed entusiasmo nella musica. Gli anni passati con te ed i tuoi amici di sempre, Jimmy Fontana e Lilly Greco, sono indimenticabili, grazie all’allegria che emanavate, nonostante la vostra severa professionalità e capacità lavorative. Un periodo pieno di aspettative ed ottimismo che ha segnato positivamente la mia vita per sempre. Un periodo in cui avevo bisogno di risorgere, avere nuovi interessanti propositi, guardare avanti con fiducia ed ottimismo, e, tutto questo è successo grazie a te, con i tuoi consigli ed i tuoi eterni sorrisi arricciando il naso, raccontandomi tanti aneddoti inediti della tua vita.

Parlare di te come artista è superfluo, visto tutto quello che hai creato. Hai lasciato un segno indelebile non solo nell’ambito nazionale, ma ci hai inorgogliti agli occhi di tutto il mondo con il tuo volare, insieme al grande Mimmo Modugno. Un’opera rivoluzionaria per quei tempi, che solo un grande talento, come sei stato tu, poteva inventare, dimostrando successivamente, che non era soltanto una meteora, diventando un pilastro e pezzo importante della storia della musica italiana. Tutti gli italiani ti sono grati per il tuo contributo alla nostra cultura, ma, personalmente voglio ringraziarti per avermi concesso la tua amicizia, i tuoi consigli e tutte quelle ore spensierate che ben coniugavano lavoro ed allegria.

Sono sicuro che ora sarai di nuovo con molti dei tuoi amici, creando e divertendovi in contesto idilliaco, sperando di poterti incontrare di nuovo. Grazie Franco…tuo Marietto…

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti