BARI, INCIDENTE FERROVIARIO: POOL DI MAGISTRATI COORDINERA' LE INDAGINI

di Angelo Barraco
 
Bari – Rabbia, incredulità e dolore sono i sentimenti che albergano negli animi degli italiani che oggi piangono i 27 morti e i 15 feriti ricoverati nei vari ospedali pugliesi, a seguito del disastroso incidente ferroviario avvenuto al chilometro 51, sulla linea in gestione alla società Ferrotramviaria. Un impatto violentissimo avvenuto a circa 100-110 km , fra un treno che proveniva da Andria ed era diretto a Corato e un altro treno che era partito da Corato in direzione Andria. Treni stracolmi di studenti, pendolari che si recavano a lavoro e/o si spostavano con il mezzo da una città ad un’altra quotidianamente. Un impatto che piega causa la totale distruzione dei treni, come fossero carta stropicciata che si aggroviglia tra l’erba e le pietre roventi di un afosa giornata di luglio. Le lamiere diventano prigioni taglienti di sangue e dolore che spezzano la vita a uomini, donne e bambini vittime di un indesiderato destino. La potenza dell’impatto è riscontrabile dalle foto rese note dalle autorità presenti sul posto. Uno dei due treni è rimasto con solo due vagoni, l’altro invece con uno. Per tutta la notte i Vigili del Fuoco e i soccorritori hanno tagliato le lamiere contorte, si sono avvalsi delle unità cinofile. Opereranno in tal modo fino a quando non escluderanno la presenza di altre persone. I parenti dei feriti intanto chiedono di poter far visita ai loro cari. 
 
La macchina investigativa si è subito avviata, un pool di magistrati coordinerà le indagini in merito a quanto accaduto. Non si esclude inoltre che quanto prima vi possano essere alcuni iscritti nel registro degli indagati. Si indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Si ipotizza un errore umano, ma non si escludono le altre ipotesi, guasto compreso. Dalle prime indagini è emerso che erano due i treno dekke Ferrovie del Nord Barese, che provenivano da Corato in direzione nord e uno di essi viaggiava con alcuni minuti di ritardo: circostanza che potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare l’ok al treno fermo in stazione. Dieci minuti dopo è avvenuto lo scontro con il treno proveniente da Corato. Gli esami sulle scatole nere porteranno alla luce ulteriori dettagli per far luce su questa strage. Intanto si inizia a puntare il dito: c’è chi accusa la linea unica, chi l’assenza di sistemi automatici di supervisione, chi l’utilizzo della comunicazione telefonica per il via libera. Intanto emerge che i due convogli erano moderni, uno del 2005 e l’altro era del 2009 e avevano un sistema di frenatura efficiente. Intanto il Procuratore aggiunto di Trani ha sottolineato che “Non conosciamo il numero dei passeggeri perchè non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia”. 
 
Sono in tanti ad aver espresso messaggi di cordoglio per quanto accaduto, sia Papa Francesco che Vladimir Putin hanno voluto mandare un messaggio di solidarietà. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito quanto accaduto “Una tragedia inammissibile". Matteo Renzi ha scritto su facebook “Lacrime e dolore per queste vite spezzate e per le loro famiglie. Ma anche tanta tanta rabbia. L'Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto. In serata sarò in Puglia con gli enti locali, la Regione, la Protezione civile e i ministeri interessati”. Dopo essersi recato sul posto ha sottolineato “Accanto alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo pugliese in questo momento di dolore atroce. Voglio che risuoni forte il grazie degli italiani per la straordinaria professionalità dei soccorritori che hanno reso meno pesante un bilancio di morti comunque assurdo e inaccettabile”.