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Cronaca

BARI: SCONTRO TRA TRENI RUVO E CORATO, ALMENO 11 MORTI E NUMEROSI FERITI

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Tempo di lettura 2 minuti Matteo Renzi ha detto “Non ci fermeremo finche' non sara' fatta chiarezza"

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di Angelo Barraco
 
Bari – Terribile incidente ferroviario in Puglia: intorno alle ore 11,30 è avvenuto uno scontro fra treni sul tratto ferroviario con binario unico tra Ruvo di Puglia e Corato. Un impatto frontale dagli effetti devastanti, che ha causato la distruzione e il deragliamento dei convogli. Nel terribile impatto hanno perso la vita 11 persone, numero che nelle prossime ore potrebbe notevolmente salire. Si apprende inoltre che i feriti sono circa 18, ricoverati negli ospedali di Andria e Barletta. Dieci di essi versano in condizioni gravi.  L’impatto è avvenuto in aperta campagna, in una curva del binario. La dinamica dell’incidente non facilita i soccorsi, numerosi sono gli elicotteri che sorvolano la zona ed è stato allestito pure un soccorso sanitario sul posto. Viene inoltre distribuita acqua. Il Vicepresidente della Regione Puglia con delega della Protezione Civile, Nunziante, riferisce in merito a quanto accaduto “Sono qui con il presidente Emiliano stiamo aspettando l'arrivo del ministro Delrio. Per fortuna la macchina dei soccorsi – conclude l'assessore – sta funzionando molto bene”. Dalle lamiere è stato estratto un bambino di due anni, era ancora vivo ed è stato portato via con l’elicottero. Dalle foto si apprende che l’impatto è stato violento, lamiere accartocciate, un impatto che ha trasformato delle macchine sicure, apparentemente indistruttibili in pallottole di carta arrotolate su se stesse e aggrovigliate tra gli alberi e sotto il sole cocente di metà luglio. Il Sindaco di Corato ha scritto su Facebook “E' un disastro come se fosse caduto un aereo”. Matteo Renzi ha detto invece “Non ci fermeremo finche' non sara' fatta chiarezza. E' una vicenda su cui fare chiarezza al piu' presto. Non ci fermeremo fino a quando non verra' fatta chiarezza. Questo e' il momento delle lacrime e in cui bisogna lavorare per recuperare le vittime e i feriti”. Il Premier ha lasciato Milano per tornare a Roma dopo aver appreso la notizia del terribile incidente. “L’Italia e' un grandissimo Paese anche nei momenti di dolore e si stringe a chi ora soffre” ha riferito. Diego De Lorenzis riferisce “E' terribile quanto accaduto in Puglia. Terribile anche la dinamica: ovviamente aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso, ma con la tecnologia che c'e' oggi, con le soluzioni tecniche a disposizione, e' assurdo che possano continuare ad accadere eventi del genere”. I deputati M5S in Commissione Trasporti riferiscono “Sappiamo che i treni viaggiavano su un binario unico: bisognera' fare assoluta chiarezza sulla dinamica e sulle responsabilita'. Per questo auspichiamo che il ministro Delrio venga presto in Aula a riferire”. Il Gruppo FS ha espresso il suo cordoglio per quanto accaduto. 

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Ambiente

Tragedia sul Monte Bianco: Ritrovati i corpi di quattro alpinisti

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Due italiani e due coreani vittime della montagna. L’ultimo sogno realizzato sul Cervino prima del fatale destino

Un silenzio carico di dolore avvolge le pendici del Monte Bianco, dove ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di quattro alpinisti: due italiani e due coreani. Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, i due connazionali di cui si erano perse le tracce dal 7 settembre, hanno trovato il loro ultimo riposo tra i ghiacci eterni della montagna che amavano.

Il tragico epilogo è giunto dopo giorni di angosciosa attesa e speranza. Le condizioni meteorologiche avverse avevano impedito per tre interminabili giorni il decollo degli elicotteri di soccorso. Solo ieri, con una schiarita, un elicottero del soccorso alpino francese è riuscito a levarsi in volo, portando alla luce la drammatica verità.

Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, ha confermato che le due cordate sono state “rapidamente localizzate”, grazie alle informazioni sul loro probabile percorso e altitudine. Una conferma che rende ancora più straziante l’idea che i soccorritori sapessero dove cercare, ma fossero stati ostacolati dalle forze della natura.

La notizia ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Sulla pagina Facebook di Andrea Galimberti, una cascata di messaggi di cordoglio ha sostituito le precedenti speranze di un lieto fine. Amici e conoscenti piangono ora la perdita di un appassionato alpinista e della sua compagna d’avventure, Sara.

Le ultime immagini condivise sui social dai due mostrano momenti di pura gioia sul Cervino, appena pochi giorni prima della tragedia. Scatti che ora assumono un significato quasi profetico, immortalando l’ultimo grande sogno realizzato insieme. Andrea descriveva con entusiasmo l’ascesa al Cervino compiuta il 3 settembre: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio”.

Queste parole, cariche di orgoglio e affetto, risuonano ora come un addio involontario, un testamento della passione che li univa e che li ha portati a sfidare le vette più impervie.

La tragedia sul Monte Bianco non ha risparmiato nemmeno i due alpinisti coreani, il cui destino si è intrecciato fatalmente con quello degli italiani. Quattro vite spezzate, quattro storie di passione per la montagna interrotte bruscamente.

Mentre la comunità alpinistica si stringe nel dolore, questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna e sui rischi che anche i più esperti corrono nell’affrontare le sfide delle alte quote. Il Monte Bianco, maestoso e implacabile, si conferma ancora una volta una bellezza tanto affascinante quanto pericolosa, capace di regalare emozioni uniche ma anche di reclamare un tributo altissimo.

Le indagini sulle cause precise dell’incidente sono ancora in corso, ma già si leva un coro unanime: quello della prevenzione e della prudenza, anche per i più esperti. Perché la montagna, nella sua immensa bellezza, resta sempre un ambiente che richiede il massimo rispetto e un’infinita cautela.

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Castelli Romani

Frascati: “Crolla” la pavimentazione in piazza San Rocco

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Spaventano le immagini che ci sono arrivate oggi in redazione di piazza San Rocco a Frascati.
“Frascati crolla” è il grido che ci giunge.

la foto mostra nel dettaglio la “voragine” creatasi su piazza San Rocco

I lavori che imperversano in città mostrano la fragilità del territorio dove si sviluppa Frascati.
Anni di mancate manutenzioni e di lavori, a quanto ci dicono numerosi altri cittadini, eseguiti con poca accuratezza hanno minato la stabilità del terreno e le piogge torrenziali di questi giorni sono il “colpo di grazia”.

immagini giunte in redazione

Quello che traspare è la necessità di porre in essere un accurata ricognizione della città stessa, specie nella zona più storica ed antica.
La necessità di riqualificare, in special modo, tutto il centro storico diventa sempre di più necessaria ed urgente proprio per evitare ulteriori danni a quello che resta il fragile territorio della città tuscolana.

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Cronaca

Tragedia familiare a Perugia: tre corpi trovati senza vita in un casolare isolato

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Un agghiacciante ritrovamento ha sconvolto la comunità di Perugia: tre persone sono state scoperte morte all’interno di un casolare abbandonato, situato nelle campagne remote di Fratticiola Selvatica. Gli inquirenti parlano di una scena drammatica, che sembra indicare un brutale omicidio-suicidio.

Secondo le prime informazioni fornite dagli investigatori, si tratterebbe di un gesto estremo avvenuto in ambito familiare, un atto di violenza che ha spezzato tragicamente tre vite. Le vittime sono un uomo, sua moglie e la loro figlia, tutti uccisi da colpi di fucile sparati a bruciapelo. Il silenzio che circonda questo macabro episodio lascia spazio a molte domande, ma una delle poche certezze è che si tratta di un dramma che ha avuto come sfondo una tranquilla e isolata zona rurale.

Non è ancora chiaro chi abbia lanciato l’allarme, ma l’intervento dei soccorritori del 118, giunti sul posto con un’ambulanza e un’auto medica, è stato purtroppo inutile: i tre erano già deceduti all’arrivo.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Perugia, sono ancora in corso per fare chiarezza su chi abbia premuto il grilletto e ricostruire con precisione la dinamica degli eventi. Sul luogo della tragedia sono intervenute la squadra mobile e la scientifica, impegnate a raccogliere ogni elemento utile per risolvere questo inquietante caso. Il casolare, ubicato in una zona di campagna difficile da raggiungere, è accessibile solo attraverso una stretta strada sterrata, aumentando la sensazione di isolamento e mistero che circonda l’intera vicenda.

Le indagini proseguono senza sosta, ma il paese è già sconvolto da un dramma che lascia una scia di dolore e interrogativi.

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