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Viterbo

BASSANO ROMANO, RIFIUTI PERICOLOSI: PRIMA UDIENZA DEI RICORSI AL TAR

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Tempo di lettura 6 minuti Sono iniziate le udienze per i ricorsi al TAR di Comune, cittadini, imprenditori ed associazioni.

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Luca Pagni

Il Comune di Bassano Romano vorrebbe scongiurare un rischio di danno ambientale nella zona. Per questo motivo, auspica che l'iter autorizzativo del progetto di Tuscia Prefabricati possa ripartire da zero con tanto di fermate in Regione per autorizzazione valutazione d'impatto ambientale, eventuale valutazione d'impatto strategico e così via fino ad arrivare ad una piena autorizzazione che sostanzialmente rispetti in pieno i criteri di salvaguardia ambientale. Infatti, si è appena tenuta a Roma la prima udienza del Ricorso al TAR 4975/2013 del ricorrente Comune di Bassano Romano con oggetto, appunto, “Annullamento della d.d. n. A01445/13 con allegata relazione con la quale è stata rilasciata a favore della soc. Tuscia Prefabbricati s.r.l. una pronuncia di verifica con cui si escludeva l'assoggettabilità a V.I.A. ai sensi dell'art. 20 del d. lgs. n. 152/2006 e s.m.i. del progetto di recupero di rifiuti pericolosi per la produzione di manufatti edilizi in calcestruzzo da realizzarsi nel comune di Bassano Romano (VT) Loc.  Stazione Scalo”.  Resistenti sono la Tuscia Prefabbricati, la Regione Lazio e la Provincia di Viterbo.

Privati cittadini, associazioni ed imprenditori agricoli e turistici, hanno presentato anche loro un ricorso al TAR per far valere i propri diritti soggettivi, chiedendo una decisione giudiziale di illegittimità ed annullamento di ogni decisione amministrativa in itinere.

Questo perché i privati, hanno anche loro, di conseguenza, i propri diritti da tutelare (diritto alla salute, aria salubre, acqua salubre e terra salubre), e pertanto devono forzatamente far valere le proprie ragioni nelle opportune sedi anche e soprattutto per una preventiva tutela dei propri patrimoni e attività che, in questo caso, verrebbero compromessi.

Gli Avvocati Ezio Bonanni e Barbara Costa dell’O.N.A. (Osservatorio Nazionale Amianto) hanno infatti presentato il Ricorso al TAR 4913/2013 promosso dai ricorrenti Leoni Carlo, Associazione Orgoglio Bassanese, Associazione Zero Waste Lazio, Basso Bruno, D’Alessio Dino, Durante Eugenio, Laura Mario, Mari Beatrice, Palumbo Cristiano ed Università Agraria di Bassano Romano.  Resistenti sono la Tuscia Prefabbricati, il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, la Regione Lazio ed il Comune di Bassano Romano.

La Prima Camera di Consiglio del 16.6.2013 ha fissato la prossima udienza per il giorno 11.7.2013.

Da quanto si evince sul portale della Giustizia Amministrativa entrambi i ricorsi al TAR vedranno come Presidente della Camera di Consiglio Linda Sandulli.

La Regione Lazio ha presentato 5 pagine di memorie difensive in cui potrebbe aver evidenziato di aver ottemperato a tutto quanto di propria competenza.

La Tuscia Prefabbricati ha presentato 13 pagine di memorie difensive in cui immaginiamo possa aver chiesto di rigettare l’istanza cautelare per carenza di presupposti di legge e di rigettare sia il Ricorso e le domande dei ricorrenti sia la domanda risarcitoria.

Sul progetto della Tuscia Prefabbricati il SEL ha presentato alla Regione Lazio due interrogazioni firmate dal Consigliere On. Gino De Paolis.

Cosa potrebbe accadere se la Tuscia Prefabbricati venisse autorizzata da enti pubblici a lavorare sia ceneri leggere di carbone (CER  10 01 02) che fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio (CER 03 03 09), grazie alla Proposta 6549 del 9 maggio 2013 da cui la Regione Lazio ha emanato la determinazione A03805 del 16 maggio 2013 a rettifica degli errori materiali contenuti nella vecchia determinazione A01445 del 27 febbraio 2013 in cui si parlava di rifiuti pericolosi con codice CER 19 01 11 ?

Il ricercatore Giulio Belz, dell'ENEL di Brindisi ha pubblicato  un interessante ricerca su "l'impiego delle ceneri di carbone nei calcestruzzi", dove si parla di cemento disarmato e pericoloso.


Si citano il D.M. 14/01/2008 ART. 11.2.11 con approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni,
secondo cui l'acqua d'impasto deve essere limpida priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) che fanno durare meno il cemento.


A Roncade (TV) hanno abbattuto diversi edifici ad uso civile, con risarcimenti di 500.000 Euro, dopo che 5 perizie diverse hanno accertato la pericolosità del cemento usato, che rendeva le strutture potenzialmente pericolanti e non agibili.

A Crotone scuole e case costruite con rifiuti "tossici" hanno portato a 7 indagati.

La Tuscia Prefabbricati non solo non ha inviato alla Regione Lazio tutti i rilievi fotografici richiesti, ma ha anche presumibilmente evitato di inserire immagini del lato Ferrovie dello Stato, zona turistica ed alberghiera con Faggeta monumentale ed altri vincoli paesistici di pregio, oltre che di zone a colture DOP ed ippovie nelle immediate vicinanze.

La Tuscia Prefabbricati non ha presentato nel progetto la campanatura necessaria a proteggere la dispersione di nano polveri e ceneri sottili intorno ai nastri trasportatori di lavorazione, ne le blindature necessarie durante il trasporto di 150 tonnellate al giorno di materiali vari (circa 15 mezzi pesanti al giorno) le cui polveri contamineranno certamente la salubrità dell'aria e la salute di persone ed animali.

 Le valutazioni di impatto acustico non sono sufficientemente garantiste.

si rischia una svalutazione di immobili ed anche attività alberghiere ed agricole.

Si noti bene che la zona industriale su cui si vorrebbe realizzare il progetto in questione, si trova nel mezzo di un'area dell'Università agraria di Bassano dedicata al libero pascolo di mucche, pecore e cavalli, e l'area è anche Riserva Faunistica di caccia.

Il comune di Bassano Romano non ha inteso convocare la conferenza dei servizi fin dal maggio 2012, data di ricezione del progetto, non informando la cittadinanza e gli imprenditori dei potenziali rischi economici e per la salute di terra, aria, acqua, e dunque per persone ed animali.

Da “La Gazzetta Bassanese” di Giugno 2013 riportiamo e commentiamo questa nota del Comune di Bassano Romano.


"Le novità relative al famoso progetto per la realizzazione di un impianto di recupero rifiuti per la produzione di manufatti in calcestruzzo per l'edilizia – recita la nota del comune –  presentato dalla società Tuscia Prefabbricati Srl presso il sito ex Colacem di loc. Stazione Scalo, ci fanno essere leggermente ottimisti e ci permettono, per qualche istante, di tirare un sospiro e ragionare sulle azioni future da mettere in atto.

Dopo l'assemblea pubblica del 30 aprile scorso, infatti, abbiamo proseguito l'azione di contrapposizione al progetto che ha visto come primo passo importante la notifica del ricorso al TAR del Lazio contro la Determinazione Regionale (n. A01445 del 27.2.2013 rettificata con Determinazione Regionale A03805 del 16.05.2013 per quanto concerne il codice CER 190111* ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose erroneamente segnalato al posto del codice 190112 ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 190111, n.d.r.) che esclude lo stesso dalla Valutazione di Impatto Ambientale.

L'Avv. Vanessa Ranieri, legale scelto dall'Amministrazione come figura di estrema garanzia su tematiche ambientali come questa (infatti è anche Presidente WWF Lazio ed è stata parte civile nel processo Malagrotta/Cerroni), ha inserito nel ricorso anche la Provincia di Viterbo, principale Ente interessato dall'iter autorizzativo dell'impianto, richiedendo la sospensione del procedimento stesso da parte del giudice.

Ma le novità positive sono molte. Dopo la notifica del ricorso abbiamo avuto un incontro tecnico presso la sede dell'Assessorato Regionale all'Ambiente tra i tre Enti coinvolti dal procedimento: Regione, Provincia e Comune. Scopo dell'incontro era quello di una verifica della diversa documentazione in possesso, oltre all'esposizione delle motivazioni per le quali chiedevamo al Dirigente regionale di agire in autotutela revocando la determinazione sopraccitata.

Da quell'incontro siamo usciti con l'accordo che il nostro Ufficio Tecnico avrebbe inviato una nota che riassumesse la cronologia della documentazione prodotta fino a quel momento e certificasse quanto emerso: la mancanza del possesso di alcuni requisiti previsti per le strutture dell'impianto, necessari al rilascio dei permessi provinciali. (Tutto questo dalla lettera del 22.9.2010 Prot. 9629 in cui si evidenzia che “prima dell’inizio dell’attività di recupero di rifiuti non pericolosi DOVRA’ essere modificata la destinazione d’uso dell’immobile e successivamente DOVRA’ essere richiesta l’agibilità”; alla comunicazione del 5.9.2012 Prot. 8182 in cui si evidenzia che “nel comprensorio “D4-industriale” non esistono attività né sono stati presentati progetti per attività produttive nell’area intorno a quella della Tuscia Prefabbricati… ma sono comunque presenti un’abitazione residenziale con annesso B&B, terreno dell’Università Agraria affittato ad allevatori con fida pascolo, alcune vecchie abitazioni, ed un’azienda agricola autorizzata con P.U.A. per la coltivazione di colture orticole” di Carlo Leoni che per primo ha segnalato la potenziale pericolosità dell’impianto per la salute delle persone, degli animali, delle falde acquifere, dell’aria e delle acque utilizzate per innaffiare coltivazioni di prodotti messi in vendita al pubblico, con potenziale grave rischio per la salute pubblica, n.d.r.).

La suddetta nota (Prot. n. 5178 del 24/05/2013, n.d.r.) è stata inviata alla Dirigente provinciale (L’Ing. Flaminia Tosini, dirigente dei settori ambiente e lavori pubblici della provincia di Viterbo, è stata nominata sabato mattina assessora della giunta del comune di Civitavecchia dalle cui centrali di Valdaliga Nord e Sud dove dovrebbero provenire i rifiuti, n.d.r.) la quale, subito dopo, ci ha confermato che a seguito di quella avrebbe comunicato al Comune della sospensione a tempo indeterminato del procedimento di autorizzazione.

Nonostante queste rassicurazioni, abbiamo voluto rimarcare ancora una volta la volontà dell'Amministrazione, presentando durante la seduta del Consiglio Comunale del 30 maggio scorso una mozione , firmata da tutta la maggioranza, con il parere contrario alla realizzazione di questo impianto.

Con questo atto, oltre a sottolineare le motivazioni che ci hanno spinto a presentare ricorso contro il progetto, abbiamo voluto rimarcare a gran voce quale è la nostra idea di sviluppo del territorio, totalmente opposta al modello di gestione del ciclo dei rifiuti che sta alla base di quel progetto.

Abbiamo ancora una volta ribadito che le opportunità di sviluppo esistono già e vanno tutelate e valorizzate. Che deve essere stimolato e incentivato il turismo di qualità. Che devono essere salvaguardate le radici agricole del territorio, non solo di Bassano ma dell'intera Tuscia.

Inoltre con la mozione, passata con un solo voto contrario (dell’ex sindaco De Luca oggi all’opposizione, n.d.r.), abbiamo ribadito la volontà della'Amministrazione a voler attivare una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, che prevede l'adesione alla strategia internazionale Rifiuti Zero ed ha come punti di riferimento Comuni virtuosi come Oriolo e Corchiano (due esempi tra quelli a noi vicini). Volontà convinta ed immutata nonostante le difficoltà incontrate fino ad ora. Tutte queste argomentazioni sono state esposte anche durante la diretta del programma di Rai 3 Buongiorno Regione, andata in onda il 7 giugno scorso (invitato da Luca Pagni, Commissario speciale ONA ONLUS di Bassano Romano, n.d.r.). In conclusione, tra le azioni da mettere in atto per evitare il ripetersi di situazioni analoghe a questa, ci siamo posti l'obiettivo di una revisione partecipata della zona industriale che regolamenti ancora più nello specifico il tipo di insediamenti produttivi che siamo disposti ad accettare sul territorio e quelli che, al contrario, vogliamo assolutamente evitare. Non siamo disposti a diventare la discarica di nessuno e ogni attività proposta deve rispettare il nostro territorio, il nostro ambiente, le nostre radici e, soprattutto, la salute della comunità bassanese". Così termina la nota dell'Amministrazione Comunale siglata da Ugo Pierallini, Assessore Ambiente e Cultura.

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Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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Cronaca

Tarquinia, vicenda abbattimento cavalli: sindaco e familiari minacciati di morte sui social. Depositata denuncia querela

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Il sindaco Alessandro Giulivi: “Questa volta vado fino in fondo, denunciando tutti coloro che hanno strumentalizzato e strumentalizzano questa triste vicenda”

Sull’abbattimento dei quattro cavalli avvenuto nei giorni scorsi per mano legale degli esperti veterinari chiamati della ASL di Viterbo, sono state scritte molte cose imprecise, false e che hanno spinto molte persone a rivolgere pesanti minacce di morte al sindaco Alessandro Giulivi e ai suoi familiari.

L’avvocato Paolo Pirani ha depositato questa mattina una dettagliata denuncia querela presso gli organi di polizia nei confronti di tutti coloro che hanno volutamente cercato di strumentalizzare la notizia per colpire il sindaco e l’amministrazione.

Una denuncia nei confronti anche delle associazioni e di coloro che, via social, senza adeguate informazioni, hanno deciso che il sindaco fosse il carnefice di animali che, in realtà, si è cercato di salvare fino all’ultimo.

Nei giorni precedenti il 27 marzo 2024,quattro cavalli vagano liberi nella località Taccone di Sopra, a Tarquinia, creando una situazione di pericolo per la pubblica sicurezza.

I cavalli, di razza baia e del peso approssimativo di 350-400 kg, sono stati avvistati nei pressi dell’uscita autostradale di Monte Romano. La loro presenza in aree trafficate rappresentava un rischio per gli automobilisti e per gli stessi animali.

Il sindaco Alessandro Giulivi veniva informato dagli uomini del Corpo Forestale dei Carabinieri della locale stazione di questa situazione. Successivamente, riceveva per conto della Asl Servizio Veterinario di Viterbo una lettera trasmessa via PEC nella quale veniva invitato ad emettere un documento sindacale di cattura e/o abbattimento.

Dopo aver preventivamente consultato il dottor Marco Perroni e il dirigente dottor Ferrarini del servizio ASL di Viterbo, il sindaco Giulivi provvedeva ad emettere (come previsto per legge) un’ordinanza sindacale che disponeva la cattura in sicurezza dei cavalli con ogni mezzo per tutelare la pubblica incolumità e di evitare ogni tipo di incidente.

L’ordinanza prevedeva due opzioni per la gestione della situazione: la cattura dei cavalli e il trasferimento in un luogo sicuro. O, in extrema ratio, qualora la cattura fosse impossibile o ci fossero situazioni di pericolo imminente per le persone, procedere con l’abbattimento.

Il 27 marzo, per la cattura dei cavalli è stato contattato, su indicazioni della Asl di Viterbo, uno specialista veterinario, esperto di fauna selvatica che ha valutato la situazione e messo in atto un piano di cattura, il quale, entrato in possesso di tutte le autorizzazioni, è arrivato sul luogo il giorno successivo e ha potuto valutare la situazione.

Ha quindi constatato che un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine era già impegnato a trattenere gli animali in un campo agricolo prevenendone, momentaneamente, l’invasione delle carreggiate stradali e autostradali.

In piena autonomia e senza condizionamenti, è stato deciso di tentare la narcosi a distanza anche attraverso l’utilizzo di un drone dotato di idonei strumenti usati in medicina veterinaria.

I cavalli si trovavano al centro del campo, in evidente stato di allerta e atteggiamento di fuga pressoché continuo.

Il primo dardo è stato lanciato con successo nei confronti di un cavallo che è rimasto narcotizzato per un breve lasso di tempo ma non è stato possibile procedere alla sua cattura completa.

Sono risultati vani gli ulteriori tentativi di avvicinamento e somministrazione di farmaci.

Come scritto dall’esperto nella sua relazione conclusiva, “la cattura farmacologica di questi soggetti mediante teleanestesia è piuttosto difficile non esistendo farmaci intramuscolari particolarmente efficaci sui cavalli. Si ricorre quasi sempre ad associazioni di più farmaci e spesso si rendono necessarie più somministrazioni”.

Nel pomeriggio dello stesso giorno le condizioni climatiche avverse (forte vento) hanno ostacolato in modo irrimediabile ogni tentativo di cattura.

Risultando inefficace ogni tentativo di sedazioni, si è proceduto a misure alternative.

Nel frattempo, la Polizia Locale aveva allertato i referenti dell’Università Agraria per trovare un posto idoneo al contenimento degli animali catturati.

Alcuni abili e titolati cavalieri insieme ai loro cavalli hanno tentato inutilmente di avvicinare i quattro esemplari, i quali hanno continuano ad allontanarsi evitando ogni tipo di contatto ravvicinato.

Solo dopo questo ennesimo tentativo è stata dichiarata inefficace la telenarcosi come metodo di contenimento.

Intanto, gli animali si erano portati a ridosso delle strade provinciali Aurelia Bis e Aurelia tratto autostradale ad alto transito veicolare, soprattutto in quelle ore a ridosso dell’esodo delle festività pasquali e per questo ritenuti pericolosi.

A questo punto, gli esperti hanno deciso di procedere al loro abbattimento.

Tutto è avvenuto sotto il costante e vigile controllo del Corpo Forestale dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Locale.

L’operazione di abbattimento è avvenuta per mano dei veterinari che prima di procedere hanno mostrato alle forze dell’ordine le armi da utilizzare e chiesto di mettere in sicurezza l’intera area per evitare pericoli alle persone.

Alla luce di tutto questo (dimostrabile in modo inconfutabile con corrispondenze ufficiali e relazioni conclusive), il primo cittadino ha deciso di procedere con la denuncia, in sede Penale e Civile, di tutti coloro che in questi giorni hanno continuato, in modo costante, a diffondere false informazioni, formulare accuse infondate e soprattutto scrivere minacce di morte sia sui social che inviati nelle e-mail del Comune di Tarquinia.

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Cronaca

Asl Viterbo, prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena

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Prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena, i cui lavori, iniziati lo scorso dicembre, e finanziati dall’Unione europea NextGenerationEU, fondi Pnrr, per un importo di circa 1milione e 400mila euro, stanno proseguendo nel rispetto del cronoprogramma iniziale.
 
“Ad oggi – spiega il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, impegnato in queste settimane in un tour nella Tuscia in tutte le strutture sanitarie interessate da lavori finanziati con fondi Pnrr – gli interventi realizzati a Bolsena hanno riguardato principalmente le opere di demolizione e di risanamento definitivo di alcune problematiche collegate all’umidità presenti da anni nella struttura. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di ricostruzione degli ambienti e di tracciamento degli impianti. L’obiettivo è ridefinire la struttura, da un punto di vista sanitario, con spazi adeguati e tecnologie idonee per rendere efficienti e accoglienti tutti i servizi e le linee di attività che renderemo operativi presso la nuova casa di comunità”.
 
Il progetto prevede, infatti, la rimodulazione delle aree interne, per adeguarle alle funzioni richieste, e contempla, tra l’altro, la sostituzione dell’intera dotazione tecnologica impiantistica, compreso l’impianto di sollevamento. È prevista anche la sostituzione di tutti gli infissi esterni con tipologia più altamente performante in relazione al contenimento dei consumi energetici.
 
“A meno di una settimana dall’attivazione delle Centrali operative territoriali dei Distretti A, B e C, in funzione presso gli ospedali di Belcolle, Tarquinia e Civita Castellana – conclude Egisto Bianconi – siamo qui a Bolsena e, nei prossimi giorni, saremo a Ronciglione dove sono in corso degli importanti lavori di ristrutturazione, di riqualificazione e di potenziamento complessivo, in previsione della creazione, non solo della casa, ma anche dell’ospedale di comunità. Credo che, a fronte di fondi così cospicui ottenuti dall’azienda dall’Unione Europea, sia doveroso rendicontare puntualmente alla cittadinanza lo stato dell’arte dei cantieri ad oggi aperti nel Viterbese e il processo in corso di definizione e di realizzazione di un nuovo modello sanitario, realmente e fisicamente più vicino ai bisogni di salute espressi dal territorio”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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