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Cronaca

Beatificazione della serva di Dio Veronica del Santissimo Sacramento: si chiude la fase diocesana della causa di beatificazione

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Venerdì 15 ottobre alle ore 12, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense, il rito presieduto dal vicario giudiziale del Tribunale Ordinario, monsignor Giuseppe D’Alonzo, alla presenza del postulatore padre Arturo Elberti e del vicepostulatore il vescovo Daniele Libanori

La sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di segni della Serva di Dio Veronica Teresa del Santissimo Sacramento, religiosa professa dell’Ordine delle Clarisse Cappuccine, si svolgerà venerdì 15 ottobre 2021 alle ore 12 nell’Aula della Conciliazione costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense. Il rito sarà presieduto da monsignor Giuseppe D’Alonzo, vicario giudiziale del Tribunale Ordinario, delegato dal cardinale vicario Angelo De Donatis. I membri del Tribunale diocesano di Roma presenti saranno: monsignor Francesco Maria Tasciotti, delegato episcopale; don Roberto Folonier, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaio attuario; Francesco Allegrini, notaio aggiunto. Saranno presenti il postulatore della causa, il gesuita padre Arturo Elberti, e il vicepostulatore, il vescovo ausiliare monsignor Daniele Libanori.

Suor Maria Veronica Teresa del Santissimo Sacramento, al secolo Maria Cesira Pazzafini, delle Cappuccine povere di Santa Chiara, nacque a Ferrara il 16 novembre 1896. Crebbe al Conservatorio della Provvidenza a Ferrara, retto dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, dove maturò la sua vocazione monastica. Nel 1915 fu accolta come postulante nel Monastero di Santa Chiara, sempre a Ferrara, dove iniziò il suo noviziato. Il 23 ottobre del 1916 emise la professione semplice e nel 1919, nello stesso giorno, la professione solenne. Nel 1945 divenne Madre Maestra delle Novizie, un ufficio che svolse con la consueta semplicità. Il 19 maggio 1964, suor Veronica venne sottoposta ad esami clinici, presso l’Ospedale Sant’Anna; la diagnosi fu quella di un tumore alla testa ad uno stadio avanzato. Morì l’8 luglio; le sue ultime parole furono rivolte con un sorriso alla Madre Abbadessa: «Grazie mamma!». Il 9 luglio furono celebrati i funerali. Il corpo della religiosa, sepolto dapprima nel Cimitero della Certosa di Ferrara, fu poi riesumato nel 1975 e riposa oggi nella chiesa di Santa Chiara.

Durante i quasi cinquant’anni di vita religiosa sopportò lunghi periodi di malattia, ma fu sempre dedita alla preghiera, alla penitenza, alla consolazione delle consorelle. I suoi pensieri e la sua vita sono narrati nei “Quaderni” che scrisse lei stessa, nonché nel volume “Sentii cose che non so spiegare. Scritti spirituali di suor Veronica del Santissimo Sacramento”, di monsignor Libanori. «Pur nel silenzio e nella discrezione che proteggono la sua vita – riflette il vescovo ausiliare –, col passare degli anni diventa sempre più intenso il ministero di intercessione, consolazione e consiglio che essa svolge nel parlatorio e per lettera. Delle esperienze spirituali narrate nei “Quaderni”, che continuarono senza interruzione, all’esterno trapelava solo qualche rara traccia nella corrispondenza più confidenziale, mentre le consorelle potevano intuire qualcosa dalla pace che la sua presenza infondeva e dalla particolare lucentezza del suo volto. Ciò che della sua vita oggi appare singolare, è noto solo perché i resoconti affidati alla carta sollevano un poco il velo su un’avventura spirituale eccezionale. La vita esterna di questa piccola Monaca, infatti, specie dopo la seconda grave malattia, fu del tutto ordinaria e conforme ai suoi uffici; fu ordinaria, senza tuttavia scordare quanto quell’ordinarietà dovette costarle».

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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