Connect with us

Cronaca

BELLUNO: STORIA DI UN TRUFFATORE CON 90 CONTI CORRENTI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Tutti i successivi tentativi di ricontattare l'inserzionista, sia alla mail sia sull'utenza mobile indicata nell'annuncio rimanevano naturalmente vani.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Belluno – Identificato e denunciato un uomo che celandosi dietro innumerevoli false identità aveva truffato svariate vittime sparse in tutta Italia. E.G. nato a Napoli nel 1964, e lì residente, soggetto con numerosi precedenti penali è stato denunciato dal Commissariato di Cortina d'Ampezzo alla Procura della Repubblica di Caserta per i reati di art.640 c.p. (truffa) , art. 477 c.p. in rel. al 482 c.p. (falsità materiale) e art. 485 c.p. (falsità in scrittura privata). I FATTI Nell' aprile del 2013, un uomo di Cortina d'Ampezzo si presentava in Commissariato raccontando di essere stato vittima di una truffa on-line. Aveva infatti aderito ad uno specifico annuncio pubblicato su "aaannunci.it" interessato ad una macchina fotografica marca Nikon con relativo obiettivo Nikon. L'inserzione riportava come nome dell'inseritrice, "Marcella" di Pergine Valsugana (Trentino Alto Adige), con tanto di numero telefonico e indirizzo mail. Convinto quindi della bontà della trattativa, inviava 250,00 euro con le modalità indicate, rimanendo invano in attesa della consegna dell'oggetto. Tutti i successivi tentativi di ricontattare l'inserzionista, sia alla mail sia sull'utenza mobile indicata nell'annuncio rimanevano naturalmente vani. Iniziavano a quel punto una serie di accertamenti da parte del personale della Polizia Giudiziaria del Commissariato che portavano a comprendere che il denaro era confluito in un conto acceso on-line presso una filiale UniCredit spa, Agenzia Roma da tale A.R., residente a Napoli. In quel contesto era stata allegata una carta di identità avente numero seriale che nella realtà è assegnato ad altra persona. I successivi accertamenti portavano facilmente a comprendere che il nominativo A. R. era un nome di fantasia, così come quello di G.G. intestatario dell'utenza telefonica utilizzata per aprire il conto, mentre quello indicato nell'annuncio è assegnata ad un cittadino dello Sri Lanka. Poiché l'esperienza investigativa maturata nell'ambito delle truffe perpetrate mediante sistemi on-line – internet, peraltro di grande attualità, ha evidenziato le difficoltà d'identificazione degli autori i quali hanno oramai raffinato le tecniche riducendo sensibilmente le possibilità d'individuazione degli attori, gli uomini della P.G. di Cortina hanno ritenuto di non perseguire gli approfondimenti verso fonti investigative informatiche bensì seguendo la tracciabilità dei denari illecitamente percepiti dal nominativo A.R.. Così, dall'analisi della "lista movimenti" bancari relativi al c.c. dov'erano confluiti i 250 €. bonificati dal denunciante di Cortina rilevavano numerosi bonifici in entrata verosimilmente tutti legati ad altre truffe analoghe (su alcuni vi è addirittura la causale per il pagamento di una macchina fotografica e/o accessori analoghi). Quasi sempre ad ogni introito fraudolento conseguiva una operazione in uscita (probabilmente con l'intento di mantenere il c.c. sempre in "bianco"), verso altro soggetto. L'analisi di tutti i dati ottenuti (anagrafe dei conti – documenti utilizzati per l'accensione dei c/c – utenze telefoniche – ALIAS – elenchi bonifici in entrata e uscita e, non trascurabile le segnalazioni dei malcapitati presenti in internet), poi incrociati con l'interrogazione delle Banche Dati investigative delle forze di Polizia, permetteva di associare i vari ALIAS all'odierno indagato. In particolare si appurava che nell'accensione di un conto corrente on-line in Trieste veniva utilizzata una carta d'identità falsificata la cui effige altri ci riportava ad un soggetto pluripregiudicato di Napoli verso cui il Commissariato aveva già indirizzato indagini specifiche. L'elaborazione di tutti gli elementi e dati in possesso e l'ulteriore interrogazione delle banche dati scoperchiava il vaso di pandora, evidenziando che il soggetto utilizzava innumerevoli ALIAS accendendo principalmente in tutto il Nord Italia decine e decine di c/c on-line alimentati dai proventi delle truffe poste in essere senza soluzione di continuità. L'informativa di questo Commissariato dava finalmente un volto all'autore : E.G. nato a Napoli nel 1964, e lì residente, soggetto con numerosi precedenti penali. E.G., con i 9 ALIAS accertati risulta aver acceso sicuramente 90 c.c. on-line presso oltre 31 istituti bancari, sempre utilizzando documenti falsi (principalmente carte d'id. falsificate e/o prodotte ex novo con le numerazioni assegnate generalmente a persone fisiche esistenti quanto ignare, inoltre fornendo utenze sempre intestate a persone inesistenti). E' stato perciò denunciato alla Procura della Repubblica di Caserta per i reati di art.640 c.p. (truffa) , art. 477 c.p. in rel. al 482 c.p. (falsità materiale) e art. 485 c.p. (falsità in scrittura privata), per il reato commesso nei confronti del Cortinese cui sono succedute un lungo elenco di altre denunce da parte di vari Uffici e Comandi sparsi in Italia.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Cronaca

Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti