Economia e Finanza
Bollette, sostegni a imprese e famiglie: oggi la discussione al Consiglio dei ministri
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È convocato per le 17 a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. Fra i provvedimenti all’ordine del giorno, ci sono anche il nuovo decreto legge con i sostegni a famiglie e imprese per le bollette, il disegno di legge annuale per la concorrenza, quello per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici, e il decreto legislativo sul Codice degli appalti, per cui è atteso l’esame definitivo.
La bozza del decreto bollette in 22 articoli
Dall’Iva ridotta sul gas al rinnovo del bonus sociale, ma anche norme sulla sanità, con il payback e con misure per il contrasto alla violenza contro medici e infermieri, e sul fisco con la modifica dei termini per le definizione agevolata delle controversie tributarie. Sono alcune delle misure contenute nei 22 articoli della bozza del nuovo decreto bollette atteso oggi pomeriggio in consiglio dei ministri.
Nel decreto bollette azzerati gli oneri sul gas, tornano sulla luce – Il taglio dell’Iva al 5% sul gas viene prorogato per il secondo trimestre dell’anno e viene esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. E’ quanto prevede la bozza del decreto sulle bollette. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per i tre mesi aprile-giugno, mentre si riduce il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi. “In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, – si legge nel testo – le aliquote negative della componente tariffaria UG2C applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno sono confermate limitatamente al mese di aprile 2023, in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente”. Nella bozza non si fa cenno agli oneri sull’elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore.
Dai medici gettonisti agli infermieri, in Cdm norme anti carenza – Una bozza di decreto, oggi in Cdm, prevede un riconoscimento ai medici della medicina di urgenza e emergenza, anticipando un aumento dell’indennità che era previsto per l’anno prossimo. Lo ha spiegato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. “Nel provvedimento, che sta avendo le valutazioni di copertura finanziaria a cui è vincolato, si prevede di limitare l’uso dei medici gettonisti, ponendo un tetto alla retribuzione degli stessi e aumentando lo straordinario per i medici strutturati pubblici”. I tecnici stanno verificando un aumento degli straordinari da 60 a 100 ero l’ora. Previsti interventi anche per gli infermieri.
Il ddl sulla concorrenza non contiene norme sui saldi – Nel testo del ddl concorrenza che sarà portato in preconsiglio non ci sarà la norma sull’armonizzazione delle vendite promozionali, al fine di svolgere un preventivo confronto sul tema con le associazioni di categoria e con le Regioni. Lo apprende l’ANSA da fonti del Ministero dell’industria e del made in Italia. La norma sui valori di esposizione elettromagnetici (legata al 5g), di cui si è parlato nei giorni scorsi, non era stata presa in considerazione per questi disegni di legge, non essendo materia specifica di concorrenza, precisano le stesse fonti.
Verso 1,1 miliardi per payback sanitario in dl bollette – In arrivo una soluzione per il payback sanitario, per circa 1,1 miliardi di euro: secondo quanto si apprende, il decreto bollette atteso in Consiglio dei ministri dovrebbe contenere anche misure sul payback per i dispositivi medici. La scadenza per le aziende del settore biomedicale per saldare il pregresso (circa 2,2 miliardi) è stata fissata al 30 aprile con il decreto Milleproroghe.
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Economia e Finanza
Mercato immobiliare nel Lazio, report Gate.away: la provincia di Frosinone la meta più ambita dagli stranieri
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7 giorni fail
22 Maggio 2023
Frosinone è la provincia più ricercata dagli stranieri che vogliono comprare una casa nel Lazio. Questo secondo un report realizzato sulle richieste nei primi 4 mesi del 2023 da Gate-away.com, il portale immobiliare italiano esclusivamente dedicato agli stranieri che vogliono comprare immobili italiani. Il capoluogo ha ricevuto il 40% sul totale delle istanze. Seguono Roma (29,9%), Rieti (13,6%), Viterbo (12,8%) e Latina (3,3%)
Chi sono gli acquirenti stranieri
Sono soprattutto gli statunitensi a voler comprare casa nella regione (il 29,9% sul totale). Il secondo posto se l’aggiudica la Gran Bretagna (10,2%) poi Germania (6,3%). In crescita anche le richieste dal Canada (5,2%). A livello annuale la performance più elevata viene registrata da Israele che segna un +56,67% a/a.
Interessante il dato delle richieste che arrivano dagli stranieri mentre sono a Roma: rispetto al 2022 si registra una crescita del +45,95%. La Capitale in scia a questa tendenza raggiunge numeri record sul fronte delle preferenze, +20,13% rispetto allo scorso anno.
Nel primo quadrimestre del 2023 i dati rivelano un orientamento dell’investimento nella fascia di prezzo, fino 100 mila euro che registra il 45% del totale delle richieste. Seguono le fasce, 100-250 mila euro (23,8%) 250-500 mila euro (15.4%); 500 mila-1 milione di euro (9.85%); oltre 1 milione (5.67%).
Che tipo di immobili cercano gli stranieri nel Lazio
La categoria appartamento (20.5% sul totale) resta la preferita; mentre sono in aumento le richieste per la categoria villa (14.6% sul totale). Per quanto riguarda dotazioni e caratteristiche aggiuntive, piscina, giardino o terreno non sono indispensabili per attirare l’interesse dei compratori stranieri ma sicuramente rappresentano un elemento sempre apprezzato. Soprattutto il giardino che raccoglie il 46% delle preferenze
Questi dati sono stati forniti agli agenti immobiliari di Roma durante l’appuntamento BikeAway: un progetto ideato, organizzato e promosso da Gate-away.com e che lega immobiliare, promozione dell’Italia nel mondo e solidarietà.
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Roma, il turismo sotto i riflettori del Forum PA
Pubblicato
2 settimane fail
18 Maggio 2023
Tempo di lettura 3 minuti
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Economia e Finanza
Istat, l’inflazione torna a correre: i prezzi aumentano dello 0,5 percento
Pubblicato
4 settimane fail
2 Maggio 2023
Torna a crescere l’inflazione: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ad aprile sulla base delle stime preliminari registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. Lo rileva l’Istat.
L’accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%) . L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici (a +6,4%).
Se cresce l’inflazione ad aprile, rallenta però il carrello della spesa
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona – sottolinea l’Istat – mostrano un nuovo rallentamento in termini tendenziali (da +12,6% a +12,1%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano la loro crescita (da +7,6% a +8,2%). Ad aprile si registra un aumento dei prezzi (indice Nic al lordo dei tabacchi) dello 0,5% rispetto a marzo e dell’8,3% rispetto ad aprile 2022. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +4,6% per la componente di fondo.
L’inflazione torna a salire nell’Eurozona, al 7% ad aprile
Ad aprile l’inflazione nell’Eurozona è tornata a salire, toccando quota 7%, in lieve rialzo rispetto al 6,9% registrato a marzo. Lo riferisce Eurostat nella sua prima stima flash. Si tratta del primo rialzo dell’inflazione dopo la discesa iniziata nel novembre scorso dai livelli record toccati nel 2022.
Secondo i dati raccolti e diffusi dall’ufficio di statistica europeo, ad aprile alimentari, tabacco e alcolici si sono confermati la principale componente a guidare l’andamento dell’inflazione, sebbene l’incremento dei prezzi nel comparto sia sceso al 13,6% rispetto al 15,5% di marzo. Seguono i beni industriali non energetici (6,2%, rispetto al 6,6% a marzo), e i servizi (5,2%, rispetto al 5,1% di marzo). Inversione di tendenza invece per i prezzi dell’energia, che ad aprile sono tornati a salire, facendo registrare il 2,5% rispetto al -0,9% del mese precedente.
Coldiretti, inflazione in controtendenza frena l’alimentare
Prezzi degli alimentari in controtendenza, rallentano la loro crescita registrando una crescita media del 12,3%e per la prima volta scendono al +7,9% i listini dei vegetali freschi. E’ quanto emerge dall’analisi dalla Coldiretti sull’andamento dell’inflazione ad aprile secondo Istat. A pesare, sottolinea la Coldiretti, è la stagnazione dei consumi con il taglio delle quantità acquistate nel carrello che si riflette sull’intera filiera, dove si registrano situazioni di difficoltà nei campi con i ricavi che spesso non coprono i costi di produzione. I prezzi al dettaglio degli alimentari lavorati, fa sapere la Coldiretti, passano da +15,3% di marzo a +14,7% di aprile mentre quelli non lavorati da +9,1% a +8,4%. Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis; ma a cambiare sono anche i luoghi della spesa. Infatti il 72% degli italiani si reca e fa acquisti low cost nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Le famiglie infatti, sottolinea la Coldiretti, vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Le difficoltà si estendono dalle tavole dei consumatori alle imprese per le quali si sono registrati nell’anno di guerra aumenti dei costi dal vetro alle etichette, dal cartone ai barattoli di banda stagnata, dai mangimi al gasolio, secondo l’analisi Coldiretti che evidenzia come nelle campagne a pesare sono anche le condizioni climatiche con siccità e maltempo che si abbattono sui raccolti.
Confimprese, ‘cresce l’inflazione ma ottimisti sul cuneo’
“I dati Istat evidenziano un continuo aumento dei prezzi al consumo determinato dal rialzo di beni energetici e food e restituiscono la fotografia di un Paese che è la locomotiva d’Europa in termini di Pil, ma mostra ancora forti incertezze su una crescita nel breve termine”. Lo afferma Mario Resca, presidente Confimprese. “Tuttavia, guardiamo con cauto ottimismo – rileva Resca – al decreto Lavoro varato ieri dal Governo, che introduce provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo”