Bologna è pronta ad accogliere i visitatori con una nuova campagna promozionale, che mira a rilanciare il turismo ed a rinsaldare il posizionamento della destinazione tra le migliori città d’arte italiane ed europee. Lo schema Bologna Welcomes You, già sperimentato con successo nel 2021, torna così con il suo mix originale di ospitalità alberghiera e di scoperta delle eccellenze cittadine, a partire dalla grande novità dei Portici UNESCO.
Fino all’8 aprile tutti coloro che prenotano una notte per il weekend in una delle strutture alberghiere convenzionate ricevono in omaggio la seconda notte, mentre nel weekend di Pasqua, ultimo della programmazione, chi prenota due notti avrà in regalo la terza. Questa offerta, possibile grazie alla forte collaborazione tra Territorio Turistico Bologna-Modena, Bologna Welcome e associazioni di categoria, si configura come punto strategico della proposta. I vantaggi riguardano però anche l’offerta turistica: all’atto della prenotazione il cliente riceverà infatti un buono che dà diritto alla partecipazione gratuita a una visita guidata speciale tra i Portici UNESCO di Bologna, nonché sconti e facilitazioni per acquistare servizi diversi come ad esempio le Bologna Welcome Card (che danno diritto anche a ingressi gratuiti e sconti per musei, mostre, acquisti, esperienze gastronomiche) e itinerari promossi da Bologna Welcome.
Azienda in Centergross, foto G Nitti
Bologna, piazza Maggiore, foto G Nitti
Da sin. Matttia Santori e Piero Scandellari, foto G Nitti
Da sin. Piero Scandellari & Mattia Santori, foto G Nitti
Piero Scandellari, foto G Nitti
Una delle aziende in Centergross, foto G Nitti
L’offerta Bologna Welcomes You è acquistabile online, sulla pagina dedicata del sito bolognawelcome.com. Durante il loro soggiorno in città inoltre i visitatori avranno a disposizione anche la app MyBologna [mybologna.app], che consente di accrescere la percezione di semplicità e organizzazione permettendo di contattare a distanza con i punti informativi, di spostarsi in città e nel territorio metropolitano, di ricercare e prenotare ristoranti nonché di prenotare esperienze e tour. La grande novità dell’edizione 2022 è data dall’inserimento dei Portici UNESCO che, entrati a far parte dell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità lo scorso 28 luglio, diventano protagonista della proposta con il lancio di una serie di itinerari dedicati, realizzati da Bologna Welcome in collaborazione con le Associazioni di guide professionali. Un nuovo fondamentale tassello nell’offerta della città e, in auspicio, un nuovo e formidabile motivo di visita per i turisti italiani e stranieri. La città è infatti da diversi anni considerata una delle migliori destinazioni a livello europeo per brevi soggiorni – tipicamente, i weekend lunghi – e questa offerta va proprio a fare leva sull’aspetto del pernottamento nel fine settimana, garantendo uno sconto importante ed arricchendo la proposta a livello culturale. “Il turismo sta ripartendo e iniziative come “Bologna Welcomes You”, che sanno fare leva su offerte speciali e coniugano i diversi aspetti della città, sono un ottimo strumento per festeggiare e incentivare un ritorno alla normalità.” – dichiara Mattia Santori, Presidente del Territorio Turistico Bologna-Modena – “Avremo una stagione piena di offerte culturali, eventi sportivi, iniziative sociali, oltre al patrimonio artistico e architettonico che ormai ci viene riconosciuto in tutto il mondo. Chi arriverà sul nostro territorio non rimarrà deluso.” “Bologna non perde tempo e si propone come meta ideale per un weekend all’insegna della cultura e del relax ora che la stagione si appresta ad offrire giornate più lunghe e le restrizioni man mano si allentano” dichiara Giovanni Trombetti, Presidente di Bologna Welcome – “Crediamo che la proposta Bologna Welcomes You sia molto conveniente e pensata per tutti i visitatori, offrendo pernottamenti in hotel di qualità e arricchendo l’esperienza con la visita guidata dei Portici UNESCO, grazie alla forte collaborazione tra il mondo pubblico e il mondo privato nelle sue diverse articolazioni – albergatori, guide, commercianti.” “Bologna regala sempre qualcosa a chi la visita. Emozioni, suggestioni, atmosfere”- aggiunge Valerio Veronesi, Presidente Camera di Commercio di Bologna – “Offrirà ai turisti, oltre a certezze, semplicità e trasparenza nelle scelte, anche sconti e facilitazioni.. Un’offerta completa che è frutto della sinergia tra associazioni, imprese e istituzioni bolognesi.”
Dal Centergross la moda per tutti in tutto il mondo
Tuttavia, il visitatore più attento e che non voglia limitarsi a seguire le tracce di “Bologna la dotta, la rossa, la grassa” potrebbe volersi anche confrontare con un aspetto meno noto ma non meno importante: Bologna catalizzatrice di prodotti di moda e design verso il mondo. E potrebbe quindi fare una visita dirigendosi, poco fuori città, verso la più grande area commerciale Business-to-business europea del Pronto Moda italiano oltre a meccanica, alta tecnologia e servizi dove innovazione tecnologica, creatività Made in Italy, qualità del prodotto, produzione veloce, distribuzione ininterrotta e repentini riassortimenti conquistano fasce sempre più estese di mercato diventando un vero e proprio fenomeno in continua crescita per consolidare i risultati raggiunti ed espandersi ulteriormente nei mercati internazionali. Si tratta di Centergross Bologna, che rappresenta il più grande polo commerciale europeo del Pronto Moda: 1 milione di metri quadri la superficie totale di cui 400mila area espositiva e 100 mila metri quadri dedicati ad area uffici e servizi; 5 miliardi di euro il volume di affari annuo di cui 3,5 relativo alla moda e 60% riferito all’export, migliaia di acquirenti giornalieri (dati pre-pandemia), 6 mila gli addetti diretti (a cui si aggiunge l’indotto). Un colosso tutto italiano dove hanno sede 700 attività commerciali di livello nazionale ed internazionale di cui circa 400 marchi moda, 98 aziende tessili e accessori, 94 commercio e alta tecnologia e oltre 100 fornitori di servizi con piattaforme e ambienti digitali che si integrano e dialogano con luoghi reali. Nato nel 1977 alle porte di Bologna, negli anni ha assunto sempre più le funzioni di un vero e proprio Smart Center, mettendo a disposizione delle aziende servizi, know how, occasioni per fare rete di rapporti economici e istituzionali creando, così, valore a livello locale, nazionale e internazionale. Unicità, velocità e italianità sono gli elementi strategici di Centergross, caratteristiche che ne fanno il luogo ideale per fare affari. Una formula vincente racchiusa nella forza del gruppo per affrontare i mercati interni ed esterni e che oggi, più che mai, conferma la validità di una scelta – che quattro decenni fa sembrava visionaria -, ma che proprio in un momento storico tanto critico, si manifesta in tutta la sua attualità e validità rappresentando uno dei distretti moda produttivi più strategici non solo per l’economia bolognese, ma per l’Italia intera.
Con la presidenza affidata a Piero Scandellari, Centergross ha varato un piano strategico improntato su un nuovo posizionamento, attraverso una nuova comunicazione e una nuova immagine capace di cogliere le sfide di innovazione che i nuovi contesti esigono a vantaggio di un distretto di fondamentale importanza nazionale e internazionale. Innegabili i vantaggi del sistema del Pronto Moda italiano: da una parte un modello commerciale vincente che si basa sulla velocità di realizzazione del prodotto, di distribuzione che permette di avere un riassortimento continuo di collezioni anche settimanali evitando giacenze di magazzino con risparmio sia sulle strutture per contenerle che sulle immobilizzazioni finanziare, dall’altra, la ridotta catena produttiva, crea collezioni di grande tendenza dai fortissimi contenuti moda e di ottima qualità a prezzi accessibili rivolto a fasce sempre più estese di mercato diventando un vero e proprio fenomeno in continua crescita. “In un mercato così difficile e veloce – afferma il presidente Scandellari– il sistema della moda pronta italiana da indossare dimostra non solo di essere un modello vincente, ma anche sostenibile evitando produzioni massive ed eccessive, un modello dunque che sempre di più potrà incrementare la sua percentuale di approvvigionamento sul mercato globale della moda. Alla fine del blocco pandemico, il pronto moda ha avuto il pregio e la capacità di poter rispondere immediatamente a questi inediti “nuovi ritmi” fornendo al mercato, nel giro di una settimana, la produzione e le novità da inviare a dettaglianti e negozi e rispondere alle richieste di freschezza e idee innovative che i consumatori, stremati dall’isolamento, chiedevano. Milano, Firenze e Roma rappresentano, da sempre, l’immagine della Moda italiana, ma in Italia esiste anche un’altra eccellenza, quella del Pronto Moda, un settore che ha creato uno stile, un modo di vivere e merita di essere rivalutato. Bologna sia il contenitore giusto per questo rilancio anche a livello internazionale. Per questo motivo vogliamo inserire il capoluogo dell’Emilia-Romagna nel sistema Moda Italia, diventando vetrina, oltre che sede di produzione e commercio, del Pronto Moda, come Firenze e Roma lo sono state per l’Alta Moda e Milano per le collezioni delle grandi griffe”.
Centergross ha una media di 10.000 accessi al giorno (dati 2019 pre-pandemia) di cui 35% italiani e 65% provenienti da Asia, Europa, Stati Uniti, Medio Oriente. La Russia e più in generale l’Est Europa insieme a Germania, Austria, Francia e Spagna rappresentano i principali paesi di riferimento con un 35% di compratori. La Cina rappresenta il 20% circa dell’incoming straniero. Il restante 10% di compratori esteri proviene dal resto del mondo. Il complesso dispone anche di un albergo al suo interno, di un ristorante di qualità e comodi collegamenti logistici.
Boom negli alberghi di Roma e provincia, in particolare di quelli a cinque stelle e prezzi senza controllo per un indotto che potrebbe raggiungere un valore pari a un miliardo di euro.
Magia e valore economico della Ryder Cup di Roma, il Mondiale di golf al via che si prospetta come un evento molto ricco che allo stesso tempo vuole lasciare un’eredità altrettanto importante sul territorio che ospita la gara di golf più attesa ed importante del mondo. Evento sportivo a cinque stelle e opportunità per inserire Roma nel circuito del turismo tematico, quello appunto legato al golf.
Per una settimana i giocatori e gli appassionati di golf prenderanno d’assalto il Marco Simone Golf e Country Club di Guidonia, alle porte della capitale, per assistere alla sfida tra golfisti europei e americani: una settimana di eventi che culminerà con la gara vera e proprio in programma dal 29 settembre al 1 ottobre. I numeri fanno sognare: il percorso potrà ospitare fino a 50mila persone al giorno, mentre le tribuna della buca 1 ha una capienza di 4.800 persone. Inutile però cercare un biglietto all’ultimo momento: sono già andati venduti tutti nelle prime 36 ore in cui sono stati messi a disposizione. La mole di richieste ha spinto la Ryder Cup Europe a effettuare un sorteggio per soddisfare il più possibile le richieste giunte da 140 Paesi. La formula prevedeva abbonamenti settimanali (che partono da 1000 euro) e vari gradi di ospitalità. In Italia per l’evento verranno appassionati da 85 nazioni: i più rappresentati sono Usa, Gran Bretagna, Irlanda, Germania e ovviamente l’Italia.
Gli hotel della zona sono esauriti da tempo, alcuni già da un anno, con i prezzi che sono esplosi. In particolare gli alberghi a cinque stelle sono tutti pieni e prenotati da oltre un anno. Per l’ospitalita’ di una settimana, alcune famiglie a Tivoli hanno investito circa 5.000 euro. Stesso discorso per i ristoranti, alcuni sold out da mesi e pronti a stupire gli appassionati giunti a Roma per seguire la Ryder con menu e iniziative a tema golf. Gli organizzatori prevedono un indotto che può arrivare al miliardo di euro. Numeri così alti sono giustificati dal fatto che l’evento sportivo è molto seguito nel mondo anglosassone al punto da collocarlo al terzo posto tra i più visti dopo le Olimpiadi ed i Mondiali di calcio. Per questa edizione si stima che circa 800 milioni di spettatori da tutto il mondo guarderanno l’evento. E’ la terza volta che l’Europa continentale ospita la Ryder Cup, dopo la Spagna nel 1997 e la Francia nel 2018. Oltre settemila saranno le persone che lavoreranno all’evento di cui 1.600 volontari, mentre hanno raggiunto quota 39 i broadcaster coinvolti. Nel Media Centre del Marco Simone Golf & Country Club ci saranno circa 450 giornalisti ma, se si considerano i broadcaster, il numero complessivo degli operatori media sarà di circa 900 persone. Il tutto per un ‘Mondiale di golf’ che che sarà trasmesso e visto in almeno 180 Paesi. Di sicuro la Ryder Cup lascerà in eredità a Roma il raddoppio della Tiburtina, un’opera infrastrutturale attesa a lungo e che proprio ieri è stata inaugurata.
l mese di agosto si è chiuso in modo positivo per il mercato europeo dell’auto, grazie al forte balzo delle elettriche.
In Ue, Paesi Efta e Regno Unito – secondo i dati diffusi oggi dall’Acea – sono state immatricolate 904.509 auto, il 20,7%in più dello stesso mese del 2022.
Nei primi 8 mesi sono state vendute 8.516.943 auto, in crescita del 17,9% sull’analogo periodo del 2022. Le immatricolazioni di auto elettriche nell’area sono state in agosto 165.165, in aumento del 118,1% con una quota del 21%. Tutti i mercati tranne Malta (-22.6%) hanno registrato una crescita a doppia o tripla cifra, in particolare la Germania (+170.7%). Il gruppo Stellantis ha venduto 145.392 auto nel mese di agosto in Ue, Paesi Efta e Regno Unito, il 6,3% in più dello stesso mese del 2022. La quota di mercato scende dal 18,2% al 16,1%. Nei primi 8 mesi le immatricolazioni del gruppo sono state 1.450.361, in crescita del 4,3% sull’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota di mercato al 17% a fronte del 19,2%.
Promotor, volano elettriche in Europa ma frena domanda privati
“Il mercato dell’Europa Occidentale appare sostenuto dalla domanda delle flotte e dalla domanda di auto elettriche: in agosto hanno toccato quota 196.647 con una crescita di ben il 101,6% rispetto alle 97.556 immatricolazioni dell’agosto 2022”. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. Considerando il periodo gennaio-agosto il tasso di incremento delle auto elettriche – spiega – si ridimensiona, ma rimane comunque molto significativo in quanto è del 53,6% con 1.284.920 auto elettriche immatricolate contro le 836.802 dello stesso periodo del 2022. Ovviamente la domanda di elettriche è fortemente sostenuta da incentivi generosi che in qualche caso scadevano in agosto, il che spiega la forte crescita in questo mese in Germania in particolare. Nel periodo gennaio-agosto la quota delle auto elettriche sulle immatricolazioni è salita al 15,1% contro l’11,6% dello stesso periodo 2022. L’incremento interessa tutti i 31 mercati dell’Europa Occidentale con la sola modesta eccezione di Malta in cui la quota scende dal 14,9% al 14,2%.La quota più elevata è quella della Norvegia (83%), seguita da Islanda (39,9%) e Svezia (37,8%), mentre la Germania registra una quota del 18,6%, il Regno Unito del 16,4% e la Francia del 15,4%. Una delle quote più modeste è quella dell’Italia che, pur crescendo dello 0,3% rispetto al 2022, non va oltre il 3,9%. Peggio fanno solo Polonia (3,5%), Croazia (2,8%), Repubblica Ceca (2,7%) e Slovacchia (2,4%). “La domanda dei privati è fortemente ostacolata da due fattori. Il primo è costituito da incertezze sul tipo di alimentazione per la nuova auto da acquistare legate alla transizione energetica, il secondo è la forte crescita dei prezzi delle auto e l’aumento del costo del denaro che ha determinato significativi incrementi anche del costo del finanziamento per l’acquisto di auto”, commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.
Si prevede un calo notevole delle vendite di automobili, che nell’UE diminuiranno di circa il 20% e negli USA del 30% rispetto al 2015
Aumenterà l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico, assieme a nuove opzioni di mobilità condivisa come i servizi di bike o car sharing o i robo-shuttle
Attualmente l’auto privata rappresenta la modalità di trasporto più utilizzata, costituendo il 45% della quota totale di mobilità: secondo il recente report di McKinsey, in tutto il mondo sono in uso 1,3 miliardi di veicoli, di cui molti di proprietà privata. Tuttavia nei prossimi 12 anni si prevede una flessione importante in quanto, pur restando l’auto il mezzo di trasporto preferito, entro il 2035 la quota di mobilità totale a livello globale diminuirà del 15%. Si prevede infatti che le vendite di automobili subiranno, rispetto al 2015, una flessione del 20% nell’UE e del 30% negli USA, comportando quindi un calo delle vendite di circa 1 milione di unità (84 milioni) rispetto agli 85 del 2015. Le auto saranno sostituite da nuove forme di mobilità, più convenienti e sostenibili: si prevede un incremento della micromobilità (e-bike, e-scooter, auto molto piccole), tanto che il valore di questo mercato potrebbe più che raddoppiare nel 2030 raggiungendo i circa 440 miliardi di dollari. Ugualmente, forme di mobilità condivisa come il car sharing o le navette automatiche, già in aumento, potrebbero generare fino a 1 trilione di entrate entro il 2030. Ci sono poi nuove modalità di trasporto come i robo-shuttle che oggi rappresentano l’1% della quota totale di mobilità a livello globale e che entro il 2035 vedranno una crescita del +7%. In Cina, in particolare, è prevista una crescita di questi servizi innovativi del +22%, raggiungendo il 24% della quota totale di mobilità. Nelle grandi città europee invece la tendenza maggiore sarà l’utilizzo del trasporto pubblico tradizionale, potendo raggiungere questo il 35% della quota totale di mobilità nel 2035 rispetto all’attuale 23%.
“In quest’ottica diventa fondamentale integrare le diverse modalità di trasporto, in modo da offrire alle persone scelte diversificate e flessibili per le singole esigenze, incentivando così soluzioni di viaggio più rispettose dell’ambiente e più intelligenti”, sottolinea Edoardo Bevilacqua, Area manager di Mia-Platform, tech company italiana che accelera la creazione di piattaforme e applicazioni digitali anche in ambito mobility. Questi cambiamenti favoriranno l’evoluzione verso una mobilità più intelligente, connessa e soprattutto sostenibile, permettendo per esempio di diminuire le emissioni di carbonio, oltre che il traffico urbano, o di aumentare le aree verdi, ridimensionando invece la percentuale di suolo destinata ai parcheggi. Un’evoluzione, questa, che rispecchia il desiderio dei cittadini di optare per scelte di mobilità più ecologiche e rispettose dell’ambiente: per esempio, se prendiamo in esame l’Italia, secondo quanto riporta il sondaggio realizzato da ANGI Ricerche e Lab21.01, il 51,4% degli italiani è propenso ad utilizzare i mezzi elettrici e quasi il 60% è favorevole alla regolamentazione UE per l’azzeramento della CO2 entro il 2035. Nel 2020, infatti, circa il 20% delle emissioni totali di gas serra a livello globale derivava proprio dai trasporti, con le auto private che contribuivano per oltre il 40% del totale. In quest’ottica i governi stanno cercando di promuovere opzioni più ecologiche: la Commissione Europea ha approvato la Sustainable and Smart Mobility Strategy, un piano di azione compreso all’interno del Green Deal, che mira a ridurre del 90% le emissioni di gas serra nell’UE entro il 2050, prevedendo per esempio il raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità, l’ampliamento di infrastrutture ciclabili e l’aumento di mezzi di trasporto a zero emissioni. Inoltre, tra gli obiettivi della stessa strategia compare anche la realizzazione di una mobilità multimodale connessa, cooperativa e automatizzata, che integra le diverse modalità di trasporto e sfruttando le soluzioni digitali intelligenti.
“I sistemi di trasporto integrati più efficienti combinano architetture IT e piattaforme digitali componibili che riescono ad offrire una mobility experience efficiente e omogenea. I passeggeri possono infatti accedere in tempo reale a percorsi, orari e modalità di trasporto disponibili attraverso applicazioni mobili o display interattivi nelle stazioni. In questo modo ogni cittadino in viaggio può prendere decisioni più consapevoli e scegliere il percorso migliore in base alle proprie preferenze e alle condizioni attuali del traffico”, prosegue Bevilacqua. Dunque da un lato la sfida è costruire piattaforme moderne che facilitino e accelerino l’integrazione all’interno dell’ecosistema di mobilità, dall’altro, includere nel trasporto multimodale offerte complementari provenienti da player esterni al settore della mobilità, sempre al fine di creare un customer journey quanto più completo e fruibile. In questo modo l’azienda di trasporti potrà integrare alla propria offerta di servizi anche prodotti di aziende terze utili ad ottimizzare l’esperienza di viaggio, come l’accesso ai musei, i servizi di noleggio auto, le soluzioni per l’alloggio o la ristorazione. D’altro canto, di fronte a un aumento della collaborazione e integrazione dell’offerta di tutti i player dell’ecosistema della mobilità, si pone la sfida tecnologica di standardizzare i dati per aumentare l’interoperabilità e migliorare la comunicazione fra aziende che talvolta operano in settori diversi. A questo proposito l’Unione Europea ha proposto l’introduzione di diversi standard tecnici per lo scambio di dati al fine di uniformare la comunicazione fra i diversi attori, come ad esempio NeTEx (Network Timetables Exchange) e SIRI (Service Interface for Real-Time Information). A questi, si aggiungono anche standard de facto, adottati attraverso l’uso comune, che sono riconosciuti a livello globale e ampliamente utilizzati nel settore della mobilità, come GFTS (General Transit Feed Specification), GFTS-RT (General Transit Feed Specification Real-Time), TOMP (Transport Operators and MaaS Providers).
“Sarà quindi fondamentale per le transportation company affrontare due particolari sfide tecnologiche. Da un lato, abilitare un’esposizione dei dati corretta ed efficiente in conformità agli standard vigenti verso tutti i player dell’ecosistema, per massimizzare le opportunità di integrazione con i partner anche in modalità self-service. Dall’altro lato, costruire una piattaforma digitale di mobilità integrata evolvibile e componibile, che permetta l’adozione di un approccio omnicanale e faciliti l’integrazione di nuovi canali e servizi digitali, anche da parte di provider esterni al settore della mobilità, per garantire un’esperienza di viaggio sempre più completa e flessibile”, conclude Bevilacqua.