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Cronaca

Bologna, blitz in via Stalingrado: persone ammassate, ratti, droga e auto rubate

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I Carabinieri della Stazione Bologna, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, Nucleo Radiomobile di Bologna, 5° Reggimento Emilia Romagna, Nucleo Elicotteri di Forlì e dagli agenti della Polizia Municipale di Bologna, hanno sequestrato un terreno situato in via Stalingrado a Bologna che era stato concesso in comodato d’uso al presidente di un’associazione culturale nigeriana, con specifiche finalità pertinenti alla cura del verde e alla manutenzione dell’area. L’attività nasce da un’indagine dei Carabinieri della Stazione Bologna che erano venuti a conoscenza che gli stabili di pertinenza dell’area, tre in totale, erano stati occupati abusivamente da numerosi soggetti, alcuni dediti ad attività delinquenziali.

In particolare, durante il blitz, i militari hanno rilevato che il fabbricato più grande era stato adibito ad alloggi abusivi, il secondo a deposito di materiali elettrici e velocipedi di dubbia provenienza, mentre il terzo ad alloggi di fortuna. Quest’ultimo presentava il tetto parzialmente danneggiato a causa di un incendio divampato qualche tempo fa. L’aspetto più grave del controllo è emerso quando gli operanti si sono trovati di fronte decine di persone ammassate sopra materassi sporchi, in condizioni igienico-sanitarie preoccupanti. Erano, inoltre senza un idoneo sistema di areazione, eliminato dalla scelta di sigillare le finestre, col rischio di morire soffocati a causa delle esalazioni di monossido di carbonio provocate dai numerosi bracieri accesi, alimentati da bombole di gas e utilizzati per cuocere le pietanze o scaldare l’acqua, data l’assenza di un impianto idrico. E’ stata rilevata la presenza della corrente elettrica, utilizzata attraverso la realizzazione d’impianti artigianali, privi delle basilari norme di sicurezza, con il rischio di corto circuiti, sovraccarichi e conseguenti incendi, come successo in passato. La corrente elettrica non era presente ovunque e alcuni punti di passaggio erano bui, come i corridoi e le scale, prive dei parapetti e delle protezioni per accedere ai piani superiori. Alcuni spazi, utilizzati come ripostiglio, recavano masse di panni, valigie, effetti di varia natura, tanto da occludere completamente l’accesso, in particolare ad una stanza posta al primo piano del fabbricato centrale, risultata del tutto inaccessibile. Non erano presenti i servizi igienici, fatta eccezione per un unico water a uso esclusivo di una sola persona. I bisogni erano espletati all’esterno dell’area, dove erano state realizzate delle latrine a cielo aperto. L’area non presenta alcuna tipologia di raccolta rifiuti solidi urbani, che sono quindi dispersi all’interno dei locali adibiti a dormitorio. Sempre all’interno dei locali, specificatamente nei pressi dei fornelli, sono state rilevate diverse batterie di auto con perdita di acidi e olii motore esausti. Le scarse condizioni igieniche hanno favorito la proliferazione di numerosi ed enormi ratti. Va ricordato che i ratti possono essere affetti da una trentina di malattie trasmissibili all’uomo, come il tifo, la peste o la leptospirosi. Le circostanze, molto critiche, hanno imposto un intervento urgente dei Vigili del Fuoco e del personale sanitario dell’ AUSL per documentare e attestare, secondo le specifiche competenze, l’effettiva pericolosità dei luoghi, così come per altri aspetti legati al carico di materiali potenzialmente infiammabili. Nell’area recintata all’esterno dei fabbricati, invece, sono stati rinvenuti 30 autoveicoli targati, di cui uno marca Fiat, modello 600, risultato oggetto di furto, 4 autoveicoli privi di targa, 10 veicoli tra motocicli e ciclomotori, di cui solo uno munito di targa, cumuli di masserie edili, diversi motori smontati e poggiati sul terreno, penumatici, apparecchiature elettriche in stato di abbandono e un centinaio di biciclette di provenienza sospetta, alcune imballate e pronte per essere spedite in Africa, come affermato dal presidente dell’associazione che ha in comodato d’uso l’area in questione. Almeno tre biciclette sono rubate e l’accertamento è stato fatto grazie alla collaborazione con i gestori di una pagina Facebook che si occupa del censimento delle biciclette rubate a Bologna.

I Carabinieri hanno sequestrato l’area che il presidente aveva il dovere di utilizzare in maniera diversa, come indicato nel contratto che aveva stipulato. Questo stabiliva che la zona fosse abbellita e trasformata in laboratori per la manutenzione e l’abbellimento del verde, come ad esempio il taglio dell’erba, le seminature di fiori e siepi, l’allestimento di un orto urbano, l’installazione di un magazzino per il riparo dei materiali dell’associazione e le attivazioni di piccola falegnameria in collaborazione con i servizi sociali del Quartiere San Donato. Il contratto, inoltre, stabiliva il divieto di mutare la destinazione d’uso dell’immobile. Nessuna delle prescrizioni contrattuali era stata rispettata. Le violazioni sono consistite nell’adibire i luoghi suddetti all’ospitalità di persone, in gran parte dietro compenso di denaro, come pattuito mensilmente tra il presidente dell’associazione e i singoli occupanti. 43 persone sono state denunciate perché irregolari sul territorio nazionale, violando le prescrizioni delle norme di legge sull’immigrazione clandestina, di cui lo stesso presidente dell’associazione è consapevole, rendendosi autore del reato di favoreggiamento, immigrazione clandestina e sfruttamento, considerato che lo stesso riceveva denaro per l’ospitalità. I luoghi peraltro sono colmi di materiale di ogni genere, accatastato ovunque e fra questo vi sono anche oggetti di provenienza illecita per cui è stato ipotizzato il reato di ricettazione. Durante le fasi del controllo sono stati trovati 2 kg di marijuana e alcuni grammi di cocaina. Un 22enne gambiano è finito in manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Cronaca

Roma, Cinecittà: arrestato tossicodipendente che perseguitava i genitori per estorcergli denaro

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ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato in flagranza un 50enne romano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di atti persecutori ai danni degli anziani genitori non conviventi.
L’uomo si è presentato presso l’abitazione dei genitori in via Libero Leonardi, in zona Cinecittà e dopo aver citofonato più volte e poi bussato alla porta nel tentativo di entrare in casa, al diniego dei genitori, ha iniziato a colpire violentemente la porta dell’appartamento danneggiandola, spingendo così i genitori a chiedere l’intervento dei Carabinieri tramite il numero di emergenza 112, attirando l‘attenzione degli altri residenti del palazzo.
Dopo pochi minuti i Carabinieri hanno raggiunto l’abitazione e sorpreso l’uomo che versava in evidente stato di agitazione e lo hanno arrestato e condotto in caserma. Poco dopo sono giunti anche i genitori per formalizzare la denuncia riferendo che da circa un anno erano vittime di analoghi episodi di violenza che non avevano mai denunciato, e che erano determinati dallo stato di tossicodipendenza del figlio e finalizzati all’ottenimento di somme di denaro.
Per questo motivo, l’uomo è stato arrestato e condotto presso il carcere di Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui la custodia cautelare in carcere.



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Castelli Romani

Asl Roma 6, dipendenze da gioco d’azzardo: nuove sinergie sul territorio per contrastare un fenomeno ancora sommerso

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Si fa ancora più intenso l’impegno delle Unità Operative Complesse (UOC) Dipendenze Patologiche della Asl Roma 6 nel progetto della Regione Lazio “Gioco d’Azzardo, Gioco Bugiardo” per il contrasto a quella che ormai è diventata una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze, il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti.

Durante una giornata di approfondimento, lo scorso 13 settembre presso la sala Viola dell’Ospedale dei Castelli, si sono messe a punto nuove sinergie per proseguire in maniera sempre più efficace l’attività della rete, l’elaborazione di progetti individualizzati in equipe multidisciplinari e la condivisione di linee di azione.

A questo momento seguirà un futuro appuntamento rivolto ai Comuni che rientrano nel territorio Asl Roma 6 e che possono contribuire a rinforzare la rete di contrasto.

Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Dott. Francesco Marchitelli segue da vicino queste iniziative: “Mi complimento con quella che definisco la “comunità della Asl Roma 6″ impegnata quotidianamente per sostenere le persone e promuovere il benessere della collettività. Questo ulteriore momento di approfondimento è la dimostrazione di quanto intendiamo essere sempre più vicini al territorio”.

L’analisi complessiva del fenomeno “Gioco d’Azzardo Patologico” a livello territoriale consente di ritenere che il consumo di sostanze psicotrope e le dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, internet, videogiochi, shopping compulsivo, ecc.), nella popolazione residente, rappresentino un fenomeno significativo ma ancora per gran parte sommerso. Per questo motivo si ritiene di fondamentale importanza parlarne.

Il focus è servito anche a rinnovare quelli che sono obbiettivi di fondamentale importanza. Tutti d’accordo sul proseguo di un cammino volto a promuovere attività di aggancio e presa in carico di persone con comportamenti di dipendenza dal gioco e delle loro famiglie, integrando e supportando i servizi socio-sanitari del territorio. E poi ancora attivare l’implementazione di gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto e di un’Unità di strada per la prevenzione e il contrasto. Continuare a promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza per fornire informazioni sui servizi offerti dal pubblico e dal privato per la prevenzione e il contrasto ai comportamenti di gioco d’azzardo patologico.

L’incontro dello scorso 13 settembre è stato dunque molto proficuo grazie alla condivisione di esperienze pratiche e sono state individuate ulteriori azioni  da realizzare per ogni territorio dii competenza di ogni specifico Servizio per le Dipendenze (SER.D.).

“L’opportunità di trovarsi insieme – ha detto, tra l’altro il Direttore sost. f.f. UOC Dipendenze Patologiche Dottoressa Simonetta della Della Scala – ha favorito l’incontro fra equipe multidisciplinari di servizi diversi e con quelle appartenenti agli Enti del Terzo Settore coinvolti. L’analisi delle criticità emerse ha fatto scaturire ulteriori proposte di collaborazione ed il bisogno di allargare l’evento in un’ottica d’integrazione sociosanitaria visti i progetti attivi sullo stesso argomento in più Distretti Socio-Sanitari della ASL in previsione di un incontro rivolto anche ai Comuni”. 

Di rilievo tutti gli interventi degli esperti per capire come si agisce per contrastare il disturbo da Gioco d’azzardo a partire dal Direttore sost. f.f. UOC Dipendenze Patologiche Dott.ssa Simonetta della Della Scala proseguendo con l’intervento della Dott.ssa Paola Capoleva Direttore f.f. UOC Integrazione sociosanitaria e Welfare di Comunità. Si è proseguito con altri contributi di medici, specialisti e associazioni del Terzo settore impegnate nel progetto.

Rimangono dunque puntati i riflettori sulla dipendenza da gioco d’azzardo, una dipendenza patologica “sine substantia”. In ambito clinico infatti è dimostrata in letteratura la comorbilità con altre patologie quali la depressione, l’ipomania, il disturbo bipolare, l’impulsività, l’abuso di sostanze, disturbi di personalità (antisociale, narcisistico, istrionico, borderline), il deficit dell’attenzione con iperattività, il disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia e altri disturbi fisici associati allo stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa, etc). Per questo l’importanza di fare rete.



 
 
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Cronaca

Roma, minaccia il titolare di un market con un taglierino e rapina 30 euro: arrestato un 20enne

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito di iniziativa un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 20enne egiziano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata. I militari hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico del giovane quale l’autore di una rapina avvenuta la scorsa notte ai danni di un minimarket in via Manin.
 
Il titolare dell’attività ha allertato i Carabinieri e ha denunciato di essere stato minacciato da una persona, a lui sconosciuta, che, entrata nel negozio armata di un taglierino, lo avrebbe costretto a consegnare il denaro contenuto nella cassa, appena 30 euro.
 
Intervenuti sul posto, i militari hanno acquisito le immagini della video-sorveglianza del locale lungo le vie limitrofe ed hanno identificato il 20enne poi rintracciato in via Turati.Bloccato e perquisito, l’indagato è stato trovato in possesso del taglierino utilizzato e di 5 dosi di hashish. Per lui è scattata anche la denuncia a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
 
Il fermato è stato condotto presso la casa circondariale di Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto per lui la custodia cautelare in carcere.  
 
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