Bologna, ragazza tenta di stuprare uno spacciatore magrebino

 

di Andrea Barbi

 

BOLOGNA – I protagonisti di questa particolare storia di cronaca accaduta l’altra notte nella zona universitaria di Bologna, in pieno centro storico, sono un magrebino vent’enne, residente nella città felsina da diversi anni e con regolare permesso di soggiorno, spacciatore noto alle forze dell’ordine del capoluogo emiliano e una ragazza tossicodipendente ventunenne, anch’ella residente in città e con precedenti penali per reati minori.

La giovane, in evidente stato di alterazione, si sarebbe avvicinata al marocchino per contrattare l’acquisto di una dose di stupefacenti, chiedendo di poter pagare “in natura” le sostanze, non avendo le necessarie risorse finanziarie. Al rifiuto del pusher, non intenzionato ad accettare le proposte sessuali, la ragazza avrebbe cominciato a dare in escandescenza. Calci, pugni e schiaffi al “malcapitato malvivente” che incapace di gestire la furia della avventrice si sarebbe dato alla fuga.

La 21enne decisa a vendicarsi di quella che ha interpretato come una umiliazione lo ha rincorso e a più riprese è riuscita a raggiungerlo riempiendolo di morsi e graffi. Nel caos della situazione alcuni indumenti del nordafricano sarebbero stati strappati con l'intenzione di morderlo nelle parti intime. Probabile che la reazione inaspettata e violentissima della ragazza sotto effetto di droghe non abbia inizialmente lasciato tempo di reazione al ragazzo.

In seguito, dopo essersi liberato dalle grinfie della assalitrice si è nascosto in un locale, dal quale ha telefonato alla polizia. E’ possibile che il pusher abbia scelto di non reagire con la forza, picchiando a sua volta la ventunenne per non rischiare di aggravare la sua situazione nei confronti della giustizia. All’arrivo della volante con 4 poliziotti a bordo la ragazza era ancora intenta a cercare la sua preda e nel tentativo di fermarla sono stati anch’essi aggrediti. I 4 agenti intervenuti sono finiti tutti al pronto soccorso, con prognosi tra i 3 e i 7 giorni, a causa dei ripetuti morsi e graffi subiti della giovane che, dopo essere stata arrestata e trasportata all’ospedale Maggiore da una ambulanza giunta appositamente in loco, è stata sedata dai medici. Il giorno seguente è stata dimessa dal nosocomio e ora a suo carico oltre alla denuncia sporta dallo spacciatore, per aggressione, pesa la denuncia per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.