Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Christian Montagna
Mentre in Italia ci si preoccupa per un estate che tarda ad arrivare, c’è una striscia di terra chiamata Gaza che sta affrontando una vera e propria guerra. Giovani madri che piangono i loro figli colpevoli soltanto di essersi trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato, sotto un cielo inquietante popolato da aerei di guerra. L’unica parola per descrivere il tutto è orrore. Una strage di civili senza precedenti, insensata e spietata, che nemmeno dinanzi all’ innocenza dei bambini riesce a fermarsi, perché si sa, la guerra non risparmia proprio nessuno. E il resto del mondo cosa fa? Tace. Non una reazione, un intervento, il nulla. Soltanto parole e parole che lasciano il tempo che trovano. Siamo di fronte al terzo conflitto mondiale e continuano a sottovalutare, inermi, ciò che sta accadendo. Gli uomini potenti ricommettono gli orrori del passato e i poveri civili ne pagano le conseguenze. Da giorni siamo disgustati, turbati, inorriditi ( e mi fermo qua) dalle immagini che girano sui social network: bambini esanimi abbandonati in una pozza di sangue per strada, madri disperate e doloranti per la perdita dei propri figli, giovani ragazzi mutilati. Dinanzi a questo scempio, non si può tacere. No. Ma tutto questo perché? Lo scorso dodici Giugno, nei pressi di Hibron (Cisgiordania), vengono rapiti tre giovani israeliani; il trenta dello stesso mese il ritrovamento dei corpi senza vita. Israele accusa Hamas e da li l’escalation di violenza inaudita. La chiamano Jihad, la guerra santa. Con l’obiettivo di creare uno stato islamico palestinese sulle terre di Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, sono disposti a tutto, perfino alla distruzione dell’intero stato ebraico. Circa duecento morti, milleduecento feriti e diecimila persone che hanno abbandonato le proprie case: questa è una guerra! La Comunità Internazionale, che di comunità ha ben poco, non è riuscita ancora a fermare questa strage. Un conflitto nato a metà del secolo scorso e da cui non si vede via di uscita. Ma quanti civili dovranno ancora rimetterci la vita? Si stanno scrivendo altre pagine funeste di storia che , se solo spostassimo i ricordi nel passato, ci renderemmo conto di averle già tristemente vissute…