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Redazione
Il tempo passa ma le criticità restano, tenaci. Al di là delle parole, il mondo dell’istruzione e della formazione continua a restare l’ultima tra le ultime preoccupazioni di questo esecutivo regionale.
È di oggi, infatti, la notizia che una buona parte degli studenti universitari del Lazio titolari, per l’anno accademico in corso, di borsa di studio regionale (i cosiddetti “sotto condizione”) non hanno ancora ricevuto la prima rata; rata che doveva essere erogata entro fine dicembre. Motivo? A Laziodisu non ci sono i soldi necessari per poter effettuare il pagamento, dalla Regione non sono arrivati; e non si tratta di bruscolini, stiamo parlando di oltre 2 milioni di euro.
Si tratta, certo, solo di una parte dei borsisti ma chi glielo va a spiegare a questi ragazzi – di cui molti sono pendolari o fuorisede e che devono pagare le tasse universitarie, l’affitto, gli abbonamenti dei mezzi pubblici eccetera – che devono aspettare, portare pazienza che poi tutto, forse, si aggiusterà? Cosa faranno, diranno al padrone di casa che deve aspettare un attimo?
Ma soprattutto, cosa intende fare la Regione? Istituire un sistema ufficiale di cambiali, di pagherò, che gli studenti potranno dare, che so, al Cotral o all’Atac, in attesa che arrivino i soldi veri? Oppure si deciderà, una buona volta, a rispettare le scadenze, prendendo atto finalmente che dietro tutti i provvedimenti sulla formazione non ci sono solo statistiche ma c’è la vita delle persone e ci sono studenti cui, di fatto, si nega il diritto di studiare?
Da rappresentanti dei cittadini quali siamo, ci piacerebbe sapere dall’assessore Sentinelli se è così che questa amministrazione intende il sostegno al diritto allo studio o se sia il caso di cambiare registro…
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