BOSSETTI AI FUNERALI DEL PADRE: "QUANDO MANCANO I GENITORI NON SI È PIÙ NESSUNO"

di Angelo Barraco
 
BergamoMassimo Bossetti oggi ha partecipato ai funerali del padre Giovanni Bossetti, deceduto alle 5 di mattina del giorno di Natale in seguito ad una lunga malattia. I funerali si sono svolti presso la chiesa di San Vittore Martire a Terno d’Isola (Bergamo). Bossetti è stato autorizzato dalla Corte d’Assise di Bergamo a lasciare la cella e  partecipare ai funerali del padre, gli agenti lo hanno fatto entrare in chiesa da una porta laterale e gli agenti lo coprivano dai fotografi. Inoltre un agente della polizia penitenziaria era al suo fianco durante il corso della cerimonia e altri agenti controllavano che nessuno entrasse in contatto con l’imputato o che venissero scattate foto. Nel corso della cerimonia, Bossetti ha rivolto un pensiero nei confronti del padre: “Si possono avere sorelle, fratelli, moglie e figli ma quando mancano i genitori non si è più nessuno. Papà riposa in pace”. Finita la cerimonia, Massimo Bossetti e la madre Ester Arzutti si sono abbracciati e sono scoppiati in lacrime, ha abbracciato poi la moglie Marita Comi che era seduta dietro di lui. Il corteo funebre è continuato in direzione Terno d’Isola, dove verrà tumulata la salma di Giovanni Bossetti. Finita la cerimonia invece Massimo Bossetti è stato condotto in carcere dagli agenti della polizia penitenziaria. 
 
Giovanni Bossetti aveva lavorato per anni come operaio per l’azienda tessile “Pozzi”, di Parre, paese di origine della famiglia Bossetti. In seguito alla nascita dei figli però era arrivata anche la malattia e l’uomo ha dovuto affrontare continui ricoveri in ospedale. Si trovava proprio in ospedale quando apprese che il figlio era stato fermato poiché accusato dell’omicidio della piccola Yara, ma le notizie negative in casa Bossetti non si fermano poiché emerge dagli esami del Dna effettuati per conto della Procura di Bergamo che Massimo Bossetti è in realtà figlio di Giuseppe Guerinoni, autista di Gorno morto nel 1999. Il legale della famiglia Bossetti  aveva scritto in una nota: “in considerazione del gravissimo lutto che ha colpito la famiglia, chiedo  la massima riservatezza e il massimo rispetto per il dolore dei famigliari. In questo momento, pare indelicata e fuori luogo la descrizione di dettagli che riguardano più la sfera privata che la necessità di informazione relativa al processo Bossetti. La famiglia resta unita nel dolore per la perdita di Giovanni Bossetti, marito premuroso e padre affettuoso. La famiglia ringrazia, certa della sensibilità dei mezzi d'informazione”. L’avvocato Salvagni avrebbe voluto riferire la notizia a Massimo Bossetti il giorno stesso, ma non è permesso ai legali di entrare in carcere nei giorni festivi. “Avrei voluto correre in carcere per dare la notizia a Massimo, rinunciando al pranzo di Natale ma mi è stato impedito da una burocrazia cieca, sorda e insensibile. Per me Massimo non merita questo trattamento”.