BOSSETTI PARTECIPERÀ AI FUNERALI DEL PADRE

di Angelo Barraco
 
Milano Massimo Bossetti è stato autorizzato dalla Corte d’Assise di Bergamo a partecipare ai funerali del padre. Un grave lutto ha colpito la famiglia Bossetti il giorno di Natale. Alle 5 di mattina si è spento, in seguito ad una lunga malattia, Giovanni Bossetti, padre di Massimo Bossetti. L’uomo aveva lavorato per anni come operaio per l’azienda tessile “Pozzi”, di Parre, paese di origine della famiglia Bossetti. In seguito alla nascita dei figli però era arrivata anche la malattia e l’uomo ha dovuto affrontare continui ricoveri in ospedale. Si trovava proprio in ospedale quando apprese che il figlio era stato fermato poiché accusato dell’omicidio della piccola Yara, ma le notizie negative in casa Bossetti non si fermano poiché emerge dagli esami del Dna effettuati per conto della Procura di Bergamo che Massimo Bossetti è in realtà figlio di Giuseppe Guerinoni, autista di Gorno morto nel 1999. I funerali di Giovanni Bossetti  saranno celebrati martedì 29 mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Vittore a Terno d’Isola. La camera ardente sarà allestita nella struttura ospedaliera e il feretro sarà portato dall’ospedale alla chiesa. Il legale della famiglia Bossetti scrive in una nota: “in considerazione del gravissimo lutto che ha colpito la famiglia, chiedo  la massima riservatezza e il massimo rispetto per il dolore dei famigliari. In questo momento, pare indelicata e fuori luogo la descrizione di dettagli che riguardano più la sfera privata che la necessità di informazione relativa al processo Bossetti. La famiglia resta unita nel dolore per la perdita di Giovanni Bossetti, marito premuroso e padre affettuoso. La famiglia ringrazia, certa della sensibilità dei mezzi d'informazione”. L’avvocato Salvagni avrebbe voluto riferire la notizia a Massimo Bossetti il giorno stesso, ma non è permesso ai legali di entrare in carcere nei giorni festivi. “Avrei voluto correre in carcere per dare la notizia a Massimo, rinunciando al pranzo di Natale ma mi è stato impedito da una burocrazia cieca, sorda e insensibile. Per me Massimo non merita questo trattamento”.