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Roma

BRACCIANO, AMPLIAMENTO DISCARICA CUPINORO: IL FALLIMENTO DELLA POLITICA

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Tempo di lettura 7 minuti E’ poco credibile lo sforzo della politica, ed in particolare del Sindaco di Roma Ignazio Marino e del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

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Silvia Damiani – Cittadini contro le mafie e la corruzione – circolo del Lago di Bracciano

Con riferimento alle notizie relative all’ampliamento della discarica di Cupinoro, che incide nel territorio comunale di Bracciano, gestita dalla municipalizzata Bracciano Ambiente SpA, che riceverà parte dei rifiuti urbani dalle città di Roma, Ciampino, Fiumicino e dalla Città Stato del Vaticano, questa Associazione, in collaborazione con il Comitato “Fermiamo Bracciano Discarica”, denuncia il malcelato  tentativo di trasformare la discarica di Cupinoro in una nuova Malagrotta. E’ poco credibile  lo sforzo della politica, ed in particolare del Sindaco di Roma Ignazio Marino e del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, così come quello dei loro predecessori, di assumersi i meriti della chiusura dell’eco mostro di Malagrotta e non i demeriti di non aver saputo. fino ad oggi, mettere in cantiere un concreto piano di smaltimento dei rifiuti urbani della Capitale e più in generale della Regione Lazio. Tale  Piano di smaltimento dei rifiuti dovrebbe seguire criteri di efficienza ed eco compatibilità, raggiunti da anni in quasi tutte le grandi città e stati europei. Quest’Associazione ricorda come sia già estremamente complicata, dal punto di vista ambientale e della salute pubblica, la situazione dei vecchi invasi del sito di Cupinoro. Studi condotti nell’ambito del progetto  “Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio – ERAS Lazio”   e  presentati nel 2012 al  XXXVI Congresso Annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia  affermano che”  Sono stati raccolti dati su 242.409 residenti entro 5 km dalle discariche, 47.192 residenti entro 7 km dagli inceneritori, 85.559 residenti nell’area di Malagrotta e 6.839 lavoratori. Nei casi sotto osservazione, nelle aeree di più alta esposizione, sono stati registrati eccessi di mortalità statisticamente significativi per alcune forme tumorali: colon retto , vescica , laringe ,mammella, malattie ischemiche del cuore  e malattie dell’ apparato urinario. L’analisi delle ospedalizzazioni conferma un sensibile aumento dello stato di mortalità e un’alterazione delle patologie dell’apparato respiratorio in particolare per asma e infezioni delle vie aeree. Le associazioni emerse nei diversi studi effettuati, coerenti tra loro e per le diverse metodologie di analisi adottate, sono attribuibili all’inquinamento prodotto nei passati decenni dagli impianti per il trattamento dei rifiuti”.

 Non va tralasciato che la presenza di un impianto di discarica su un territorio, rappresenta di per sé un disincentivo ad investimenti economici in settori che rimangono strategici in aree a vocazione turistica, alberghiera come quella di Bracciano. In particolare, da una disamina della consistenza del  patrimonio edilizio complessivo attuale del comune di Bracciano, si stima che questa ammonti a circa 6 mila  abitazioni tra occupate da residenti e seconde case.  La variante di PRG approvata nel 2009 prevede una crescita della popolazione complessiva pari a 21 mila abitanti con un consequenziale incremento rispetto al patrimonio edilizio attuale di circa 100 mila mq abitativi, per un valore medio di euro 2 mila al mq pari a 200 milioni di euro. Stime di promotori immobiliari, relative alla potenzialità edificatoria, riportano un calo della domanda di acquisto di abitazioni del 60% in località con la presenza di discariche ed una diminuzione del valore immobiliare del 30%.

Quindi il solo annuncio dell’ampliamento della discarica avrà effetti deleteri anche sul mercato immobiliare.

Ulteriore preoccupazione proviene da  studi effettuati da tecnici nell’area di Falcognana in provincia di Roma. Ad esempio il valore commerciale di un terreno agricolo di 27.640 mq destinato a vigneto è pari a € 6,25/mq, per una stima complessiva di 172.750,00 €. Se a tale cifra sottraiamo il 30% di deprezzamento dovuto alla presenza della discarica si avrà un valore di € 120.925,00 con deprezzamento complessivo di € 51.825,00.

Alla luce di quanto fino a qui esposto questa Associazione ha intenzione promuovere immediatamente una class action relativa ai danni economici subiti in seguito al  deprezzamento degli immobili di tutta l’area interessata dalla discarica.

Nelle more di una  seria progettazione, tempestiva attuazione e rigoroso rispetto del   piano regionale rifiuti, sarebbe a nostro parere opportuno che i rifiuti di Roma venissero proporzionalmente conferiti nelle varie discariche presenti sul territorio in modo da calibrare il peso del danno provocato da una scellerata politica di gestione degli stessi.

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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