Bracciano, ballottaggio: analisi dei voti e attesa per la sfida tra centrodestra e centrosinistra

BRACCIANO (RM) – L’analisi dei voti di Bracciano, comune di 19 mila abitanti nella provincia a Nord di Roma, un territorio oggettivamente ricco di bellezze naturalistiche, di storia e di cultura.

A incidere sul risultato del primo turno l’astensionismo che sicuramente ha fatto da protagonista

Su 14.964 elettori di Bracciano ha votato soltanto il 59,05 per cento pari a 8.836 persone contro il 75,86 delle precedenti elezioni. Di questa bassa percentuale di affluenza contiamo anche 42 schede bianche e ben 240 schede nulle.

Ma veniamo ai due sfidanti Marco Crocicchi e Armando Tondinelli per cui il prossimo 17 e 18 ottobre è prevista la seconda tornata elettorale. Marco Crocicchi, 40 anni, impiegato al Parco di Martignano, alla prima esperienza amministrativa, ha chiuso con 3.504 voti. L’analisi dei suoi voti non è difficile da fare. Crocicchi, infatti che si presenta con due civiche, è sostenuto non palesemente dal Partito Democratico.

A portare il grosso dei voti è stata infatti l’avvocatessa Giulia Sala, figlia dell’ex sindaco Pd Giuliano Sala che ha incassato 576 preferenze, tanti voti presi direttamente dalla figlia dell’acerrimo “nemico” di Tondinelli.

Sala infatti, durante il suo mandato, estromise dal Consiglio Comunale l’allora consigliere Armando Tondinelli per “incompatibilità” perché quest’ultimo dichiarò ai media che a Bracciano sostanzialmente si era chiuso un occhio su degli abusi anche a fini clientari. La battaglia legale intentata da Giuliano Sala contro Armando Tondinelli si è conclusa nel 2018 quando in appello la Corte dei Conti ha condannato Giuliano Sala a risarcire con la somma di 20 mila euro il Comune di Bracciano. Per quanto riguarda invece il profilo penale l’ex Sala è stato condannato in primo grado per reati contro la pubblica amministrazione, sempre per il caso dell’allontanamento di Tondinelli.

Altri portatori importanti di voti per Crocicchi sono stati quelli di Ida Maria Nesi altra avvocatessa già iscritta al circolo Pd di Bracciano che ha portato 219 voti, Mauro Negretti (189) e tutti sempre concentrati nella lista numero 3 “Una Costituente per Bracciano”. Mauro Negretti, già eletto con il Pd nell’amministrazione di Giuliano Sala, infermiere all’ospedale di Bracciano, passato anche alle cronache come “primo vaccinato a Bracciano” e soprattutto di recente, vincitore di un concorso bandito dalla Asl Rm4, nell’area della Dirigenza delle professioni socio sanitarie. Negretti viene nominato da un direttore generale facente funzioni prima dell’insediamento della dottoressa Matranga. A concorrere con lui anche un’altra valente candidata con esperienza di incarico organizzativo da oltre 4 anni. Questa nomina ha creato non poche polemiche.

Armando Tondinelli, 56 anni, laureato in scienze organizzative e gestionali, ufficiale dell’esercito presso la caserma di Bracciano, è portato dal centrodestra e da una lista civica che di fatto ha incassato molti consensi. Tondinelli, ha di fatto riconfermato i voti di 5 anni fa ma ha sicuramente pagato l’astensionismo e il “tradimento” del suo vice Luca Testini il quale insieme all’ex presidente del consiglio Enzo Picone ha deciso di sostenere Antonio Spica che ha realizzato al primo turno il 6,41 per cento di voti.

Ottimo il risultato di Alberto Bergodi, storicamente orientato nel centrodestra, che ha preso il 20,94 per cento pari a 1.790 voti raccolti. Sia Bergodi che Spica hanno dichiarato di voler lasciare libero il loro elettorato. Adesso dunque si profila una sfida all’ultimo voto