BRACCIANO, CASTEL MADAMA E GAETA: IL COIFAL QUERELA L'ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA ANTONINO CAPONNETTO

Redazione
Bracciano (RM)
– Mercoledì 18 novembre 2015 il Coifal (Consorzio intercomunale farmacie laziali) ha proceduto a presentare formale querela di parte contro l'Associazione "Caponnetto" per aver diffuso notizie false e strumentali che hanno arrecato all'Ente pubblico un grave danno di immagine.

Nei giorni scorsi l'Associazione Caponnetto ha divulgato un esposto ripreso da numerosi siti web di notizie nonché da canali tradizionali della stampa locale. Lo stesso esposto è stato divulgato contemporaneamente nei territori di Bracciano e Castel Madama. Tale esposto non solo contiene fatti e circostanze assolutamente false, ma ha inteso palesemente dipingere le attività del Consorzio come attività "illecite", appellandole "contrarie alla legge".

Ritenendo tali dichiarazioni gravi e fortemente lesive dell'immagine del Consorzio intercomunale delle farmacie pubbliche laziali, lo stesso ha provveduto, al fine di tutelare i propri diritti, a denunciare per diffamazione l'Associazione Caponnetto nella persona del suo Segretario, con salvezza di integrare alla querela altri soggetti che, nell'intenzione di adombrare i fini pubblici ed istituzionali del Coifal, hanno preso parte, a vario titolo, alla diffusione di notizie diffamatorie.

Tale decisione del Coifal è nata dall'esigenza di difendere l'immagine e le l'operato istituzionale del Consorzio intercomunale (di cui fanno parte attualmente tre Comuni del Lazio) che è sempre stato incentrato nel pieno rispetto della Legge, della trasparenza e della correttezza istituzionale.

A causa degli tabella diffusi nei giorni scorsi si è voluto artatamente dipingere negativamete l'attività del Coifal, addirittura arrivando alle accuse di "illiceità" e gettando ombre su presunte attività criminose. A queste gravi accuse, ancorché completamente false, il Coifal intende andare fino in fondo, chiedendo alle Autorità competenti anche di indagare sulle reali motivazioni ed interessi terzi che hanno contribuito a mettere in atto una siffatta campagna mediatica diffamatoria.