Bracciano, delibera dell’Ordine dei Giornalisti: L’Osservatore d’Italia non ha denigrato alcun consigliere di minoranza

BRACCIANO (RM) – Nessuna denigrazione è stata operata da parte del quotidiano L’Osservatore d’Italia diretto dalla giornalista professionista Chiara Rai nei confronti di alcuni consiglieri comunali di opposizione del Comune di Bracciano tramite la pubblicazione dell’articolo “Bracciano consiglieri di minoranza nel pallone. Gentili a Donato: “Se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo”.

Questo quanto stabilito con esito favorevole dall’Ordine dei Giornalisti (Consiglio Territoriale di Disciplina -Secondo Collegio) notificato dalla Corte d’Appello di Roma,.

Il pubblicista Silvio Rossi, in data 27 luglio 2019, ha ritenuto di segnalare il direttore responsabile de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai al Consiglio Disciplinare dell’Ordine facendosi portavoce di alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Bracciano (singolare che un giornalista si faccia portatore delle istanze di tre politici consiglieri) e agisca contro una sua collega che tra l’altro, in qualità di direttore responsabile, lo ha accompagnato nel percorso di formazione per ottenere l’iscrizione nell’elenco dei pubblicisti).

Ebbene, si è tenuta un’audizione dove Chiara Rai ha fornito le prove di quanto scritto nell’articolo incriminato ed è stata assolta con formula piena perché tutto ciò che è stato scritto corrisponde al vero.

“Non ho mai denigrato nessuno – dice Chiara Rai – ma nel pieno del rispetto della verità sostanziale dei fatti e del pubblico interesse, ho sempre esercitato il legittimo diritto di critica e di cronaca tutelato dall’articolo 2 (Diritti e doveri) della legge professionale 69/1963 nonché dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Ciononostante c’è chi ancora, nella minoranza del Comune di Bracciano, continua ad asserire falsamente di venire denigrato insieme ad associazioni del territorio (ci piacerebbe sapere quali) e ancor più grave che il giornale sarebbe finanziato con i soldi dei cittadini di Bracciano. Non c’è un solo atto esistente che regola alcun tipo di rapporto tra L’Osservatore d’Italia quotidiano e qualsiasi amministrazione pubblica d’Italia. L’Osservatore d’Italia non ha mai preso soldi pubblici ma c’è chi persevera in una presunta “battaglia per legalità” quando non esiste alcun mostro da combattere o tanto meno sistema da abbattere. Il giornale ha soltanto i lettori come unici padroni perciò chiunque amplifichi detta falsa notizia si presta soltanto a giochi politici che hanno come unico obiettivo quello di mettere il bavaglio all’informazione. Ma noi siamo abituati perché siamo una testata che non fa e non farà mai copia incolla delle dichiarazioni integrali di consiglieri senza prima verificarne la fondatezza. di quanto da loro asserito. L’esito del Consiglio disciplinare dell’Ordine è una pagella d’indipendenza per L’Osservatore d’Italia e per il suo direttore. Ovviamente è oltre un anno che mi sento vittima di attacchi politici atti a mettere il bavaglio al mio spirito di critica, pertanto mi batterò affinché questo mio diritto venga tutelato e chi adesso persegue nella sua attività diffamatoria dovrà darne conto sia in sede penale che civile insieme a chi amplifica tale condotta. Se è questa la grande battaglia portata avanti da qualcuno beh, è un gran buco nell’acqua perché l’onestà quella vera, ha trionfato. Sarebbe meglio che chi cerca visibilità accostandosi in maniera ridicola a personaggi di ben altra stesura che combattono veramente per la legalità e contro le mafie, cominci a fare l’attività che gli compete senza cercare consensi con facili e confuse accuse che ad oggi sono prive di qualsiasi fondamento “.