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Roma

Bracciano, elezioni: tutto da rifare?

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Tempo di lettura 4 minuti Il 26 ottobre il Tar dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal Movimento Cinque Stelle

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di Ivan Galea
BRACCIANO (RM)
– Il prossimo 26 ottobre il Tribunale Amministrativo del Lazio è chiamato a decidere se annullare e quindi far ripetere le operazioni di scrutinio relative le elezioni amministrative di Bracciano dello scorso 5 giugno 2016. Il Movimento Cinque Stelle di Bracciano ha presentato ricorso al Giudice Amministrativo affinché vengano ricontate 524 schede scrutinate durante il primo turno del 5 giugno 2016 che decretò il ballottaggio tra il candidato Claudio Gentili sostenuto dal Pd e due liste civiche e il candidato Armando Tondinelli sostenuto dalle liste civiche “Patto per Bracciano” e “Noi per Tondinelli”, quest'ultimo poi risultato vincitore del secondo turno ed eletto sindaco di Bracciano. Secondo i pentastellati ci sarebbero quindi 524 schede di "incerta attribuzione" che, qualora correttamente attribuite, avrebbero potuto aprire scenari diversi rispetto quella che poi è stata la sfida tra Gentili e Tondinelli al secondo turno. Marco Tellaroli, candidato sindaco di Bracciano del M5S, si era classificato terzo al primo turno riportando una differenza di 171 voti rispetto il candidato del Partito Democratico, vedendosi quindi precludere la strada del ballottaggio. All’esito dello scrutinio del 5 giugno 2016, dal verbale delle operazioni dell’Ufficio Elettorale Centrale, i candidati sindaco risultavano aver ricevuto i seguenti voti validi:
1) Armando Tondinelli 2398
2) Luca Testini 900
3) Romolo Mangoni 369
4) Marco Tellaroli 2169
5) Donato Mauro 1319
6) Claudio Gentili 2340
Superavano quindi il primo turno e venivano ammessi al ballottaggio per la carica di Sindaco di Bracciano i candidanti n. 1 e n. 6, rispettivamente Armando Tondinelli, con 2398 voti validi e Claudio Gentili, con 2340 voti validi, mentre Marco Tellaroli risultava terzo con 2.169 voti validi.

 

Correzioni e corretta attribuzione dei voti Secondo Tellaroli ed i legali del Movimento 5 Stelle, gli Avvocati Pier Paolo Polese e Paolo Morricone, si tratta di un risultato errato o comunque viziato, quello del primo turno, nei conteggi dei voti, che risulterebbe agevolmente dai verbali delle singole sezioni e dell’Ufficio centrale.
Si parla di errori nel conteggio delle schede che hanno comportato l’incertezza nell’attribuzione di voti solo nelle sezioni poste all’attenzione del  TAR Lazio e per le quali viene ora chiesto il riconteggio, mentre la differenza di preferenze tra Tellaroli (M5S) ed il secondo candidato promosso al ballottaggio è stata di 171 voti.
La corretta attribuzione dei voti che ad oggi risultano incerti avrebbe quindi potuto consentire al candidato sindaco di Bracciano per il Movimento Cinque Stelle di accedere al secondo turno delle elezioni amministrative, con conseguente chance di essere eletto Sindaco. In buona sostanza viene chiesto al Tribunale Amministrativo del Lazio di dichiarare lo scrutinio del 5 giugno 2016 illegittimo e di annullarlo, quindi di far ripetere le operazioni di scrutinio con ogni conseguenza di Legge anche sulle successive operazioni elettorali.

 

Cancellature e incongruenze Nel ricorso al Tar si parla di cancellature e incongruenze nei verbali delle operazioni elettorali di alcune sezioni. Viene evidenziato che nella sezione 3, a pag 27 la cifra indicante gli elettori iscritti di genere femminile presenta una cancellatura del numero 203 e una riscrittura del numero 299, così come quella indicante il totale presenta una cancellatura del numero 583 e una riscrittura del numero 579, che non rende possibile determinare con esattezza il numero dei votanti della sezione. Sempre nella sezione 3, a pag. 49 dello stesso verbale il totale dei voti espressi solo in favore del sindaco è pari a 125 mentre la somma dei voti riportati dai singoli candidati è pari a 44 (Armando Tondinelli: 17; Luca Testini: 4; Romolo Mangoni: 1; Marco Tellaroli: 10; Donato Mauro: 5; Claudio Gentili: 7).Nel ricorso vengono poi messe in evidenza situazioni analoghe nelle operazioni di scrutinio – correzioni e incongruenze – anche per altre sezioni.

I dati del Ministero dell'Interno Ma non solo i verbali delle sezioni risulterebbero errati. Dalla documentazione esaminata e dai dati risultanti dal Ministero dell’Interno, secondo il Movimento 5 Stelle, appaiono discrasie insuperabili che non danno certezza neanche sui dati totali dei votanti e delle preferenze espresse, così da rendersi necessaria la ripetizione dell’intero scrutinio. Nel ricorso viene evidenziato che dal verbale delle operazioni dell’Ufficio Centrale la somma dei voti in tutte le sezioni da ogni candidato alla carica di sindaco risulterebbe essere 9495, mentre la somma dei voti espressi (incluse schede bianche pari a 59 e schede nulle pari a 343), dovrebbe essere 9.987. Sul sito del Ministero dell’Interno risulta, invece, che al primo turno vi sarebbero stati 9.913 votanti, ossia 26 in più rispetto a quelli che risultano dai verbali. La somma dei totali delle singole sezioni (ricavata dai verbali, riquadro H) è invece di 10.141. Viene rilevato anche che sempre dal sito del Ministero degli Interni, Tondinelli risulterebbe aver preso 2.409 voti al primo turno, 11 in più di quelli che risultano dai verbali, Gentili, 2340, mentre Tellaroli 2179, ossia 10 in più rispetto a quanto risultante dai verbali, e quindi con uno scarto di 10 voti inferiore rispetto a Gentili, arrivato secondo al primo turno e quindi passato per il ballottaggio.

Illegittimità della nomina della Commissione Elettorale e delle operazioni elettorali.
Altro elemento, sicuramente non trascurabile da parte del Giudice Amministrativo e che secondo i legali del Movimento Cinque Stelle atto ad inficiare tutta la procedura di scrutinio, è stata la nomina, quali componenti della Commissione Elettorale di Bracciano, di Massimo Mondini ed Armando Tondinelli, entrambi candidati nella competizione elettorale, per il di più il secondo proprio come Sindaco. "Al di là di qualsiasi altra considerazione, – si legge nel ricorso – infatti, tale nomina appare in insanabile contrasto con i principi di imparzialità ed indipendenza su cui dovrebbe basarsi la composizione e l’operato della Commissione. Tale violazione comporta, da sé, l’illegittimità della procedura, senza che debba essere neanche considerato l’effetto concreto che possa essersi determinato, a mente della nota regola per cui l’illegittima formazione della Commissione determina in ogni caso l’illegittimità della procedura, travolgendone tutti gli atti successivi alla nomina".


Tellaroli: "fare chiarezza" “Il nostro atto non è in alcun modo né un atto di accusa, né una forma di rivalsa a tutti i costi nei confronti di una tornata elettorale, che ci ha comunque premiato come prima forza politica di Bracciano, ma un modo per fare chiarezza su un procedimento che ha alcune ombre. – Ha dichiarato Marco Tellaroli, consigliere comunale a Bracciano del M5S – I nostri legali – prosegue Tellaroli – hanno ravvisato la necessità di procedere con questo ricorso in virtù dei risultati di sei seggi, che appaiono molto confusi nella documentazione prodotta.  Non sappiamo se questo riconteggio porterà beneficio alla lista del M5S, assegnando a noi il posto in un eventuale nuovo ballottaggio, ma non è questo ciò che rileva maggiormente. Quello che ci auguriamo – conclude il consigliere M5s – è che il TAR n°8241 del prossimo 26 ottobre (giorno fissato per l’udienza), restituisca certezza alla procedura amministrativa, giungendo  ad una conclusione che dissipi tutti i nostri dubbi, per il bene del processo democratico e di quegli oltre 500 cittadini di Bracciano la cui espressione di volontà potrebbe essere stata mal conteggiata.”

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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