Connect with us

Roma

BRACCIANO, FUTURO DISCARICA CUPINORO: ECCO LE PROPOSTE DEL M5S

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 5 minuti Quale sarà il futuro della discarica, quando inizierà la bonifica dell’area e con quali risorse?

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

Red. Politica

Bracciano (RM) – “La Regione Lazio si impegna a sostenere in quota parte la gestione del capping e la post gestione della discarica di Cupinoro per trent’anni”. Così la dirigente dell’Area Ciclo integrato dei Rifiuti della Direzione regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Flaminia Tosini, nell’audizione dello scorso 19 aprile 2016  in commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica del Consiglio regionale, presieduta da Enrico Panunzi (Pd), richiesta dal consigliere Luca Malcotti (Cuoritaliani).

Chiusa il 22 gennaio 2014, la discarica di Cupinoro è stata gestita dal 2004 dalla Bracciano Ambiente,
società interamente partecipata dal Comune di Bracciano, ora commissariato, per la quale la sezione fallimentare del Tribunale di Civitavecchia ha aperto la procedura di concordato preventivo. Rispetto alla gestione della discarica è stato inoltre chiesto il rinvio a giudizio per concorso in traffico illecito di rifiuti a tre ex dirigenti della società.

Quale sarà il futuro della discarica, quando inizierà la bonifica dell’area e con quali risorse le domande poste da Malcotti e dai rappresentanti dei 'Comitati uniti per la chiusura della discarica di Cupinoro' che hanno partecipato all’audizione. Un tema sul quale sono anche state presentate numerose interrogazioni. “L’allarme – ha spiegato Malcotti – è risalito per il fatto che commissario prefettizio ha emesso un bando per l’impiantistica che minaccia di riaprire la discarica, senza la consultazione di sindaci, comitati e cittadini del territorio”.

“Secondo le indagini di Arpa Lazio – ha riferito la dirigente regionale – le falde acquifere non sono inquinate. Non essendo stati superati i livelli di contaminazione delle matrici ambientali, quello di Cupinoro non è sito da bonificare”. Quanto ai fondi per il capping (cioè la copertura della discarica) e il post mortem (la copertura dei costi per la gestione dell’impianto dopo la chiusura), una parte sarebbero stati accantonati dalla Bracciano Ambiente mentre la Regione sosterrà la sua quota parte. Capping, ha specificato Tosini, che da provvisorio quale è attualmente diventerà presto definitivo. Riguardo infine la realizzazione di un impianto biogas ed un TMB (trattamento meccanico biologico) messi a bando, “le valutazioni verranno fatte anche in funzione della pianificazione”, ha spiegato la dirigente regionale. E’ infatti attesa a breve la programmazione di un piano dei rifiuti che parte dal fabbisogno di smaltimento del Lazio, così come annunciato in una recente audizione dall’assessore competente in materia di ambiente, Mauro Buschini. Dopo l’approvazione dei nuovi fabbisogni verrà quindi deciso il futuro degli impianti di Cupinoro. Per una nuova eventuale audizione sul tema con la presenza dell’assessore, ha detto il presidente Panunzi, “aspettiamo la presentazione della situazione generale del Lazio”.

Il Movimento 5 Stelle di Bracciano è intervenuto sull'argomento 'futuro discarica': "Cogliamo l’occasione per rispondere, in questa sede, alle legittime domande sul futuro della discarica di Cupinoro, poste dai Sindaci del comprensorio di Cerveteri , Ladispoli, e dai Comitati Uniti. – dichiara Marco Tellaroli portavoce del M5s di Bracciano e candidato sindaco alle prossime amministrative – Il Comune di Bracciano  “gode”, da oltre trent'anni, – prosegue – della presenza di un’ ospite indesiderato: la discarica di Cupinoro, che incombe anche sul vicino territorio di Cerveteri. Come sia nato questo eco-mostro si sa ben poco: sappiamo però che con ogni probabilità le neoplasie e malattie croniche nei territori adiacenti all’invaso di Cupinoro sono aumentate in modo esponenziale di pari passo con l’allargamento dell’invaso stesso. Tutto questo questo è nato dalla visione miope di un'epoca passata e di Amministrazioni che, nel corso di numerosi anni,  non hanno mai realmente pensato al domani del nostro territorio.

Il destino di Cupinoro e della Bracciano Ambiente è ancora incerto e condizionato dalle  numerose vicende giudiziarie,  ancora in corso presso la Magistratura Ordinaria e Contabile;in questo contesto avrà un peso determinante per il futuro di questo territorio la prossima assemblea dei creditori della Bracciano Ambiente, fissata il prossimo 22 Giugno 2016; tre giorni dopo il probabile ballottaggio elettorale e conseguente insediamento del nuovo governo.

“La Regione Lazio continua a giocare con le parole dicendo che l'impianto che si deve costruire a Cupinoro è un TM e non un TMB. L'impianto cosiddetto TM prevederà un futuro di conferimento di 100.000 ton/anno di indifferenziato che verrà separato in secco ed organico (assieme ad altre 35.000 ton/anno di materia secca differenziata). Quindi non parte dal residuo indifferenziato da raccolta differenziata. A differenza del normale TMB la parte organica non verrà stabilizzata in vasca ma verrà fatta essiccare ed unita al secco di scarto per fare il CSS (tipicamente 191210 – combustibile derivato da rifiuti) per gli inceneritori.”
Consci di tutto questo, abbiamo sviluppato un programma di gestione dei rifiuti articolato, che vede interventi a breve , medio e /lungo termine, da realizzarsi sia direttamente dal Comune di Bracciano attraverso la Bracciano Ambiente, sia insieme alle Amministrazioni limitrofe.

L'approccio nuovo che vogliamo portare in materia di gestione dei rifiuti parte da poche, fondamentali certezze: «Chiusura definitiva dell’invaso di Cupinoro e di qualunque impiantistica prevista in loco, NO agli Inceneritori,  chiamati “Termovalorizzatori”, e NO al Biogas nelle Discariche».
E' nostra convinzione che si debba adottare un nuovo modo di guardare ai rifiuti, che devono finalmente essere considerati come fonte di nuova materia prima, e non più come scarto da incenerire.

Nell'ambito del territorio comunale, ci proponiamo di realizzare nuove isole ecologiche, di riposizionare i cassonetti per materiali differenziati e di introdurre Eco-compattatori (detti anche "macchine mangiarifiuti") che rilasciano buoni acquisto: azioni ispirate alle finalità della "proposta di Legge popolare" e che rispettano le normative del Dlgs 152/2006. Inoltre, in accordo con le linee direttrici del disegno di legge “Rifiuti Zer0” (il cui esame presso l'VIII Comissione Ambiente è iniziato il 28 gennaio 2015), riteniamo sia indispensabile  il coinvolgimento delle Amministrazioni dei territori limitrofi, "affinché sia possibile introdurre forme di cooperazione tra Comuni per la raccolta porta a porta e la filiera di trattamento, al fine di sviluppare l'occupazione locale in bacini di piccola-media dimensione, che favoriscano le attività di produzione e commercializzazione di materiali e prodotti derivati da riciclo e recupero di materia"  la cosiddetta strategia delle “Erre”

La soluzione a medio/lungo termine che abbiamo ideato, prevede la realizzazione di un piccolo consorzio ATO, che gestisca un progetto di trattamento dei rifiuti a freddo  (interamente finanziabile con fondi europei), basato su riciclo e riuso.,  Reinvestendo una quota-parte dei ricavi dell’attività industriale, è possibile incrementare  le risorse economiche necessarie. Un approccio , che preserva l'ambiente e la salute dei cittadini garantendo, inoltre, significativi ritorni economici ed occupazionali per il territorio, coniugando finalmente la gestione economica con la sostenibilità ambientale. Se i Cittadini di Bracciano ci conferiranno il mandato per amministrare la Cosa Pubblica per i prossimi anni, come “Amministrazione a 5 stelle” ci impegniamo fin d’ora a portare avanti, parallelamente a questo progetto di gestione del rifiuto, un piano di bonifica e monitoraggio ambientale per il sito di Cupinoro. Un impegno enorme ed insostenibile dal solo Comune di Bracciano, che non ha sicuramente risorse tali per farsi carico di un simile programma. Un progetto che verrà portato avanti chiedendo a tutte le Istituzioni responsabili in materia, a qualunque livello, di assumersi le proprie responsabilità, intervenendo con fondi destinati alla bonifica:A l fine di rimuovere le cause di inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere, verranno sollecitate tutte le autorità competenti perché predispongano  verifiche approfondite sulle cause dell’inquinamento stesso. Al fine di certificare la concausa discarica-tumori verranno impiegati strumenti di indagine come il Registro dei tumori  per  la prevenzione per poter valutare successivamente la effettiva diminuzione  dei rischi attinenti. 

E’ con questo spirito di condivisione e valutazione delle opportunità, – conclude il portavoce del M5s di Bracciano e candidato sindaco alle prossime elezioni comunali – che intendiamo rinnovare l'invito, già fatto qualche tempo fa,a riunire le Autorità a vario titolo coinvolte  intorno ad un  tavolo di lavoro,per raggiungere,  un  protocollo d'intesa che porti alla concretizzazione del progetto .La Natura ci ha consegnato un territorio integro: impegniamoci a riportarlo ad essere tale,uniti per una univoca e produttiva gestione dei rifiuti,non più visti come un veleno che ci intossica, ma come un a miniera d’oro da far fruttare nell’interesse, dei  cittadini dei comuni partecipanti".
 

Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

Continua a leggere

Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti