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Roma

BRACCIANO: IL SINDACO SALA E IL CONSIGLIERE TONDINELLI SE LE DANNO DI SANTA RAGIONE A SUON DI COMUNICATI

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Tempo di lettura 3 minuti Tondinelli pone 10 domande al sindaco Sala

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Bracciano (RM) – Non si è fatta aspettare la risposta del consigliere comunale Armando Tondinelli in riscontro alle dichiarazioni del primo cittadino Giuliano Sala. "Il pifferaio magico … e la sua orchestra" è la definizione usata dal consigliere di opposizione nei riguardi del sindaco.

Ecco la nota del consigliere Armando Tondinelli:

"Sig. Sindaco, nella sua lunga, inconcludente e annaspante difesa sul suo blog Lei parla, parla, parla … ma non dice nulla, e molte cose che dice sono false.
Prima di usare il termine calunnia dovrebbe pensarci bene ed informarsi: per buona pace sua e di chi ha scritto quelle offensive affermazioni riportate fra virgolette, non c’è solo uno dei miei esposti o denunce che siano risultati falsi.
Non c’è alcun processo o indagine per calunnia nei miei confronti per le vicende amministrative e gestionali riguardanti il comune di Bracciano.
La differenza tra me e Lei, sig. Sindaco, sta nel fatto che io, in unico processo, sono accusato, su sua querela, per aver leso la sua reputazione per delle critiche da me fatte nella mia veste di consigliere di opposizione nelle competenti sedi; mentre lei è accusato di abuso d’ufficio, non da me ma dalla Procura della Repubblica, ed in un caso addirittura su segnalazione del Tar del Lazio. E non mi pare proprio che sia la stessa cosa.
Forse il suo avvocato/presidente della Bracciano Ambiente, dovrebbe spiegarle che la diffamazione riguarda la reputazione e la libertà di opinione, mentre il reato per cui lei è plurimputato è un reato contro la pubblica amministrazione.
Lei cita affermazioni del tutto generiche e opinabili, peraltro oggi sconfessate dai fatti, viste le molteplici indagini e processi in corso, anche relativi a denunce di altri cittadini, e forse, prima di far passare il teorema che a tante denunce corrispondono tanti innocenti a “priori”, bisognerebbe fare e portare e termine indagini puntuali e incisive.

Per esempio, forse è il caso che lei ricordi ai cittadini che il suo avvocato personale, presidente della Bracciano Ambiente, anni or sono aveva “invitato” ad attivare procedure di recupero crediti nei confronti del Comune di Bracciano per recuperare i debiti relativi allo smaltimento dei rifiuti.
Il Comune, con l’avallo del famigerato Ing. Di Matteo, ha scritto per anni che quei crediti non erano esigibili dalla Bracciano Ambiente (società al 100% del comune di Bracciano), salvo poi doverli infine inserire quali debiti fuori bilancio.
Non ho capito se su questo si è confrontato con il suo avvocato o con il presidente della Bracciano Ambiente.
La Corte dei Conti ha avviato una iniziativa formale per danno erariale per milioni di euro, coinvolgendo, stando alle notizie di stampa, 37 tra sindaci e commissari.
La mia impressione è che la notizia di stampa sia vera in “difetto”, visto che solo per il Comune di Bracciano, proprio nello stesso periodo 2008 – 2012 in cui io avrei fatto “troppe” denunce, sono state richieste informazioni istruttorie e dati anagrafici per il Sindaco, Responsabile servizio finanziario, capo area Economia e Finanza, responsabile ufficio tecnico, Capo Area lavori pubblici e componenti collegio sindacale.
Dato che quelle appostazioni (prima mancate e poi inserite) potrebbero costituire anche illecito penalmente rilevante, anche qui siamo in attesa degli opportuni e puntuali riscontri da parte della magistratura.
Debbo, quindi, dedurre, usando il suo metro e quello di chi lei cita, che siccome i denunciati sono tanti, troppi, siano allora tutti innocenti: lo spieghi alla Guardia di Finanza.
Visto che lei cita quelle affermazioni, le voglio citare anche io quello che dice un GIP del Tribunale di Civitavecchia che ha archiviato l’ennesima denuncia per diffamazione da lei presentata nei miei confronti per le cose da me portate a conoscenza dell’opinione pubblica: <>. E non mi risulta che per i fatti da me denunciati io sia stato indagato per calunnia, anche quando i procedimento sono stati archiviati.
Peraltro, sarebbe utile che lei portasse a conoscenza dell’opinione pubblica che nei provvedimenti in cui i giudici non hanno riscontrato reati, hanno accertato che i comportamenti dell’amministrazione erano, comunque, costellati da “errori” e “contraddizioni” e che, a prescindere dalla rilevanza penale, avrebbero potuto produrre danno a carico del comune.

Le sarò grato se potrà fornire pubbliche informazioni sulle iniziative che ha intrapreso per verificare la legittimità di quei comportamenti e le cautele che ha preso l’amministrazione per evitare che quei danni si producessero. Ovviamente carte alla mano!
Tra le tante, proprio la sua iniziativa personale di determinare la mia decadenza da consigliere comunale, ha prodotto, oltre all’accertata illegittimità di tale esclusione e alla Sua imputazione, insieme ai suoi accoliti, per il reato di abuso d’ufficio, anche un danno erariale che al momento lei ha fatto pagare ai cittadini di Bracciano.

Anche qui la invito a sconfessarmi atti alla mano e a comunicare l’eventuale rimborso da lei effettuato nelle casse comunali.
Su questo, io non ho fatto alcuna denuncia, ci ha pensato il Tar del Lazio che ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per il recupero del danno erariale.
Vale la pena ricordarle quanto scritto dal giudice riguardo il comportamento Suo e dei suoi solidali: <


 

 

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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