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Bracciano, il Tribunale di Civitavecchia condanna l’ex sindaco Giuliano Sala e altri sei consiglieri per abuso di ufficio

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BRACCIANO (RM) – Piomba come un macigno giudiziario la sentenza di primo grado sull’estromissione illegittima dell’allora consigliere comunale Armando Tondinelli, attuale sindaco a seguito del consiglio comunale del 9 luglio 2012.

L’ex sindaco Giuliano Sala e gli altri consiglieri, per il Tribunale di primo grado, sbagliarono ad estromettere Tondinelli consumando il reato di abuso di ufficio. Il Tribunale di Civitavecchia si è pronunciato questo mercoledì 18 dicembre 2019

Tre assoluzioni rispettivamente per gli allora consiglieri Pagliarani, Mondini e Latini perchè il fatto non costituisce reato mentre ha condannato Giuliano Sala e gli altri consiglieri (Nardelli, Ciervo, Borzetti, Michelangeli, Lucci e Capparella) per abuso di ufficio a 6 mesi con pena sospesa e al risarcimento del danno in via equitativa di 2000 euro ad Armando Tondinelli e 3000 euro al Comune con liquidazione di euro 3.870 per spese legali per entrambi.

L’allora consigliere comunale Tondinelli fu infatti illegittimamente estromesso dal consiglio comunale, per poi essere reintegrato a seguito del pronunciamento del TAR che comunque ha eccepito la giurisdizione passando il testimone al giudice ordinario.

Il Comune fu condannato a pagare 17.000 euro a titolo di risarcimento danni. In sintesi, per il Tar il tenore delle dichiarazioni di Tondinelli rilasciate alla testata giornalistica erano perfettamente in linea con il suo mandato di consogliere comunale.

Ricordate la storia? Tondinelli aveva denunciato, con ampia cassa di risonanza mediatica, lottizzazioni edilizie ritenute “abusive” perché sarebbero state realizzate mediante procedure “illegittime”. A quel punto l’allora consiglio comunale di Bracciano, per iniziativa dell’ex sindaco Giuliano Sala, decise di procedere con giudizio civile contro Tondinelli e i giornalistici che fecero un servizio per Rai News per diffamazione a mezzo stampa e lesione d’immagine del comune (delibera 11 giugno del 2012) e conseguentemente dichiarava decaduta la carica di consigliere di Tondinelli per sopravvenuta imcompatibilità propria a causa della controversia che si era andata ad instaurare con il Comune.

Non è tardato ad arrivare il commento dell’ex sindaco Giuliano Sala: “Sono appena stato condannato dal Tribunale di Civitavecchia – scrive Sala su Facebook – per un asserito abuso d’ufficio commesso per aver votato nel 2012, con i pareri tecnici e giuridici favorevoli dei dirigenti comunali, le delibere di consiglio comunale relative alla decadenza per incompatibilità dell’allora consigliere Tondinelli. Esprimo soddisfazione per l’assoluzione di tre consiglieri e grande rammarico per gli altri sei che, insieme a me, sono stati ritenuti colpevoli”. L’ex sindaco prosegue poi il suo post aggiungendo che aspetterà di leggere le motivazioni della sentenza per poi proporre appello.

Fatto sta che adesso, sottolineare da parte dell’ex sindaco che il suo voto era fondato sulla base di “con i pareri tecnici e giuridici favorevoli dei dirigenti comunali” sembra quasi voler condividere a posterioriori delle responsabilità che invece nello storico giudiziario di questa vicenda non sembrano esserci.

Dove sarebbero i pareri tecnici espressi dai dirigenti comunali? Per ora gli unici condannati in primo grado sono l’ex sindaco e gli altri ex sei consiglieri. Ma i gradi di giudizio sono tre e per il momento, ricordiamo, si tratta di una sentenza di primo grado.

Preferisce non commentare la sentenza l’attuale sindaco Armando Tondinelli: “La sentenza parla da sola e non voglio infierire oltremodo ma voglio continuare ad anteporre gli interessi della collettività rispetto a tante dinamiche personalistiche che adesso danno i frutti. Tutti i nodi vengono al pettine – dice Tondinelli, liquidando la questione – noi continuiamo a lavorare per far uscire Bracciano da queste vecchie e oppressive logiche politiche”.

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Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Monterotondo, arrestati gli “scassinatori” dei distributori di snack e bevande: si tratta di una coppia di conviventi

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L’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un 29enne ed una 42enne, conviventi all’epoca dei fatti, gravemente indiziati di aver perpetrato molteplici furti avvenuti tra l’Agosto 2023 ed il gennaio 2024 nel comune eretino.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno individuato i due conviventi e ricostruito in maniera certosina il loro modus operandi; l’obiettivo dei due complici era l’incasso dei distributori di snack e bevande posti negli esercizi pubblici (palestre, supermercati ed in due occasioni, una stazione di servizio capolinea di autobus), divenuti oggetto di quotidiani assalti da parte degli indagati.

Il collaudato metodo prevedeva che la donna fungesse da palo mentre l’uomo si introduceva nell’esercizio pubblico e, previo danneggiamento del pannello anteriore del distributore, riusciva ad asportare i pochi spicci contenuti all’interno. Spesso, per muoversi da una parte all’altra i due utilizzavano auto rubate.

Le indagini condotte dei Carabinieri hanno permesso di acquisire, volta per volta, gli opportuni riscontri utili a corroborare la presunta responsabilità dei furti a carico di entrambi gli indagati, che non si erano limitati ai soli distributori di snack, ma avevano interessato un distributore di una farmacia, dal quale avevano prelevato 450 euro, ed il deposito degli attrezzi di una società multiservizi di Monterotondo, dal quale avevano asportato alcuni arnesi da lavoro.

Il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo ed il costante coordinamento dei magistrati della Procura di Tivoli, unito al coraggio dei cittadini che hanno denunciato, ha permesso alla Procura di richiedere ed ottenere dal locale Tribunale l’ordinanza di misura cautelare a carico degli indagati, ai quali vengono contestati 6 episodi di furto in concorso, 3 episodi di ricettazione nonché l’ulteriore fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Carpineto Romano, la invita per trascorrere la notte con lui poi tenta di ucciderla

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I Carabinieri della Stazione di Colleferro coadiuvati dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro, a conclusione di un’attività di indagine, hanno arrestato un 33enne, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio.

A Carp9ineto Romano l’uomo nella serata di giovedì scorso aveva invitato nel suo appartamento una connazionale 31enne, senza fissa dimora, promettendole la somma di 100 euro per trascorrere la notte insieme.

Successivamente, l’uomo ricevendo dalla 31enne il rifiuto ad avere rapporti sessuali, prima l’aggrediva fisicamente poi la minacciava di morte ed infine tentava di scaraventarla dal balcone dell’abitazione con l’intenzione di farla precipitare dal secondo piano.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri e quello di un vicino connazionale, consentiva di accedere all’interno dell’appartamento, previa forzatura della porta, e mettere in sicurezza la donna che, prontamente veniva trasportata dal personale del 118 presso l’Ospedale di Colleferro, ricevendo una prognosi di giorni 5 e successivamente accompagnata presso un Centro Antiviolenza della provincia di Roma.

Per questo motivo, il 33enne, d’intesa con la Procura della Repubblica, è stato arrestato e condotto nel carcere di Velletri.

Ieri mattina, il G.I.P. veliterno ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere, in attesa del processo.

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