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BRACCIANO (RM) – L’intervista con l’Assessore alla Cultura di Bracciano Claudia Marini all’indomani di uno dei tanti traguardi raggiunti dalla Città di Bracciano nel corso di questi ultimi anni con l’amministrazione guidata dal Sindaco Armando Tondinelli. Bracciano è stata insignita del titolo di Città del Formaggio 2021. L’ambito riconoscimento è arrivato dall’ONAF, – l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio – che ha voluto premiare la forte tradizione casearia di Bracciano che rappresenta una vera e propria eccellenza del “Made in Italy” conosciuta in tutto il mondo.
La Città vanta ancora oggi la presenza di una nutrita comunità di allevatori e casari veri e propri custodi di antiche ricette come quelle del “Pressato a mano” e del “Caciofiore di Columella” attualmente prodotto nell’intero territorio sabatino nonché oggetto di Presidio Slow Food per la biodiversità.
Una tradizione, quella del formaggio, che nel corso del Cinquecento appare sulle mense aristocratiche in abbinamento alle pere, considerate il frutto più prelibato e destinato ai soli nobili, da cui il famoso detto “al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere”. E nel Ducato di Bracciano, istituito nel 1560, l’attività della pastorizia figurava tra le più importanti e remunerative e nella pizzicheria del paese si potevano acquistare numerose varietà di formaggi, come attestato dalla documentazione di archivio datata 1586: Cascio Pecorino a 4 bajocchi alla libbra, Cascio Pecorino tosto, cioè stagionato, a 5 bajocchi, Cascio de capra, a circa 3 bajocchi e a 4 quello stagionato. E ancora: Cascio Vaccino intorno ai 6 bajocchi, Cascio Fresco col sale, quello che oggi viene definito come “Primo Sale” a poco più di 3 bajocchi. Tra i latticini figurava la ricotta romanesca e quella salata nonché il butirro, cioè il burro, nella versione salata, all’incredibile costo di ben 20 bajocchi la libbra.
La cerimonia di proclamazione si è svolta nel pieno rispetto delle norme anti Covid lo scorso sabato 15 maggio nella meravigliosa cornice del “Chiostro degli Agostiniani” dove i rappresentanti dell’Onaf hanno consegnato ufficialmente al Sindaco Armando Tondinelli il pannello segnaletico turistico che ora sarà installato all’ingresso della Città a testimonianza della fervida attività di pastorizia, di caseificazione e del consumo di formaggio sul territorio braccianese.
D’altronde, quando si pensa alla cucina tipica romana, che ha influenzato anche quella del territorio sabatino, come si fa a non immaginare spaghetti cacio e pepe, pasta alla Amatriciana, per non parlare della Carbonara, senza l’utilizzo del pecorino romano?
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