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Bracciano, spese elettorali fantasma per i candidati M5S: il consigliere Tellaroli segnalato in Corte di Appello

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BRACCIANO (RM) – Il consigliere comunale di Bracciano per il Movimento Cinque Stelle Marco Tellaroli è stato segnalato alla Corte d’Appello per aver presentato all’ufficio elettorale del Comune e della stessa Corte alcuni moduli con le dichiarazioni di presunte spese elettorali sostenute da almeno quattro candidati consiglieri M5S alle comunali 2016 senza che siano state sottoscritte dagli stessi.

In sostanza il consigliere pentastellato ha dichiarato delle spese che non solo non sarebbero state effettivamente sostenute dai candidati consiglieri M5s ma per giunta all’insaputa di quest’ultimi.

I candidati consiglieri, infatti, hanno autonomamente inviato i rendiconti dichiarando di non aver sostenuto alcuna spesa

Il consigliere Marco Tellaroli ha dichiarato cifre che non superano il tetto di 2.500 euro, oltre il quale è previsto l’obbligo di un mandatario.

Di fatti sia l’articolo 13 della Legge 10/12/1993 n.515 e la Legge n.43/1995 dicono chiaramente che “sono esclusi dall’obbligo delle designazioni di un mandatario elettorale, i candidati che spendono meno di 2.580 euro avvalendosi unicamente di denaro proprio, fermo restando l’obbligo di redigere il rendiconto delle spese sostenute”.

Venerina Marziano candidata consigliere M5S alle elezioni amministrative 2016 di Bracciano ha richiesto (con una lettera al Comune di Bracciano datata 13 settembre 2018) spiegazioni su chi avesse compilato la dichiarazione relativa alle spese elettorali, in quanto la stessa ha dichiarato di non aver sottoscritto nulla.

La Marziano ha anche chiesto accesso agli atti per visionare la documentazione inerente le consultazioni elettorali presentate dall’allora candidato sindaco M5S Marco Tellaroli.

Venerina Marziano ha infatti presentato presso il Collegio regionale di Garanzia Elettorale presso la Corte di Appello di Roma una dichiarazione dove palesava di non aver corrisposto alcun importo di denaro ne a titolo di contributo elettorale ne a titolo di spesa per la propria candidatura.

Marziano ha altresì scritto una dura lettera a Marco Tellaroli dove gli fa presente che è al corrente che al Comune di Bracciano è stata depositata una dichiarazione non sottoscritta riferita alla sua persona dove addirittura lei stessa avrebbe dichiarato di aver sborsato euro 106,63 per la campagna elettorale.

A tal proposito Marziano chiede esplicitamente a Tellaroli di dirgli chi avrebbe depositato quella dichiarazione non sottoscritta riferita alla sua persona.

In Comune ci sono tutte le dichiarazioni

Che succede? Che avviene subito una verifica. E agli atti in Comune ci sono tutte le dichiarazioni dei candidati M5S inerenti le spese elettorali ma l’unica firmata è quella di Marco Tellaroli, diverse altre non sono state sottoscritte dai singoli candidati.

Ad inviarle è stato proprio Marco Tellaroli

Tellaroli ha firmato la sua dichiarazione, sottoscrivendo di aver speso 790 euro per la campagna elettorale. L’unico a firmare è stato lui. Ma Marziano non è la sola. Facciamo un altro esempio. La candidata consigliera M5S Onori Egle ha dichiarato il 23 agosto 2016 di non aver sostenuto spese elettorali e neppure ricevuto alcun contributo. E ha firmato di suo pugno tale dichiarazione. Che succede però? Nel modello di rendiconto inviato al collegio regionale di garanzia elettorale ci sono i dati di Egle Onori e alla voce delle spese dichiarate dalla stessa c’è l’importo di 103,63 euro.

Ovviamente la questione è finita alla Corte di Appello di Roma, collegio regionale elettorale di Garanzia.

Alcuni “ex amici” del consigliere Tellaroli vogliono vederci chiaro. Certamente il Consigliere, che tra l’altro rappresenta a Bracciano un MoVimento che fa della trasparenza e dell’onestà una bandiera distintiva saprà dare spiegazioni.

Intanto qualcuno ha già palesemente preso le distanze. E sembrerebbe che aleggino altre questioni.

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Castelli Romani

Asl Roma 6, all’ospedale dei Castelli operativo il nuovo reparto di terapia subintensiva

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Un servizio fondamentale per chi è colpito da ictus

Presentata l’Unità Trattamento Neurovascolare (UTN) dell’ospedale dei Castelli (ODC). Un reparto di terapia subintensiva dotata di 5 posti letto, strumentazione tecnologica e diagnostica di alto profilo e ad alta intensità di cura destinata ad accogliere pazienti affetti da lesioni cerebrovascolari acute, di natura ischemica o emorragica.

Il nuovo servizio si inserisce nella rete dell’Emergenza tempo-dipendente della Regione Lazio come unità di I livello che ha come riferimento la UTN di II livello del Policlinico Tor Vergata.

A sua volta l’Ospedale dei Castelli rappresenta la struttura di riferimento per l’ictus acuto per l’ospedale di Velletri.

Presenti il Commissario Straordinario Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. Vincenzo Carlo La Regina, il Direttore Medico di Presidio (Odc) dott. Daniele Gentile, il Dr Fabrizio Sallustio Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli, il Dr Carlo Capotondi direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica, la Dr.ssa Carla Giancotti direttore UOC Anestesia e Rianimazione oltre ai
sindaci di diversi Comuni, istituzioni, autorità militari, civili e religiose. La presentazione ha visto anche la partecipazione di diversi sindaci del territorio e del sindaco di Lanuvio e deputato della Repubblica Andrea Volpi.

“Il nuovo reparto UTN – dichiarano il Commissario Straordinario Marchitelli insieme al Direttore Sanitario La Regina – rappresenta un servizio fondamentale dove ogni giorno si compiono gesti straordinari per salvare vite. La sua apertura è un tributo all’impegno verso il miglioramento della salute pubblica e alla dedizione del personale medico, che con professionalità, impegno e cuore si adopera per offrire cure di altissimo livello. Innovazione e dedizione alla cura delle persone sono tra i pilastri cardine che ci permettono di continuare a fare importanti passi insieme per la comunità”.

A inizio 2024, all’UTN e a tutto l’Ospedale dei Castelli è andato il premio di centro ictus “Diamond” conferito dal gruppo ISA (Italian Stroke Association)-Angels (società deputata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici dell’ictus in Europa).

L’UTN rappresenta un reparto in cui operano, in un modello di multidisciplinarietà, diversi professionisti tra cui neurologi vascolari ossia con esperienza nella diagnosi e cura delle patologie cerebrovascolari, infermieri dedicati, fisioterapisti, logopedisti, dietisti.

“Uno degli obiettivi principali dell’UTN – dichiara il Dr Fabrizio Sallustio, Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli – è ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza neurovascolare. Grazie alla presenza di personale esperto e all’infrastruttura specializzata, i pazienti possono ricevere trattamenti cruciali in modo tempestivo senza doversi spostare a Roma con il rischio di gravi conseguenze e complicazioni a lungo termine. Inoltre, l’approccio multidisciplinare del reparto consente di valutare ogni caso in modo completo, individuando le migliori strategie terapeutiche per ciascun paziente”.

Tanto più lunga è l’occlusione arteriosa tanto più esteso è il danno cerebrale che ne deriva. Dal 2023 infatti, a seguito dell’evidenza di tempi di trasferimento ben oltre le 2 ore per i pazienti che, candidati alla trombectomia meccanica, venivano trasferiti a Tor Vergata per effettuare la procedura endovascolare, di comune accordo con la Radiologia Interventistica, coordinata dal Dr Carlo Capotondi e dal responsabile della team di radiologi interventisti dr Daniel Konda e il reparto di Terapia Intensiva, coordinata dalla dr.ssa Carla Giancotti e dal responsabile del reparto dr.ssa Simona Straffi, si è deciso di trattare questi pazienti direttamente presso l’Ospedale dei Castelli. Ad oggi tale scelta è stata premiata dai risultati in termini di esito clinico che attestano una percentuale di pazienti a medio-termine con indipendenza funzionale e autonomi (56%), nessuna disabilità (43.5%), disabilità moderata ma in grado di spostarsi autonomamente (18%), (disabilità grave 10%) (mortalità 12%).

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Diffamazione, Alessandra Costante (Fnsi): “Carcere per i giornalisti misura incivile”

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“Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl Diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

“Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ – prosegue – significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione”.

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Costume e Società

Vittorio De Sica: il Maestro del Neorealismo nel cinema italiano

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Nel panorama del cinema italiano, pochi nomi risplendono con la stessa intensità e importanza di Vittorio De Sica. Regista, attore e icona del Neorealismo, De Sica ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del cinema, sia in patria che a livello internazionale. Il suo contributo al cinema italiano è stato non solo significativo, ma anche rivoluzionario, influenzando generazioni di cineasti e spettatori.

Nato nel 1901 a Sora, in provincia di Frosinone, De Sica ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come attore teatrale, per poi approdare al cinema negli anni ’30. Tuttavia, è negli anni ’40 che ha raggiunto il suo apice artistico, diventando una delle figure centrali del movimento neorealista italiano. Con film come “Sciuscià” (1946), “Ladri di biciclette” (1948) e “Miracolo a Milano” (1951), De Sica ha portato sullo schermo storie di semplici persone comuni, mostrando la realtà quotidiana e le difficoltà della vita nell’Italia del dopoguerra.

La capacità di De Sica di cogliere l’essenza umana nei suoi film è stata evidente anche nei suoi ruoli da attore. La sua performance memorabile in “Ladri di biciclette”, dove interpreta un disoccupato che cerca disperatamente di recuperare la sua bicicletta rubata, è stata acclamata dalla critica e dal pubblico, confermando il suo talento poliedrico.

Ma è soprattutto il suo lavoro dietro la macchina da presa che ha reso De Sica una leggenda del cinema. I suoi film sono caratterizzati da una semplicità ed un’onestà straordinarie, con una fotografia in bianco e nero che cattura magistralmente l’atmosfera di povertà e speranza dell’Italia del dopoguerra. Inoltre, De Sica ha saputo dirigere i suoi attori in modo naturale e autentico, spesso scegliendo volti non professionisti per dare maggiore realismo alle sue storie.

Oltre ai suoi contributi al Neorealismo, De Sica ha dimostrato la sua versatilità come regista con film di diversi generi, tra cui commedie brillanti come “Matrimonio all’italiana” (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e drammi intensi come “Umberto D.” (1952), una toccante storia di un anziano pensionato che lotta per sopravvivere in una società che lo dimentica.

Il suo impatto sul cinema italiano e mondiale è stato riconosciuto con numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quattro Oscar alla miglior sceneggiatura originale e un Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma più importante di tutti i premi, il vero lascito di Vittorio De Sica è il suo straordinario corpus di opere cinematografiche, che continuano a ispirare e commuovere gli spettatori di tutto il mondo, dimostrando il potere senza tempo del cinema nel raccontare storie umane universali.

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