CAGLIARI: VOTI IN CAMBIO DI SESSO, IN MANETTE PROFESSORE DI MATEMATICA

Redazione

Cagliari – Un professore di matematica di Cagliari Marcello Melis avrebbe ricattato, minacciato e vessato alcune studentesse, fra i 15 ed i 18 anni, promettendo loro un bel voto se avessero fatto sesso con lui. L'uomo è anche accusato di aver violentato una allieva in aula davanti ad un'altra compagna. L'uomo, 47 anni, è stato arrestato e si trova ora ai domiciliari.

La vicenda all'istituto magistrale di Cagliari risale ad alcuni anni fa e si sarebbe protratta almeno sino al 2011, ma i fatti sarebbero iniziati dal 2005. La prima denuncia è stata presentata tre anni fa, da parte di alcuni professori allertati da un'alunna, ma il docente ha insegnato nella scuola sino allo scorso anno. Nell'ordinanza di custodia cautelare si fa riferimento alle minacce e ad uno stupro di una minorenne in lacrime avvenuto in classe mentre una allieva controllava la porta perché non entrasse nessuno.

Varie le testimonianze raccolte negli anni scorsi, come quella della violenza ad una studentessa ricattata, per poter avere rapporti intimi con lei, perché altrimenti avrebbe detto ai genitori della sua omosessualità che aveva confidato proprio al docente. Il magistrato ha anche sottolineato che "nel momento in cui furono formulate le accuse nessuna delle ragazze era più alunna del professore né frequentava più la scuola per cui non si può sostenere che avessero ragioni di contrasto con l'uomo", inoltre "nessuna ha mai sporto querela nei confronti dell'accusato né all'epoca dei fatti né quando furono svolte le indagini".

Le avvisaglie di quanto stava accadendo sono scoppiate a marzo, quando un gruppo di genitori aveva accusato il professore di "fare lezioni di sesso e non di matematica" parlando alle allieve di "catene, frustini, manette e pillola del giorno dopo", senza sapere, però, che da tre anni il docente era sotto inchiesta e che minacciava alcune alunne di non raccontar nulla di quanto accaduto. Nel suo harem vi sarebbero cadute una decina di studentesse. Per la sua discutibile "didattica" era stato anche sospeso dall'insegnamento alla fine dello scorso anno scolastico ma a breve avrebbe dovuto riprendere la cattedra.

"La scuola è intervenuta subito, prima dei genitori e prima degli stessi studenti segnalando a chi di dovere quello che stava accadendo". Così Antonio Piredda, dirigente dell'istituto ove lavorava Marcello Melis. La scuola già tre anni fa segnalò in Procura e alla Direzione scolastica regionale. "Quando c'è il coinvolgimento dei minori – spiega il preside – non solo il dirigente scolastico ma chiunque ha l'obbligo di segnalare anche solo voci. Ed è quello che abbiamo fatto. Poi – aggiunge – se avvengono episodi più gravi si usano tutti gli strumenti in mano all'istituzione per frenarli". Lo scorso anno nei confronti del professore sono scattate tre sospensioni, l'ultima delle quali della durata di 30 giorni sarebbe scaduta il 6 ottobre prossimo e avrebbe consentito a Melis di tornare in aula. La vicenda provocò anche due ispezioni ministeriali scattate negli anni scolastici 2012-2013 e 2013-2014. "Adesso – ammette Piredda – sarà difficile ristabilire un clima di serenità per poter procedere nel lavoro come sempre".