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CALABRIA E STATI UNITI: SUCCESSO PER "NEW BRIDGE"

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Tempo di lettura 2 minutiL'associazione criminale aveva come riferimento la famiglia di 'Ndrangheta degli Ursino di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) e quella mafiosa siciliana dei Gambino di New York City.

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Redazione

Calabria / Stati Uniti – Nel febbraio scorso l'indagine "New bridge" permise di individuare un'organizzazione transnazionale finalizzata al traffico di eroina e cocaina tra la Calabria e gli Stati Uniti.

L'associazione criminale aveva come riferimento la famiglia di 'Ndrangheta degli Ursino di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) e quella mafiosa siciliana dei Gambino di New York City.

I 26 arresti che conclusero l'operazione furono eseguiti contemporaneamente in diverse città italiane dagli agenti del Servizio centrale operativo (Sco), mentre negli Stati Uniti agirono gli uomini del Federal bureau of investigation (Fbi) di New York.

Nel febbraio scorso l'indagine "New bridge" permise di individuare un'organizzazione transnazionale finalizzata al traffico di eroina e cocaina tra la Calabria e gli Stati Uniti.

L'associazione criminale aveva come riferimento la famiglia di 'Ndrangheta degli Ursino di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) e quella mafiosa siciliana dei Gambino di New York City.

I 26 arresti che conclusero l'operazione furono eseguiti contemporaneamente in diverse città italiane dagli agenti del Servizio centrale operativo (Sco), mentre negli Stati Uniti agirono gli uomini del Federal bureau of investigation (Fbi) di New York.

Tra i poliziotti americani c'erano alcuni componenti della Squad 16 dell'Fbi, il gruppo che ha lavorato a stretto contatto con gli investigatori della prima divisione dello Sco. Tra loro anche l'agente "Jimmy" che con il suo lavoro di infiltrato ha contribuito in modo determinante al successo dell'operazione.

La delegazione americana è presente oggi a Palermo per partecipare alla commemorazione per il 22° anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio.

Nell'aula Bunker dell'Ucciardone vengono infatti ricordati i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assassinati dalla mafia nel 1992 insieme agli uomini delle loro scorte.

È ancora il direttore dell'Fbi di New York a sottolineare l'importanza della loro partecipazione a questa cerimonia: "È importante perché non deve più accadere che un giudice sia ucciso dalla mafia".

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