Calizzano, autobus differenti per studenti e migranti: è polemica

di Angelo Barraco

Calizzano – Il concetto di Unione Europea prefigura al suo interno una serie di principi che rappresentano il punto cardine di una crescita comunitaria precipuamente incentrata sulla pace, la democrazia, la valorizzazione dei diritti umani e la libera fruizione di persone e merci all’interno del territorio. Elementi essenziali che rappresentano sicuramente lo zoccolo duro di un paese che allo stato attuale affronta costantemente la questione immigrazione, che induce un copioso numero di soggetti ad affrontare le intemperie di un precario quanto insidioso mare per raggiungere le coste del Mediterraneo con la speranza di risanare i cocci di una vita ormai frantumata nel paese natio da una guerra che ha trasformato la ricchezza in miseria e disperazione. “Non sperate di vedere il cielo: son venuto per condurvi all'altra riva, nelle tenebre eterne, al fuoco o nel gelo” si legge nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nella Parafrasi: Caronte vv.84-111 del Canto III dell’Inferno. La frase del sommo Dante è contestualizzabile ai lunghi è agognanti viaggi che compiono i migranti dalle coste libiche per approdare sulle nostre terre alla ricerca di un’alternativa ad una morte certa. Il loro “Caronte” è certamente lo scafista che li fa ammassare sulle piccole e strette barche, dove i motori bruciano la pelle di coloro che vi si poggiano e i gas che si disperdono arrecano gravi danni a chi non riesce a trovare un’ubicazione migliore all’interno del piccolo galleggiante e si trova costretto ad inalare i velenosissimi gas. Un mare che diventa la silenziosa tomba di chi ha sperato e rischiato, di chi ha tentato la sorte ma non ce l’ha fatta. Sono tanti i migranti che vengono soccorsi dalla Guardia Costiera e condotti presso i centri d’accoglienza che diventano in quel preciso momento  l’unica certezza, l’unico riparo e l’unico “Caronte” che può traghettare i loro sogni e le loro pregresse insicurezze che la vita ha dato loro in solide realtà prospettate in un presente fatto di stabilità e concretezza, un concetto di unione e di comunità che li porta ad interagire con le comunità ospitanti. Ma tale concetto sembra non essersi ben prefigurato a Calizzano, dove l’interazione e la condivisione sembra non essere ben gradita ed è emerso un esempio di segregazione che fa tornare in mente l’apartheid. Il Sindaco di Calizzano ha deciso infatti di invitare i 40 migranti ospiti in un hotel locale a non usare lo stesso autobus usato dagli studenti durante l’orario scolastico. Il motivo? Sovraffollamento, schiamazzi, episodi spiacevoli, battibecchi. In merito alla sopracitata questione ha riferito: “Ho solo cercato una soluzione con le altri parti coinvolte in un contesto difficilissimo per una comunità come la nostra, che pur essendo lontana dai centri di interesse, con servizi limitati e limitati sistemi di sicurezza, si ritrova ad avere una struttura con 40 ospiti. Quindi nessun provvedimento, nessun divieto, ma solo la richiesta, ai profughi, di usare un altro mezzo diverso da quello usato dai ragazzi”. Ma la sua decisione non è stata bene accolta e la cooperativa che gestisce l’accoglienza presso l’hotel ha replicato: “Impossibile essere d'accordo con l'ipotesi della divisione”. Paolo Pezzana, coordinatore della Commissione Immigrazione di Anci Liguria ha spiegato: “Calizzano è sempre stato un Comune virtuoso, tra i primi a rendersi disponibile ad accogliere e integrare i migranti, distintosi per questo anche a livello nazionale con premi e riconoscimenti”. Raffaella Paita, capogruppo regionale del Pd, ha detto invece: “la decisione del sindaco di far viaggiare studenti e migranti su autobus diversi è indegna e ha ragione chi parla di apartheid”. Il Sindaco inoltre ha spiegato: “"Il mio voleva essere un semplice invito ad usare il buonsenso. Gli ospiti della struttura devono per forza utilizzare il bus delle 6.54, che dispone di soli 48 posti e non è in grado di trasportare sia loro sia i ragazzi? E soprattutto, se è inevitabile che venga usato anche dagli ospiti del Lux, è possibile che vengano messi in atto i criteri della normale buona convivenza e vengano evitati episodi di arroganza, schiamazzi e caos?”. Danilo Pisano, Presidente della coop, ha commentato: “Non posso credere che il sindaco di Calizzano si sia permesso di mettere in bocca al Faggio simili dichiarazioni. Dubito che il primo cittadino possa nemmeno lontanamente dichiarare che la nostra coop sia d’accordo con una simile ipotesi, degna del peggiore stato di apartheid. Ci sembra inutile rispondere a una ipotesi, la divisione tra italiani e stranieri sui bus, che andrebbe a ledere i diritti umani e che non fa parte di una cultura civile”.