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di Matteo La Stella
Recife– Aveva ricominciato da zero in Brasile, sotto il nome di Francisco De Castro Visconti. Quì, Pasquale Scotti detto “Pasqualino o collier”, storico capo della Nuova camorra organizzata, si era rifatto una vita: moglie, figli e mani in pasta tra società di servizi e ristoranti. Inserito nella lista dei più pericolosi d'Italia, e con un mandato di cattura internazionale pendente sulla testa dal 17 gennaio 1990, è stato tratto in arresto oggi dagli agenti della Squadra mobile di Napoli che, coordinati dai primi dirigenti Fausto Lamparelli e Lucio Vastauro, sono andati a stanarlo nella città di Recife, nel quadrante nord-est del Brasile. Dopo essere stato bloccato dai poliziotti brasiliani, “Pasqualino o collier”, che aveva acquistato questo soprannome dopo aver regalato una collana alla moglie di Raffaele Cutolo, avrebbe dichiarato:”Pasquale Scotti è morto nel 1986”.
Il superlatitante, catturato dopo 31 anni a piede libero, deve scontare diverse ergastolo per omicidi, estorsioni ed altri reati da associazione di stampo mafioso.
Scotti, all'inizio della sua carriera criminale, entrò a far parte della Nuova Camorra organizzata come killer, alla corte di Raffaele Cutolo. Ben presto però iniziò la sua ascesa che gli permise di diventare un boss temuto.
L'uomo, che stando alle prime indiscrezioni presenterebbe dei cambiamenti nella fisionomia facciale, forse dovuti ad interventi di chirurgia plastica, sarebbe stato incastrato dalla comparazione delle impronte digitali.
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