CAMPAGNANO, FLUORO E ARSENICO NELL'ACQUA: LA CREA CONDANNATA, "PAGHI GLI ONERI DI LEGGE"
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Tempo di lettura2minuti Per la nota vicenda dell'Arsenico e Fluoro oltre i limiti di legge la Società CREA è stata condannata a risarcire in via equitativa gli attori oltre al pagamento delle spese legali e degli oneri
Campagnano (RM) – L'Associazione CampagnanoR@P – cittadini in rete per i diritti ancora "combatte" con la questione dell'emergenza idrica e tutti gli strascichi che ne sono conseguiti. A seguito dell'Azione Legale Collettiva contro la CREA intentata da oltre 200 Cittadini residenti a Campagnano di Roma per la nota vicenda dell'Arsenico e Fluoro oltre i limiti di legge che ha impedito di utilizzare l'acqua per qualsiasi uso umano per due anni, la Società CREA è stata condannata dei Giudici dell'ufficio del Giudice di Pace di Tivoli a risarcire in via equitativa gli attori oltre al pagamento delle spese legali e degli oneri di Legge. A questa sentenza la società CREA si è opposta presentando Appello. Fin qui tutto regolare, ma ha dimenticato, ad oggi, di pagare gli oneri di Legge e quindi i costi di registrazione delle sentenze. Tali costi sono ricaduti sui cittadini a mezzo raccomandata dell'Agenzia delle Entrate che ne intimava il pagamento in solido (circa 30 euro a partecipante all'azione legale). Sarebbe bene che la CREA società partecipata al 100% dalla ACEA di cui il Comune di Roma è titolare del 51% delle azioni, pur avendo tutto il diritto di difendersi nelle varie sedi giuridiche, onori nel contempo le disposizioni dei Giudici pagando quanto dovuto all'erario senza far ricadere sui cittadini anche questo costo.
Ad oggi nonostante vari solleciti via PEC all'Ufficio Legale della ACEA presentati dal legale che patrocina la nostra causa, Avvocato Maurizio Moro, non abbiamo alcun riscontro concreto sull'avvenuto pagamento di quanto dovuto.
Sarebbe opportuno che il nuovo Consiglio comunale e la nuova Giunta sollecitassero al pagamento delle suddette spese legali la Società CREA Gestioni srl, per sanare questa ulteriore e vergognosa ingiustizia ai danni di cittadini, comunicando l'avvenuto pagamento entro e non oltre il 14 Lugio 2016, in quanto dopo tale data saremo costretti a provvedere al pagamento della tassa per evitare sanzioni successive. In queste settimane inoltre si sono rincorse varie voci sull'effettiva potabilità dell'acqua sebbene sia in funzione il nuovo depuratore, i cui costi peraltro saranno a carico sempre dei cittadini dal 2017 con ulteriore significativo aumento della tariffa (oltre 30%). La salute e la corretta gestione di un “bene comune” come l'acqua sono troppo importanti per essere delegati unicamente ai diretti interessati. Riteniamo urgente per tacitare dubbi e sfiducia nell'utilazzare l'acqua del rubinetto, che siano al più presto resi pubblici i dati rilevati dalla ASL e dalla ARPA, Enti indipendenti preposti al controllo.
Proponiamo la costituzione di un Commissione Partecipata di controllo della qualità dell'acqua, con tecnici indicati dall'Amministrazione e cittadini volontari finalizzata al controllo della qualità dell'acqua e al corretto funzionamento del Servizio Idrico Integrato. La Commissione è peraltro prevista dalla Legge 5/2014 Art. 8 della Regione Lazio e quindi si tratterebbe di dare attuazione a quanto previsto dalla Legge stessa. Sarebbe anche un bel segnale di cambiamento dalla parte dei Cittadini
MONTECOMPATRI (RM) – Sono state fermate dai Carabinieri della sezione Operativa della Compagnia di Frascati e della Stazione di Colonna, su decreto di fermo del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Velletri, per i reati di omicidio preterintenzionale aggravato ed esercizio abusivo di una professione, due donne nigeriane gravemente indiziate di avere operato l’intervento di circoncisione sul bambino nigeriano morto la mattina del 24 marzo scorso.
Anche la madre del bambino è indagata in stato di libertà, gravemente indiziata per concorso in omicidio preterintenzionale. L’autopsia accerterà le cause della morte del bimbo. L’ininterrotta attività di indagine svolta dai Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri, dal momento in cui il bambino era deceduto, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che la madre del neonato avesse richiesto per il tramite di una delle due donne l’intervento della seconda al fine di praticare la circoncisione al figlio presso la propria abitazione di Montecompatri; che la seconda donna avesse effettuato l’intervento con l’aiuto della prima. La mattina del 24 marzo scorso la mamma disperata, dopo il malore del bambino, ha chiamato il 112 e ha chiesto aiuto a una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Colonna che stava eseguendo un posto di controllo in via Casilina, all’altezza del capolinea della metro C; inutile la corsa in ospedale dell’ambulanza scortata dai Carabinieri. Sono stati sequestrati i cellulari di tutti i coinvolti nella vicenda e, presso l’abitazione della seconda donna, la somma di euro 4.240, ritenuta provento dell’esercizio abusivo della professione, numerose siringhe e medicinali vari. Entrambe le donne fermate sono state tradotte presso la casa circondariale di Roma Rebibbia-Femminile in attesa della convalida.
In manette anche due giovani sorpresi a derubare una mamma distratta mentre accudiva il suo bambino
ROMA – Nell’ambito dei servizi mirati alla prevenzione e al contrasto dei furti nei luoghi di maggiore interesse e affluenza del centro storico, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro, nel corso del fine settimana, hanno arrestato 19 persone gravemente indiziate del reato di furto.
Nel particolare, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno bloccato due 22enni romeni, senza fissa dimora, che, in piazza dell’Esquilino, approfittando della distrazione di una mamma che stava accudendo il suo bambino, le hanno sfilato la borsa lasciata appesa alle maniglie del passeggino. I due sono stati arrestati e la refurtiva recuperata.
I Carabinieri hanno poi arrestato 8 cittadini stranieri – tre di etnia rom e due sudamericani – sorpresi a derubare i passeggeri a bordo della metropolitana linea “A”, in particolare tra le fermate “Barberini” e “Colosseo”, e altri 4 – un cittadino italiano e tre sudamericani – sorpresi a derubare turisti intenti a cenare ai tavoli esterni dei locali del centro storico, sfilando portafogli e telefoni cellulari da borse e zaini appoggiati sulle sedie.
Infine, altre 5 persone, tutte senza fissa dimora e con precedenti, sono state arrestate dai Carabinieri del Nucleo Scalo Termini dopo essere stati sorpresi a rubare all’interno dei negozi della Galleria Forum Termini.
Le vittime dei furti hanno tutte presentato regolare denuncia e nel corso delle udienze tenutesi presso le aule di piazzale Clodio, gli arresti sono stati convalidati.
Il Comune ha deciso di cambiare la toponomastica per ben sei vie cittadine e contrastare così la forte disparità di genere
Ci sono storie di donne che hanno contribuito a rendere ricca di valori la società. Vanno ricordate e il fatto che esistano amministrazioni talmente sensibili da intraprendere un percorso virtuoso in questa direzione è qualcosa che dona speranza e desiderio di coltivare ancora quei valori che un tempo erano molto floridi. Ci sono sei strade dedicate alle donne che si sommano alle altre quattro già esistenti . È nel piccolo borgo di Colonna ai Castelli Romani che il Comune ha deciso di cambiare la toponomastica per ben sei vie cittadine e contrastare così la forte disparità di genere che, censimento alla mano, esiste nelle titolazioni.
Da oggi nella cittadina che conta poco più di 4 mila abitanti, troveremo via Rosalia Marazzano, la storica levatrice di Colonna e poi via Rita Atria, la collaboratrice di giustizia che si uccise pochi giorni dopo la strage di via D’Amelio e via Eunice Kennedy, figlia della famiglia stanutitense Kennedy impegnata nel sociale e nella disabilità e fondatrice di Special Olympics.
Oltre a queste tre grandi donne le cui storie sono ricche di valori, ci sono tre strade che omaggiano tutte le lavoratrici della terra di Colonna, terra ricca di vigneti e di uliveti: via delle Sermentatrici, via delle Scacchiatrici e via delle Legatrici: «Ci alzavamo alle quattro e andavamo nei campi – ha raccontato una donna di 96 anni –oggi i ragazzi che fanno i vandali dovrebbero andarea lavorare in campagna per capire bene il valore della vita».
Sabato alla presentazione di queste sei nuove strade c’è stata una grande partecipazione da parte della comunità colonnese, donne e uomini del territorio che hanno apprezzato: «Ci siamo mossi – ha detto il sindaco Fausto Giuliani – ancor prima che l’Anci esortasse in maniera virtuosa i Comuni a dedicare tre aree a tre donne, una di rilevanza locale, una nazionale e una straniera. Noi questo percorso lo abbiamo già intrapreso diverso tempo fa, oggi abbiamo cambiato la toponomastica di sei strade e possiamo raccontare le storie delle donne che abbiamo scelto».
E l’assessora alla Scuola e Pari Opportunità Valeria De Filippis insieme all’assessora alla Cultura Serena Quaglia hanno aggiunto: «Il nostro percorso teso a colmare il divario di genere – dice – non si esaurisce con questa iniziativa perché intraprenderemo prossimamente un progetto con le scuole per titolare alcune classi alle donne costituenti».
Chi era Rosalia Marazzano? La levatrice del paese che tra il 1950 e il 1975 fece nascere a Colonna 625 bambini e bambine. Oggi la strada a lei intitolata si trova in pieno centro storico, sotto palazzo Colonna e ha sostituito una parte di via Della Madonnella che continua ad esistere. Una donna, tra le prime negli anni ’60 a prendere la patente, costantemente aggiornata e soprattutto empatica con le famiglie e con le donne che ha aiutato a partorire: «dare il nome di una strada alla levatrice del paese – ha detto l’insegnante Rossana Laterza dell’associazione Toponomastica Femminile – significa contribuire a dare una identità a questo luogo. La media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5 per cento e sono in prevalenza sante, mentre quelle dedicate agli uomini sono circa il 40 per cento. C’è ancora molta strada da fare».
E poi l’assessora alla Cultura serena Quaglia ha fatto un passaggio su via Via Rita Atria, che si trova nella parte superiore di Colle Sant’Andrea: «È stata una testimone di giustizia – ha detto – che ha 17 anni si è tolta la vitauna settimana dopo che venne ucciso il magistrato Borsellino. Era una donna che ha deciso di mettersi contro la mafia e di credere nella giustizia».
Via Eunice Kennedy prende una parte di via Colle Sant’Andrea di Sopra e un pezzo di via dei Mattei: «Una donna che ha fatto la differenza per le persone con disabilità intellettive – hanno detto l’insegnante Gabriella Giuliani e la responsabile di Special Olympics Silvia Merni – ha coltivato una cultura del rispetto e inclusione che passa anche per una pratica sportiva condivisa».