CAMPANIA, ELEZIONI : DE LUCA TRIONFA CON OLTRE IL 40% DI VOTI

di Christian Montagna

Campania-
 Con tre punti percentuale di vantaggio rispetto al governatore uscente, la vittoria è stata del candidato Pd Vincenzo De Luca. Il sindaco di Salerno, che la settimana precedente alle elezioni aveva tanto fatto parlare di se a causa della presenza nella lista degli Impresentabili del suo nome, ha ottenuto oltre il 40% di preferenze. A seguire, il governatore uscente Caldoro (38,5%) e Ciarambino (17,06%). Il vantaggio di De Luca sarebbe di migliaia di voti.

Per tutta la notte, i sondaggi lo avevano dato come favorito, conquistando di ora in ora sempre più punti di vantaggio. Soltanto a Salerno, il 70% dei voti sono andati a De Luca. Dal comitato elettorale di Caldoro giungono però notizie di incoraggiamento: fino all’ultima sezione infatti i giochi saranno ancora aperti. Il M5S con la candidata Valeria Ciarambino, ha toccato il 20% di preferenze consentendo ad un gruppo di grillini di poter sedere nei banchi del Consiglio Regionale Campania. 

Si sono da poco concluse le conferenze stampa di entrambi i leader Caldoro e De Luca. Questa sera, in piazza a Salerno, il vincitore festeggerà con il suo popolo il trionfo. Lo stesso scontro, si ripropose appena cinque anni fa. L’astensionismo è stato quasi record: solo il 51,9% degli aventi diritto è andato a votare, l’11 % in meno del 2010. Felicità espressa anche da Valeria Ciarambino che punta ora al recupero del reddito di cittadinanza. 

Oltre per il rinnovo del Consiglio regionale, in Campania si è votato anche per scegliere in 75 Comuni il nuovo sindaco e per rinnovare il Consiglio comunale. Nessun capoluogo di provincia, 21 i comuni sopra i 15mila abitanti e nei quali, quindi, potrebbe essere necessario il ballottaggio: tutti concentrati nelle province di Napoli, Salerno e Caserta. Nell'area metropolitana di Napoli si va al voto in 27 comuni; tra questi spicca Giugliano, 120mila abitanti che ne fanno il comune non capoluogo di provincia più popoloso d'Italia. Il Comune è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche nel 2013 e affidato a un commissario straordinario per 18 mesi, mandato che è stato poi prolungato nell'agosto del 2014.