CAMPANIA: IL MALTEMPO CAUSA CROLLI DI STRADE, ALBERI E… PEZZI DI STORIA.

di Christian Montagna

Napoli – Sembra essere passato da poco un uragano in Campania, peccato però si tratti semplicemente di una perturbazione tipica di questa stagione. Lo scenario apparso in queste ore di tregua dal maltempo è allarmante. E' sempre più evidente che lo stato in cui si trova la regione è fastiscente. Bastano una pioggia incessante ed un leggero vento a far crollare strade, ponti e pezzi di storia. Ad esempio sembra lo scenario di un film quello proposto al Viale dei Colli Aminei: una frattura di metri e metri di strada, circa 200, ha letteralmente paralizzato la zona. Già la scorsa notte, una voragine aveva richiamato l'attenzione dei vigili del fuoco. Ora, la strada è totalmente fuori uso; molti palazzi sono rimasti senza acqua e i negozi non hanno potuto svolgere la loro attività di vendita. Ma quella dei Colli Aminei non è l'unica zona ad essere a rischio.

Un'altra grossa voragine è stata segnalata a Via Bonomo e anche lì attualmente sono a lavoro gli uomini della protezione civile e i vigili del fuoco. L'acqua è venuta a mancare in numerosi edifici, la struttura che ospita il tribunale per i minori, per parecchie ore è rimasta a secco. Sorge tra l'altro l'amaro dubbio che ad innescare questi problemi siano stati proprio gli addetti della Napoletana Gas qualche giorno prima durante altri lavori di riparazione. Il bollettino che ha consegnato il maltempo alla regione, fa acqua da tutte le parti: a Via Santacroce, vicino all'ospedale Monaldi, è crollato un muro di contenimento; numerosi alberi sono crollati a Via Lepanto, Poggioreale e piazza della Libertà e perfino all'interno del cimitero, un albero durante il crollo ha danneggiato alcune tombe.

Neppure gli scavi di Pompei sono stati risparmiati dall'ondata di maltempo: la Soprintendenza speciale ha infatti constatato lo smottamento di una parte del terreno del giardino della Casa di Verus. L'area crollata insieme ad altre faceva già parte del programma di messa in sicurezza previsto dal Grande Progetto Pompei. Sul luogo il cui accesso è stato repentinamente vietato al pubblico, sono a lavoro in queste ore i funzionari tecnici della Soprintendenza. Cronaca a parte, la drammaticità di questi eventi, ci riporta a problemi già affrontati troppo spesso. Quanto sta diventando poco sicura la nostra regione? Può semplicemente bastare un maltempo invernale a causare il blocco di una regione intera? I fondi comunali, statali ed europei che dovrebbero essere spesi per la messa in sicurezza della aree a rischio dove vanno a finire? Non per condannare sempre le autorità locali ma, qui, si rischia davvero di sprofondare come fece all'epoca Pompei sotto le fiamme del Vesuvio ma stavolta, lo si potrebbe fare anche sotto un semplice acquazzone invernale!