CAMPANIA, IMMIGRATI: I NUMERI

di Christian Montagna

In vista delle nuove normative adottate dall'UE e dei nuovi obblighi imposti dalla Commissione Europea in materia di immigrazione, gli esosi flussi di migranti che da anni si susseguono lasciando ovunque sangue, disperazione e disordine, hanno letteralmente invaso le nostre coste, senza che concretamente nessuno avesse dato una mano nel fronteggiare l'emergenza. A breve però ci verrà detto che accogliere gli immigrati sarà un OBBLIGO a cui nessun paese europeo potrà sottrarsi; che bisognerà aiutare i paesi da cui partono gli immigrati e che la nostra nazione come anche atri paesi del Mediterraneo sarà concretamente supportata. Era davvero necessario contare tutti questi morti prima di poter prendere una decisione così significativa? A quanto pare, L'Europa lo ha formalmente stabilito solo adesso.

CARA, SPRAR E STRUTTURE TEMPORANEE
In Campania, la situazione immigrati pare essere di gran lunga sottaciuta o meglio sottovalutata; forse perché non sembra un problema che possa interessare a pieno la regione o forse ancora perché ci sono talmente tanti problemi interni che pensare alla questione immigrati vien davvero difficile. Dopo aver contattato personalmente i centri predisposti all'accoglienza di immigrati provenienti perlopiù dalla Libia, pare che in Campania questi siano spariti. Eppure, per le strade si vedono. Saranno tutti regolari con permesso di soggiorno? O forse saranno tutti evasi ai controlli di sicurezza diventando fantasmi nella società? I numeri provenienti dagli aggiornamenti statistici di Marzo 2015 del Governo, parlano chiaro: dal 2011 al 2014, il numero di immigrati si è letteralmente triplicato. Paragonando il 2014 ai primi mesi del 2015, è lampante un aumento di arrivi che sempre meno riescono ad essere gestiti come si dovrebbe. Soltanto a Febbraio 2015, in Campania, nelle strutture temporanee, nei CARA e nello SPRAR, sono stati ospitati il 7% degli immigrati su un totale di oltre 67 mila arrivi. Se la matematica non è un opinione, oltre 4 mila immigrati dovrebbero trovarsi in Campania. Ma dove sono finiti? Nelle strutture temporanee risultano, stando ai sondaggi dello scorso Febbraio, 3740 presenze; nei CARA non vengono per nulla menzionati e nei posti SPRAR occupati ne risultano 1080. In tutta la regione inoltre, al momento, risultano esistenti 99 strutture temporanee, ma di quelle intervistate, nessuna ha dichiarato di avere in affido immigrati. Ma perché? La risposta è semplice: si è scoperto che gli immigrati risiedano in strutture alberghiere che profumatamente si fanno pagare il noleggio delle camere.

IL BUSINESS DEGLI IMMIGRATI
Soltanto a Maggio 2014 è giunta la direttiva ufficiale secondo la quale si stabilisce un rimborso di 40 euro al giorno per il vitto e l'alloggio e 6 euro da destinare all'assistenza. Nel frattempo però, prima che questa giungesse , c'è chi ne ha approfittato ottenendo cifre più ampie. La maggior parte degli albergatori napoletani ha ospitato in oltre 22 strutture più di mille persone ricavando 43 euro al giorno. Sebbene la Protezione Civile, che da Roma coordina il tutto, avesse garantito questa collocazione come temporanea, non è stato così. Soltanto all'Hotel Cavour, alla stazione centrale di piazza Garibaldi a Napoli, tutt'ora albergano 88 nordafricani. In Campania il business annuo è di circa 50 milioni di euro. Un giro di affari milionario su cui convergono interessi di associazioni, onlus, centri alberghieri e…forse anche politici. Oltre ai fondi giornalieri messi a disposizione degli immigrati, ci sarebbero inoltre anche i "POCKET MONEY", ovvero 2,50 euro extra al giorno pro-capite per eventuali spese extra compresi medicinali analgesici e antidolorifici.

LA DISLOCAZIONE SUL TERRITORIO E I DISAGI
La maggior parte degli immigrati in Campania si concentra nella Provincia di Napoli, in quelle zone comprese tra Giugliano, Licola, Varcaturo e Pozzuoli. Soggiornano in alberghi come fossero turisti nonostante la legge lo vieti dopo il 35 esimo giorno di permanenza. Non pochi sono stati i problemi di integrazione e di convivenza con gli abitanti dei luoghi: a Varcaturo, all'Hotel Carrafiello, lo scorso anno è stata addirittura messa in scena una protesta degli immigrati per non aver ricevuto i Pocket Money in tempo; a Licola, all'hotel Panorama, scena simile ma per diversi motivi; a Caserta, per questioni legate alla criminalità organizzata hanno più volte messo in atto vere e proprie guerriglie urbane. A gestire il tutto è la Prefettura di Napoli che tramite apposite gare d'appalto affida ad associazioni, onlus e cooperative l'incarico di provvedere ai migranti e gli enti aggiudicatori, a loro volta, si rivolgono alle strutture alberghiere, si occupano dei pasti, di lezioni di italiano e di assistenza medica.