Campidoglio orfano di assessore al Bilancio: anche il magistrato Tutino saluta Raggi

di Chiara Rai

Non si fa in tempo a candidarne uno che Raggi si ritrova di nuovo in alto mare. Sembrano non volersi calmare le guerre stellari in Campidoglio dove Raggi è indaffarata a cercare l'assessore al Bilancio, impresa che si fa sempre più difficile anche perché a un passo dalla nomina, il consigliere della Corte dei conti Salvatore Tutino si fa da parte e "molla" la sindaca pentastellata. Eppure proprio questa mattina il magistrato contabile in pensione aveva rinnovato la sua volontà a ricoprire la carica assessorile. A raffreddare la disponibilità a far parte della squadra di Raggi e ricoprire il posto lasciato dall'ex assessore Minenna, l'accusa di far parte della casta che gli è stata mossa da alcuni esponenti grillini a cominciare da Roberto Fico. "Non posso accettare -spiega Salvatore Tutino- accuse totalmente infondate e prive di ogni elemento di verità. Avevo dato la mia disponibilità consapevole delle difficoltà e dei rischi che l'impegno avrebbe comportato. Ma pensavo a difficoltà legate all'impegnativo lavoro che mi sarei trovato ad affrontare come assessore al bilancio della Capitale". Stanco dunque di essere al centro di polemiche il magistrato si sfila: "Da diversi giorni – continua Tutino- sono sulla graticola sottoposto a esami surreali. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro. Perciò, nel ringraziare la sindaca per la considerazione, ritiro la mia disponibilità a fare l'assessore al bilancio. Continuerò, con serenità e rinnovato impegno, a dare il mio contributo alla Corte dei conti". I revisori sono stati chiari: serve una manovra di bilancio. E intanto gli uffici sono ancora fermi, mancano centinaia di deleghe da assegnare nei dipartimenti. E sfumano i 70 milioni di "spese fantasma" che erano stati indicate dall’ex assessore Minenna.