CAMPOBASSO: TUTTI CONTRO LE BIOMASSE

di Simonetta D'Onofrio

Campobasso – Sulla necessità di fermare il “mostro” sembrano tutti d’accordo. La vicenda appare però paradossale: nessuno vuole le due centrali a biomasse previste a Campochiaro e San Polo Matese, a pochi chilometri da Bojano. Eppure sembra che nessuno abbia realmente la possibilità di bloccare la costruzione di questi ecomostri che rappresentano un pericolo per la produzione

Il vicepresidente della Regione, Michele Petraroia, è l’esponente politico nella giunta molisana che più di tutti sta cercando di salvaguardare il territorio. Già impegnato gli anni passati per la salvaguardia di altre zone regionali (in particolare per la valle del Tammaro), sta cercando di modificare le proposte di legge regionali del Molise, nel tentativo di evitare possibili abrogazioni della Corte Costituzionale, già avvenuti per violazione del Dls 387/2003, che autorizza le costruzioni di fonti di energie rinnovabili (tra cui gli impianti a biomasse), definite “…opere di pubblica utilità, indifferibili e urgenti…”.

A difesa del territorio si è schierato anche l’arcivescovo Giancarlo Bregantini, che il 27 settembre ha chiesto di fermare i lavori, iniziati con troppa fretta. Ha dichiarato che “visti i continui cambi di proprietà delle aziende che hanno in capo i detti impianti, manifesta il ragionevole dubbio che vi possano essere in futuro pericolose infiltrazioni malavitose”. Lo scorso mercoledì si è recato in visita pastorale nelle campagne matesine, per manifestare la sua solidarietà ai manifestanti, le associazioni locali hanno organizzato presidi contro la costruzione degli impianti che rappresentano una minaccia contro le colture della valle.

I sindaci di dodici comuni nel territorio del Matese, una zona ad alta vocazione agricola, sono uniti nel contestare la decisione, presa in carenza di dati sui valori degli inquinanti. E soprattutto è il movimento “Area Matese”, assieme ad altre associazioni, che guida la protesta. Il portavoce, Alfonso Mainelli, ha inviato alla regione una serie di osservazioni, che contestano il lavoro dell’Arpa Molise, e che la regione “non poteva autorizzare attività che comportano emissioni in atmosfera di inquinanti per i quali la misurazione ed il controllo sono imposte da norme di legge, e ciò in quanto la Regione Molise risulta inadempiente proprio in merito a tali controlli e misurazioni”.

A fianco dei cittadini sono presenti molte parrocchie locali. Ne abbiamo parlato con Don Adriano Cifelli, parroco di Castellone, una frazione di Bojano. Il sacerdote ci conferma come, a seguito delle associazioni che per prime hanno intrapreso la battaglia contro gli impianti, molti parroci della zona hanno ritenuto giusto seguire le proteste della società, perché è dovere della chiesa seguire le persone quando rivendicano la tutela dell’ambiente. Anche il vescovo, che i primi giorni ha cercato di capire bene la situazione senza sbilanciarsi, una volta compreso che le preoccupazioni delle persone erano reali, ha appoggiato la protesta, dichiarandosi solidale con i cittadini, e ponendo l’accento sul rischio che in questo tipo di attività ci possa essere il rischio d’infiltrazione di associazioni malavitose.

Anche il Presidente di Confindustria Molise, Mauro Natale, che era fino a pochi giorni fa uno dei più convinti sostenitori dell’utilità dell’opera, ha modificato almeno in parte la sua posizione. In una nota del 2 ottobre ha invitato il Presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, a prendere in considerazione la volontà popolare, che espressa in una forma così convinta e omogenea non può essere ignorata.

Per mantenere viva l’attenzione sull’argomento, anche la musica ha deciso di collaborare con le proteste: il gruppo musicale Riserva MOAC, in collaborazione con i comitati di difesa della valle, hanno organizzato una maratona musicale, una 12 ore non stop, con la presenza di numerosi artisti molisani, ai quali si aggiungono adesioni provenienti da Lazio, Emilia, Veneto.

L’appuntamento è alle 15 di sabato 11 presso l’area industriali di Campochiaro, con la partecipazione di artisti di livello nazionale come Erica Mou e Alessio Bonomo, che hanno partecipato a Sanremo, i Franziska, vincitori dell’European Reggae Award nel 2007, affiancati da gruppi che popolano da anni la scena della musica molisana.