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Canale Monterano: dalla Regione ultimatum sul passaggio ad Acea

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Il Sindaco Bettarelli: “Diffida eccessiva ed inattesa, ora evitare il Commissariamento”

CANALE MONTERANO – Nella serata di Lunedì 30 maggio, si è tenuto il Consiglio Comunale per portare in seduta l’approvazione delle seguenti proposte:
modifica delle tariffe del Canone Unico (introdotta come da normativa nazionale la tariffa unica per l’occupazione di suolo pubblico delle antenne di telefonia, reti e infrastrutture di comunicazione elettronica, con canone fisso a 800 euro);
modifica delle aliquote IMU (anche in questo caso le tariffe vengono adeguate alla normativa nazionale, che vede dal 1° gennaio 2022 esenti dall’IMU i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, finché permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati).
La seduta si è inoltre concentrata sulla comunicazione al Consiglio Comunale del Sindaco Bettarelli in merito alla diffida arrivata in data 19 Maggio dalla Regione Lazio ad oggetto: “Attuazione del servizio idrico integrato dell’ATO 2 (Lazio Centrale – Roma). Avvio delle procedure sostitutive”, inviata ai 14 Comuni di Ato2 che non hanno ancora trasferito completamente il “servizio idrico e le relative infrastrutture idriche di proprietà comunale con affidamento delle stesse in concessione d’uso gratuita al gestore unico del servizio idrico, ACEA ATO 2”.
La diffida delle Regione Lazio ricorda ai Comuni:
le sentenze del 2016 e 2017 che vedono il Comune di Canale Monterano soccombente e impongono l’obbligo di trasferimento;
che tale obbligo è stato da ultimo ribadito dalle sentenze del Consiglio di Stato Sezione Quinta, nn. 1710, 1815, 1816, 1820, 1835, 1837, 1843 e 1853 del marzo 2022;
che tali trasferimenti sono inseriti negli impegni concernenti l’accesso alle risorse del PNRR che fissa alla data del 30 settembre 2022 il termine ultimo entro il quale “l’ente di governo dell’ambito provvede ad affidare al gestore unico tutte le gestioni non fatte”;
a provvedere con proprio formale atto deliberativo al trasferimento del servizio idrico comunale e delle relative infrastrutture idriche, entro il 31 maggio 2022 con conclusione delle procedure inerenti al trasferimento entro il successivo 30 settembre 2022. In assenza di tale adempimento, precisando che la violazione della previsione normativa di cui all’articolo 153, comma 1, del cit. D. lgs. n. 152/2006 comporta una specifica responsabilità erariale, la Regione Lazio avvierà le procedure per l’applicazione dei poteri sostitutivi ai sensi dell’art. 172, comma 4, del D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152, senza ulteriori comunicazioni.
Il Consiglio ha preso atto della nota della Regione ed esaminato i vari scenari che si pongono dinanzi al nostro Comune da qui al prossimo 30 Settembre. Ancora una volta si è ribadita le ferma contrarietà al modo di procedere della Regione Lazio, che non considera le particolari specificità del contesto canalese, dettando tempi chiaramente non rispettabili.
“Davvero eccessiva e inattesa – commenta il Sindaco Bettarelli – è la presa di posizione della Regione per obbligare i Comuni al passaggio. Il nostro Comune non ha mai evitato l’interlocuzione con Acea e Regione, anzi ha dato la possibilità ai tecnici di Acea di toccare con mano le varie criticità esistenti, la mancanza di una mappatura delle reti, i problemi sulla proprietà degli impianti, la questione dell’uso civico e il ruolo che dovrà avere in tutto questo l’Università Agraria di Canale. D’altro canto siamo ben consapevoli dei problemi ormai strutturali in cui versano le nostre reti e gli impianti, acuiti dal fatto che il mancato passaggio ad Ato2 ci preclude i finanziamenti della Regione Lazio su tutto ciò che riguarda il sistema idrico e fognario. L’impossibilità di avere aiuti in tal senso ha costretto di fatto i Comuni al passaggio per i gravosi costi di manutenzione e per gli impossibili oneri connessi agli interventi necessari su depuratori e potabilizzazione dell’acqua. Ecco perché a oggi solo 7 Comuni in ambito Ato2 non sono ancora passati, contro i 97 già entrati o parzialmente entrati nel gestore unico. Fin dall’insediamento critichiamo però la mancata chiarezza della Regione Lazio, che su una questione centrale come l’acqua pubblica ha più volte lasciato intravvedere spiragli per poi arrivare alle diffide. Dall’Ato, agli Abi, all’Ato unico, negli anni le aperture verso i movimenti per l’acqua e i comuni resistenti non sono mai arrivate a compimento. Ora la Regione non solo fissa l’avvio delle procedure di commissariamento, ma lega il passaggio ad Acea al PNRR, paventando un danno erariale. Davvero uno spettacolo poco edificante, che come al solito mette i Sindaci con le spalle al muro”.
“L’Amministrazione comunale – conferma il Vice Sindaco con delega all’Ambiente, Fabrizio Lavini – ribadisce la volontà di rispettare le sentenze (TAR n. 5879/2016 e Consiglio di Stato n. 2320/2017) che l’hanno vista soccombente, visto anche il fallimento di tutte le altre azioni poste in essere da Comuni resistenti al passaggio in Ato2, ma i tempi che la Regione vorrebbe imporci sono tali da limitare o, addirittura, impedire un passaggio che tenga conto dei molteplici interessi in gioco: rispetto degli usi civici in cui ricadono alcuni impianti, mappatura (a oggi inesistente) della rete idrica e fognaria, definizione delle proprietà di alcuni terreni. Non possiamo pagare noi e i nostri cittadini per la fretta messa alla Regione Lazio per una possibile perdita dei finanziamenti PNRR. Continueranno quindi, nei prossimi giorni, i dovuti e necessari approfondimenti con Acea Ato2, le mappature delle reti e il dialogo con l’Università Agraria di Canale, gestore dell’uso civico nel nostro territorio e di fatto proprietaria di alcuni impianti, per non essere costretti a subire scelte certamente non condivise o, peggio ancora, un commissariamento che toglierebbe al nostro Comune ogni voce in capitolo. Analizzati tutti i possibili scenari, rimane da scongiurare assolutamente l’ipotesi commissariamento, che priverebbe il nostro Comune di qualsiasi potere di contrattazione.“

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Roma, dopo 19 anni terminati i lavori di allargamento della via Tiburtina

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Un progetto approvato nel 2004 dalla giunta Veltroni, appaltato nel 2009 dalla giunta Alemanno

Dopo 19 anni di attesa il cantiere è finito: l’allargamento di via Tiburtina è stato terminato. Sette chilometri tra Ponte Mammolo e la rotatoria di via Marco Simone, periferia est di Roma, che sembravano maledetti, tra mille pareri da chiedere e ottenere, ritrovamenti archeologici preziosi, ingorghi chilometrici e progetti da modificare in corsa. Ma che adesso sono completamente aperti al traffico giusto in tempo per l’apertura della Ryder Cup, il prestigioso torneo di golf che si disputerà dalla prossima settimana a Guidonia, proprio lungo la consolare appena ristrutturata.

L’evento inizierà lunedì 25 e sono attesi 300mila spettatori, all’80% stranieri. Percorreranno una Tiburtina rimessa a nuovo e impavesata con i banner del torneo senza immaginare, probabilmente, che quello stradone per quasi due decenni era stato, parola del sindaco Roberto Gualtieri, “una delle grandi incompiute di Roma”.

Tempi “surreali” li ha definiti il sindaco stamattina all’inaugurazione: un progetto approvato nel 2004 dalla giunta Veltroni, appaltato nel 2009 dalla giunta Alemanno e poi rallentato da una serie di ritardi e intoppi per cui, diceva stamattina il minisindaco del IV Municipio Massimiliano Umberti, “ci sono nel quartiere maggiorenni che non hanno conosciuto altro che cantieri”.

L’accelerata, ha sottolineato l’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, l’ha data l’attuale giunta da novembre 2021: “un lavoro di squadra difficile e sfidante” terminato in
due anni, gomito a gomito con la soprintendente Daniela Porro. Perché, oltre alle complessità ingegneristiche e di traffico, dal sottosuolo della Tiburtina sono emersi reperti archeologici di pregio tra cui due ponti romani, uno d’età repubblicana e uno d’età imperiale, oltre a sepolcri e tratti di strada antica che saranno studiati dagli esperti. Ora però via Tiburtina è passata da una a due e a tre corsie per senso di marcia, con una parte di carreggiata dedicata agli autobus, illuminata a led, opportunamente servita dalle fognature e con un sistema a chiusini per cui, in caso di guasti, non si dovrà rimuovere l’asfalto. Pronta ad accogliere, oltre ai cittadini che
aspettavano da tanti anni, anche i tifosi diretti ai campi da golf. Stamattina all’inaugurazione c’era non a caso anche il direttore generale del progetto Ryder Cup 2023 Giampaolo Montali:

“È una nostra felicità essere stati degli acceleratori – ha detto – perché i grandi eventi devono lasciare una eredità oltre lo sport”. “Lo avremmo fatto lo stesso – ha aggiunto Gualtieri – Questa non è solo l’inaugurazione di un cantiere e una infrastruttura strategica per un grande evento, ma la dimostrazione concreta che a Roma non ci sono problemi insuperabili ma se si lavora insieme le cose si possono e si devono fare”. Non sarà l’unica eredità della Ryder a Roma: la
rotatoria di Marco Simone, la località che ospiterà il torneo, è destinata a diventare un parco suburbano archeologico, ha annunciato Gualtieri, “e realizzarlo non richiederà tutto il tempo che è servito per la Tiburtina”. “Un ettaro di verde e alberi, un regalo per la città” ha concluso l’assessora Segnalini.

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Monterotondo, arrestate 3 persone per spaccio di droga

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I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno arrestato 3 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, nella strada Vicinale del Pozzo hanno controllato un’autovettura con a bordo due cittadini albanesi trovati in possesso di 19 grammi di cocaina suddivisa in 30 confezioni pronte per lo spaccio, mentre il terzo, un italiano, allontanatosi repentinamente è rientrato presso la vicina abitazione, dove a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 220 grammi di cocaina, suddivisa in 378 dosi. La droga è stata sequestrata.
 
I tre arrestati sono stati portati in carcere. La droga, dal peso complessivo di 240 grammi, suddivisa in 408 dosi, è stata sequestrata e le successive analisi hanno confermato la natura della sostanza.
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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Ponzano Romano, “caso del canile lager”: il GIP archivia il procedimento verso il titolare

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Il GIP di Rieti ha archiviato la vicenda che ha visto il titolare di un castello del 1200 con diversi ettari di tenuta a Ponzano Romano finire indagato per il reato previsto dall’articolo 727 del Codice Penale, ovvero di “abbandono di animali”

Una vicenda iniziata due anni fa quando venne diramata la notizia del sequestro di un “canile lager” con 110 husky maltrattati. Il titolare, un uomo di 45 anni, finì quindi indagato per maltrattamento di animali.

Vista la richiesta di archiviazione depositata dal PM – si legge sul decreto di archiviazione – ritenuto, conformemente a quanto sostenuto dal PM, che non è possibile sostenere l’accusa in dibattimento, in quanto: lo stato in cui si trovavano gli animali al momento del controllo non è imputabile al comportamento dell’indagato momentaneamente assente per motivi di salute.

Il 45enne, infatti, al momento del controllo si trovava ricoverato, già da una settimana, al policlinico.

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