CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI

Emanuel Galea

Le puntualissime osservazioni del giurista Daniele Natili dell’associazione “Voci di strada” apparse su questo quotidiano lo scorso 19 settembre (CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA) hanno offerto una limpida analisi riguardante alcuni degli effetti del "Piano Casa" sulla riserva naturale di Monterano. “Quale sarebbe il piano di sviluppo di quelle zone e che tipo d’insediamenti si prevedono, ha domandato Saverio Scicluna sulla pagina Fb del nostro quotidiano, domanda alla quale Natili ha risposto: “Non si fanno piani di sviluppo, ma si pongono sul territorio aree a macchia di leopardo per massimizzare le cubature d’edilizia privata. Non si vede alcun tipo di sviluppo coordinato fra aree pubbliche e aree private”. Con quest’affermazione il giurista conferma quanto la stessa delibera del Consiglio n. 37 del 9.08.2012 stabilisce e cioè : ” …. che con questa delibera si chiude la serie di iniziative con le quali il Comune, a costo zero, apre all’economia” Siamo arrivati al nocciolo della questione. E’ tutta un’operazione per fare cassa. Il trasferimento della cubatura è un fatto grave, modifica l’assetto della riserva e apre la corsa alla lottizzazione  Che non ci sia un piano di sviluppo lo dice la delibera e lo conferma lo stesso Natili. Il decreto Monti  anti cementificazione per la difesa del suolo, fra l’altro contiene la clausola “ disincentivo attivita’ edificatoria” con la quale si abroga inoltre la norma che prevede che una percentuale dei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal Testo Unico in materia edilizia sia utilizzata per il finanziamento delle spese correnti dell’Ente locale. Il fine e’ quello di disincentivare la speculazione edilizia sul territorio”. Una ragione che dovrebbe scoraggiare ulteriormente l’Ente dal concedere concessioni edilizie. L’articolo di Loris Pietrelli pubblicato su questo quotidiano sempre il 19 settembre dal titolo “CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE? ”, evidenzia dettagliatamente gli aspetti “nefasti” derivanti da questa interpretazione del Piano Casa. Invitiamo ambientalisti, ecologisti ed associazioni varie, che in questo momento serbano uno strano silenzio, a voler far sentire chiaramente la loro voce. Da Natili veniamo a sapere di una “disputa” tra la Regione ed il Comune dopo che la stessa Regione, il 4 settembre,  aveva richiesto la revoca della delibera di marzo.  Il gioco torna ora nelle mani del sindaco Angelo Stefani. Se venisse consentito un indice di fabbricabilità di nuove costruzioni di 0,03 mc/mq entro i confini dell’area protetta, questa verrebbe gravemente compromessa. E’ proprio qui che le varie associazioni devono fare sentire la loro voce, sposando la tesi della Regione. La Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988, tutela 1100 ettari di boschi, valli fluviali, pascoli e, nel centro dell'area protetta si trova l'altopiano tufaceo con i ruderi dell'antico abitato di Monterano. Il Monteranese è terra vulcanica, e per questo " terra di fuoco" ed è  ricca di minerali. Numerose sono le sue miniere per la ricerca di zolfo, manganese e, in tempi recenti, addirittura minerale di uranio. Speciali le sue orchidee. All’interno dell’area, determinando ulteriori vincoli archeologici sono presenti Necropoli Etrusche. Non mancano poi monumenti storici come il Convento e l’Eramo. Facciamo un appello al sindaco Angelo Stefani ed a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza affinché vogliano smettere per un solo istante di ragionare con mc/mq e fare uno sforzo: Pensare alle generazioni future. I giovani d’oggi si trovano senza risorse e senza opportunità. A quelli di domani, lasciamogli perlomeno l’ossigeno e l’aria da respirare.

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