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Economia e Finanza

Caos Manovra 2025: notte di stallo, maggioranza sotto pressione

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Emendamenti bloccati in extremis: l’opposizione denuncia il vuoto su uscite e coperture. Freni: “La fretta è cattiva consigliera”

La discussione sulla manovra finanziaria 2025 si è arenata nella notte tra venerdì e sabato alla Commissione Bilancio della Camera. Gli emendamenti governativi, inclusa la proposta sull’Ires premiale per le imprese annunciata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non sono stati depositati, causando un blocco nei lavori parlamentari. La seduta, sospesa per quasi due ore da mezzanotte e mezza alle 2 circa, è ripresa solo per aggiornare la convocazione alle 12 di oggi, sabato 14 dicembre.

Lo stallo ha sollevato interrogativi sia dal punto di vista politico che procedurale. Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha cercato di stemperare le tensioni, dichiarando: “C’è la volontà di fare le cose per bene, nel rispetto delle prerogative dell’opposizione e della maggioranza. La fretta è cattiva consigliera”.

Tuttavia, l’opposizione ha puntato il dito contro il governo per presunti problemi metodologici e di merito nella gestione degli emendamenti. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, ha sottolineato che “c’erano tantissime coperture che non potevano essere incluse in un maxi-emendamento. Come successo due anni fa, sarebbe stato necessario spacchettarlo. Inoltre, mancano ancora dettagli chiari sulle coperture: quali sono le uscite e quali le entrate?”.

Le questioni sul tavolo: Ires premiale e coperture

Uno dei punti più discussi è l’Ires premiale, una misura volta a incentivare le imprese virtuose. Secondo le anticipazioni, il governo avrebbe voluto introdurre un’aliquota ridotta per le aziende che investono in innovazione e assumono giovani, ma i dettagli della proposta restano incerti. Questa misura rappresenta uno dei pilastri della manovra, che punta a rilanciare la crescita economica in un contesto di risorse limitate e vincoli europei stringenti.

Parallelamente, emergono dubbi sulle coperture finanziarie. Fonti parlamentari riferiscono che alcune delle proposte del governo potrebbero rischiare di violare i criteri di equilibrio di bilancio imposti dall’Unione Europea, sollevando possibili obiezioni da parte della Commissione UE.

Tensioni politiche e rischi di scontro parlamentare

Lo stallo evidenzia le crescenti difficoltà della maggioranza nel gestire i tempi stretti e i contenuti della manovra. La Commissione Bilancio, già sotto pressione per la mole di lavoro e la scadenza imminente, rischia di trovarsi di fronte a una corsa contro il tempo per approvare il testo prima della fine dell’anno.

Le opposizioni, unite nella critica, accusano il governo di aver ritardato inutilmente i lavori. “Non si può arrivare in aula con emendamenti così rilevanti senza un’adeguata preparazione e con coperture fumose”, ha dichiarato un esponente del Partito Democratico.

Alcuni osservatori sottolineano che il mancato deposito degli emendamenti potrebbe essere anche il frutto di disaccordi interni alla maggioranza. Temi come il taglio del cuneo fiscale e le misure di sostegno alle famiglie a basso reddito sembrano essere al centro di trattative serrate tra le diverse anime del governo.

Cosa aspettarsi nelle prossime ore

La nuova convocazione della Commissione Bilancio è prevista per le 12 di oggi, con l’obiettivo di ricevere finalmente gli emendamenti promessi dal governo. Il rischio, però, è che lo stallo si protragga, portando a un’accelerazione forzata dei lavori parlamentari, con il pericolo di sacrificare il confronto e la trasparenza.

Se la situazione non si sbloccherà in tempi rapidi, potrebbe profilarsi un Natale in cui le tensioni politiche e sociali legate alla manovra domineranno l’agenda pubblica, con ripercussioni anche sulla stabilità dell’esecutivo.