CARNE PUTREFATTA E SEQUESTRI A PALERMO: L'INTERVISTA AL CAPITANO DEI CARABINIERI GIOVANNI TRIFIRO'

di Angelo Barraco
 
L'Osservatore d'Italia ha inteso approfondire il caso del sequestro di 4 tonnellate di carne in decomposizione effettuato nelle province di Palermo, Agrigento e Trapani e dell’alterazione della carne putrefatta ad opera dei macellai mediante l’uso di additivi come solfiti e nitrati che alteravano il processo di decomposizione. Abbiamo rivolto delle domande al Capitano Giovanni Trifirò che gentilemente ci ha fornito ulteriri chiarimenti e arricchito questa importante notizia. I militari hanno scoperto che hanno scoperto, infatti, che i macellai ispezionati mettevano in vendita carni ormai vecchie e in decomposizione, presentandole come fresche grazie all'aggiunta di queste sostanze a base di anidride solforosa che rendevano il prodotto appetibile agli occhi del cliente. La scoperta ha permesso di evitare che le carni, pronte per essere commercializzate, arrivassero sulle tavole dei siciliani con possibili rischi per la salute dei consumatori. Nei soggetti sensibili, infatti, solfiti e nitrati possono avere conseguenze sulla salute, quali asma, difficoltà respiratoria, fiato corto, respiro affannoso e tosse. In alcuni soggetti le conseguenze sulla salute possono essere particolarmente gravi ed anche fatali. A conclusione delle operazioni sono stati denunciati 23 macellai nonché il direttore commerciale ed il legale responsabile di un deposito di carni all'ingrosso di Palermo.
 
Da quanto tempo andava avanti l’attività illecita delle macellerie?
Non siamo in grado di dire da quanto tempo andasse avanti, le posso dire che due anni fa circa è stato fatto un servizio analogo da parte del Nas di Palermo su altre macellerie su cui è stata riscontrata la stessa problematica, nel caso specifico sono 23 macellerie in cui sono stati fatti analizzare dei campioni e sono stati trovati nitrati e solfiti che sono additivi che danno un colorito rosso vivo e fanno apparire la carne di giornata, quando poi in effetti è di una settimana prima” prosegue in Capitano “”siccome gli additivi non vengono dichiarati, se l’acquirente ha delle allergie potrebbe avere dei problemi
 
 
L’indagine è partita in modo casuale dopo segnalazioni fatte da acquirenti?
L’indagine è partita perché il problema si era già verificato ed era stato fatto un servizio in cui si erano avuti risultati del genere, allora è stato riproposto il servizio per vedere come si fosse evoluta la situazione sul territorio, abbiamo controllato circa 50 macellerie di cui 23 hanno dato questo risultato e tra i vari depositi un deposito in cui vi era la carne in stato di alterazione/putrefazione, lo stato putrefattivo era troppo evidente e probabilmente era destinata ad altre preparazioni a base di carne. 
 
 
Vi sono altre attività in corso –come questa che avete fatto- per accertare eventuali vendite illecite di carni?
Nella normalità periodicamente facciamo questi servizi, le attività che sono già state controllate e che abbiamo accertato violazioni che possono essere di natura penale o amministrativa, noi effettuiamo il controllo con presenza maggiore o facciamo i controlli nelle attività dove non siamo mai stati, ci sono anche segnalazioni che ci arrivano dai cittadini o da altre forze di polizia.