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Cultura e Spettacoli

Caserta, alla Reggia Modigliani Opera: prosegue il viaggio sensoriale all’interno delle opere e la vita del maestro livornese

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“Modigliani Opera” prosegue alla Reggia di Caserta fino al prossimo 31 ottobre nell’area dell’ex Aeronautica della Reggia. La fondazione Modigliani in collaborazione con Visionary Mind Production llt, propone un percorso articolato in quattro sale, un laboratorio didattico, una sala con visori VR, una con ologrammi in 4K, e infine un ambiente da cui si accede ad “un’arena” – così definita dall’organizzazione – con schermo a 360° dove viene proiettato un docu-film totalmente immersivo per chi è in visita nella maestosa Reggia della provincia Campana della vita e delle opere di Amedeo Modigliani.

L’intento dell’intera exhibition è un viaggio sensoriale “all’interno” delle opere e della vita del grande maestro livornese che fu prima allievo di Giovanni fattori poi maturò la sua formazione artistica nei grandi caffè di Montparnasse, dove la cosiddetta Ecole de Paris riunivano la notte artisti provenienti da qualsiasi parte del mondo. Parigi città cosmopolita e l’Ecole de Paris ammetteva tutti i linguaggi artistici e le nuove tendenze: il linguaggio di Picasso, Matisse, il mondo fantastico di Chagall ecc…

L’intera mostra nella Reggia di Caserta si serve della tecnologia per capire le opere di uno dei più grandi artisti a livello internazionale, protagonista della storia dell’arte europea. Il suo stile identicativo, i colli allungati, i visi inglobati in forme geometriche, il suo primitivismo è visto dai “viaggiatori” sotto la lente d’ingrandimento per fruirne meglio le emozioni ed anche le inquietudini che segnarono la sua vita e l’arte contemporanea. Modigliani scomparve prematuramente e scaturendo con la sua morte altre tragedie come il suicidio della moglie Jeanne HéButerne il giorno dopo la sua morte incinta di otto mesi che egli amava molto.

“Modigliani Opera – innovazione e arte” rende i visitatori protagonisti e parte integrante di tutto il percorso espositivo, l’intento è di offrire ai fruitori un’esperienza “immersiva” e costruttiva.
Amedeo Modigliani è uno degli artisti più amati e quotati sulla scena internazionale, basti pensare che è stato battuto alla Casa D’Asta Sotheby’s di New York un nudo dal titolo “No couche (sur le cote gauche)” per ben 157,2 milioni di dollari realizzato nel 1917 prima che morisse a 35 anni. Altro è il dipinto “Ritratto di Paulette Jourdain” nel 2015 è stato venduto a 42’8 milioni di dollari da Sotheby’s a New York, all’amica Paulette Jourdain all’epoca giovanissima sei mesi prima che Modigliani morisse le disse ”morirò all’età di Cristo”.
Le sue opere emozionano ancora ed anche la sua vita incuriosisce totalmente. ”Modì” così che veniva chiamato da suoi amici artisti a Parigi quando si trasferì nel 1906 nel luogo per eccellenza che allo stesso tempo è ricco di tradizione e ben accetta all’innovazione, Modigliani poté scoprire la pittura di Cézanne padre di tutta la pittura moderna, le suggestioni di Klimt, e la secessione viennese, dai “Fauves” al Picasso blu.

La sua totale attenzione alla figura umana come testimoniano le sue opere, ma mostrata sempre con rispetto, la ricerca dell’arcaica semplicità, la grande capacità di “spogliare L’anima” e trasferire su tela l’introspezione psicologica dei suoi personaggi anche quando li dipingeva con le deformazioni espressioniste, riusciva a rappresentare i personaggi dando al fruitore una potente intimità spirituale vissuta tra lui e la sua “creatura”, ed infine la sua insoddisfazione verso la vita con una continua irrequietezza interiore (alimentata da alcool e droga ed in totale stile di artista bohémien) fecero di “Modì” sempre alla ricerca di nuove forme di espressioni come quando si dedicò alla scultura rendendo la produzione pittorica dopo quest’esperienza ancora di più unica ed incisiva. I suoi nudi hanno sempre fatto parlare, nel dicembre del 1917 si tenne la prima personale di Amedeo Modigliani presso la Galleria Well, i nudi di “Modì” fecero subito scandalo tanto che la questura ne decise il ritiro, egli aveva una predilezione per i ritratti, in tutta la produzione artistica il maestro toscano ha dipinto solo quattro paesaggi.
Con questo tipo di eventi si evidenzia che l’arte non ha schematizzazione come spesso si è abituati a credere, l’arte è unita in tutte le sue espressioni senza sbarramenti e schematizzazioni, l’arte è comunicazione umana, “ Modigliani Exeperience” ne evidenzia il legame oramai inscindibile che c’è tra le arti figurative con le nuove tecnologie, infatti gli organizzatori hanno definito l’evento molto “cinematografico”.

L’exhibition mette in evidenzia le capacità umane di esprimersi, capace sempre di adattarsi alle ultime innovazioni tecnologiche per capire meglio il messaggio degli artisti del passato e far avvicinare le persone all’arte in particolare ai giovani. La tecnologia usata come medium in una location d’eccezione, lì dove Carlo di Borbone nel 1750 decise di erigere la reggia più grande del mondo affidando i lavori all’architetto luigi Vanvitelli ( 1700 – 1773) per farne il centro ideale del Regno di Napoli.

Il “Palazzo nuovo” così veniva chiamata all’epoca la maestosa Reggia offre ai “viaggiatori” come nel passato un’esperienza unica e didattica, il fruitore è immerso dalle proiezione cinematografiche ai tempi della Belle Epoque in una location dove è stata fondata la prima pietra nel 1752 – i lavori finirono il secolo successivo – un vero portale del tempo dove lo ”spettatore” fruisce di bellezza antica e moderna ed è anche interattivo con le nuove concezioni di mostrare l’arte.

Giuseppina Ercole

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Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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Musica contemporanea e poesia: Paolo Cavallone presenta il suo libro “Suoni Ulteriori”

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10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana
 
 
Un viaggio nella “poesica” del compositore Paolo Cavallone, tra musica contemporanea e poesia. E’ quanto prevede la presentazione di “Suoni Ulteriori”, il volume scritto dallo stesso Cavallone, tra i compositori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sarà presentato mercoledì 10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano).
 
L’ingresso è libero. All’incontro, oltre all’autore, interverranno il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e rappresentanti delle istituzioni. Alcuni estratti del volume saranno letti dal giornalista Angelo Martini.
 
L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti.
 
È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso. Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”). “Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro.
 
Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da RAI COM e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Viterbo, grande successo per il concerto di Pasqua

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Grandissima risposta della città che ha accolto l’invito a partecipare al concerto di Pasqua organizzato dall’Associazione XXI secolo. In una chiesa della Verità gremita, gentilmente accolti da don Elio, si sono accomodate centinaia di persone, tra cui l’assessore Patrizia Notaristefano e Marcello De Marchi, fratello di Rosanna, scomparsa due mesi fa, a cui era dedicato il concerto e in particolare il Requiem.
 
Tre le parti dello spettacolo pasquale: la prima con la sola orchestra sinfonica EtruriÆnsemble che, diretta dal maestro Fabrizio Bastianini ha proposto la Sinfonia n. 40 di Mozart con la consueta esecuzione impeccabile e coinvolgente; è poi venuto il momento della dedica, con l’ingresso dell’ensemble vocale Il Contrappunto, la quale, accompagnata all’organo da Fabrizio Viti e alla viola da  Nico Ciricugno, sempre diretti dal maestro Bastianini, ha pregato in note in onore dell’amica Rosanna, con il meraviglioso Requiem di Puccini, composto per ricordare il grande Giuseppe Verdi. Un’emozione palpabile che si è riflessa negli occhi dei presenti.
 
Il concerto si è chiuso con l’esecuzione straordinaria di uno Stabat Mater realizzato con l’opera di ben otto compositori, Bononcini, Dvorak, Frank, Jenkins, Kodaly, Pergolesi, Poulenc, Verdi. Un vero mosaico di note spiegato Anna Rollando, nel doppio ruolo di violista dell’orchestra e mediatrice musicale. “Lo Stabat Mater richiama come ‘stava la madre dolorosa davanti alla croce’ – ha precisato Anna -, una preghiera davanti al mistero della morte del figlio, vissuto però con la speranza della fede. L’eccezionale esecuzione odierna presenta varie composizioni, di varie epoche, che vanno a comporre la preghiera completa. Immaginate un insieme di colori che vanno a dipingere una magia, raccontando qualcosa di intimo. Si parte con Pergolesi, in una sorta di cornice che apre e chiude le esecuzioni, per poi affrontare tutti gli altri compositori, dedicate sempre a Cristo sulla croce fino ai contemporanei, che si spingono alla ricerca di Dio e al confronto dell’uomo con la morte. Tanti stili diversi che insieme creano qualcosa di migliore, come la musica può creare, davvero, un mondo migliore”.
 
Parole seguite dalla musica, che ha confermato la straordinarietà del progetto del Maestro Bastianini, un incanto per il pubblico che ha seguito e apprezzato decretando un lunghissimo applauso finale.
 
Privo di virus.www.avast.com



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