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Cronaca

Caso Angela Celentano, ritrovata Celeste Ruiz: parla l'avvocato della famiglia

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Tempo di lettura 5 minuti Una svolta sicuramente determinante sul mistero della piccola Angela

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di Angelo Barraco – Paolino Canzoneri
 
NAPOLI – Importanti novità sul caso della scomparsa di Angela Celentano, avvenuta il 10 agosto del 1996 sul Monte Faito, quando la piccola aveva soltanto 3 anni. E’ stata rintracciata Celeste Ruiz, la misteriosa ragazza che nel 2010 aveva intrapreso delle fitte corrispondenze con la famiglia Celentano, riferendo di essere la loro figlia e inviando loro delle foto che avevano riacceso delle speranze dopo tanti anni di silenzio e di buio. Celeste è stata rintracciata in Messico e dagli accertamenti compiuti è stato escluso qualsiasi legame con la piccola Angela Celentano. Si apprende inoltre che la Ruiz si troverebbe in Italia e molto probabilmente sarà stata sentita in Procura. Una svolta nelle indagini sicuramente determinante, che arriva proprio dopo che il Ministero della Giustizia del Messico ha raddoppiato la ricompensa per tutti coloro che  fornivano informazioni utili su Celeste Ruiz. Una svolta sicuramente determinante sul mistero della piccola Angela Celentano, che lascia però nell’animo di tutti un retrogusto amaro poiché molti hanno vissuto con la certezza che potesse essere lei quella giovane donna. Un’amarezza che certamente apre ulteriori maglie e spunti investigativi, che fissa dei punti fermi su una storia che da molti anni teneva in stallo Italia e Messico e che oggi invece è tutta da riscrivere, una verità da cercare fino in fondo. Bisogna dare una risposta cerca al dolore di un padre e una madre come Catello e Maria, che in questi lunghi anni non si sono mai arresti, hanno sempre sperato e lottato per trovare la verità sulla scomparsa della loro piccola; bisogna dare una risposta agli italiani che hanno sperato con tutto il loro cuore che quella ragazza dagli occhi scuri fosse veramente Angela e che oggi, con il sorriso amaro e le lacrime agli occhi, battono i pugni sul tavolo con rassegnazione; bisogna dare una risposta anche a Celeste Ruiz, che in tutta questa storia non c’entra assolutamente nulla ma che è stata trascinata inconsapevolmente dentro l’oscuro labirinto del web e delle condivisioni fotografiche attuate da soggetti che per motivazioni ignote hanno intrattenuto lunghe conversazioni con la famiglia Celentano, diventando per anni la speranza  di una famiglia che ha sempre lottato con forza e dignità. Oggi tutti si chiedono: dov’è Angela Celentano?
 
Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo parlato di Celeste Ruiz con l’Avvocato Luigi Ferrandino, legale della famiglia.

– Ho letto la notizia in merito al ritrovamento di Celeste Ruiz…
C’è già stato il vertice ai quali hanno partecipato, oltre me, il Procuratore della Repubblica Bernardini con il Procuratore aggiunto Filippelli, il sostituto Raimondi e i signori Celentano in cui ci hanno spiegato che hanno ritrovato quella ragazza della foto, le hanno fatto il DNA, non è Angela. 
 
– Avvocato dove è stata ritrovata Celeste Ruiz e da chi?
In Europa, non posso dire il paese. Questa ragazza è venuta qui a Torre Annunziata e si è incontrata anche con i signori Celentano. 
 
– E’ stata fatta una segnalazione?
Degli amici in Messico hanno visto la foto sui giornali e l’hanno chiamata dicendole “guarda, c’è la tua foto che gira”. Lei si è messa a disposizione dell’autorità giudiziaria perché è una persona per bene, una persona colta.
 
– E’ la stessa persona che mandava i messaggi da quella casa?
No, lei non c’entra niente. Hanno utilizzato solo la sua foto, era arrabbiata con questi signori che hanno utilizzato la sua foto.
 
Uno dei misteri più fitti e tristi degli anni 90 è quello che coinvolge una pacifica e religiosa famiglia di Vico Equense, un comune della penisola sorrentina posta tra il golfo di Napoli, i monti Lattari e il golfo di Salerno. E' sabato 10 Agosto, una giornata calda fortemente soleggiata e ideale per trascorrerla insieme agli amici della comunità Evangelica nel vicino monte Faito facilmente raggiungibile e classica meta per scampagnate e pic-nic. I bimbi delle famiglie del gruppo di amici non stanno nella pelle dalla gioia, è una delle occasioni più belle per giocare e divertirsi nella loro età di spensieratezza e di felicità perenne. In una zona boscosa del monte c'è chi immortala con una telecamera quei momenti di gioia e di congregazione del gruppo festoso di quaranta amici fra adulti e bambini che corrono qua e là sempre con l'occhio vigile dei genitori. Poco dopo le 13 circa Renato, bimbo di 11 anni percorre un breve tratto di strada boscosa per andare a riporre il pallone da gioco nella macchina del padre, crede forse d'essere da solo ma di li a breve si accorge che  Angela, una bimba di soli tre anni figlia della famiglia Celentano lo segue silente a piedi a poca distanza. Undici anni bastano forse per impensierire Renato che invita Angela a tornare subito indietro dagli altri e a non seguirlo ma la bambina non lo ascolta e continua a seguirla fino a che il sentiero si fa più impervio e si intreccia con altri sentieri. Facile perdersi ma Renato ha una età che lo rende più consapevole e più capace ad orientarsi e dopo aver riposto il pallone nella macchina del padre ritorna sui suoi passi ma non vede più Angela. Non passa molto tempo e l'assenza di Angela impensierisce genitori e amici che cominciano a cercarla nelle vicinanze chiamandola a voce ma purtroppo senza risposta. Angela Celentano sparisce lasciando dietro se angoscia e tormento diventando cosi uno dei misteri dell'Italia della seconda metà degli anni 90. Come una tragica prassi da quel momento in poi testimonianze contrastanti e confuse anche dei bambini infittiscono il mistero e le riprese video putroppo non mostrano anomalie o dettagli rilevanti. Una angoscia perenne che prosegue per molti anni di silenzio e di sofferenza per i coniugi Celentano che mai si sono arresi neanche per un attimo. Sofferenza interrotta da una fievole speranza iniziata nel maggio del 2010 dove una giovane ragazza messicana Celeste Ruiz inizia ad intraprendere una corrispondenza tramite invio e ricezione di mail con la famiglia Celentano in cui lei assicura d'essere Angela. Una foto inviata in allegato ad una mail lascia attoniti e perplessi i genitori e l'Italia intera perchè la rassomiglianza è piuttosto evidente e il volto della giovane Celeste sembra proprio avere tutti i connotati del volto della piccola Angela. Le mail e il contatto sembrano infittirsi ma non mancano di suscitare confusione e incredulità in una Italia che si divide fra chi crede che quella ragazza sia in realtà Angela e chi invece reputa possa essere l'ennesimo buco nell'acqua. Il governo messicano a questo punto interviene fissando una grossa ricompensa di circa 80mila euro in pesos per coloro che riusciranno a fornire dettagli e informazioni veramente utili per individuare la ragazza. Un contatto e una speranza che scalda il cuore dei coniugi Celentano che credono nella ragazza fomentati dall'esito positivo del Ris ed esperti vari che non trovano tracce di manomissioni nella foto della ragazza inviata da Celeste Ruiz. Anche l'avvocato Luigi Ferrandino crede fermamente che la ragazza non sia assolutamente una mitomane ma è pur vero che Celeste non rivela mai espressamente dove la si possa trovare e non spiega mai perchè non sia in grado di tornare e spesso lo scambio di mail tende a interrompersi bruscamente per certi periodi per poi riprendere nuovamente. Una linea diretta fra i due paesi in merito al caso Celentano attivo ed intenso oramai da anni fino ad oggi.

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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