Connect with us

Primo piano

Cassazione: archiviato il tenore di vita nell’assegno di divorzio

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Ora l'unico parametro è la valutazione dell'autosufficienza

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Rivoluzione copernicana della Cassazione sull’assegno di divorzio che fino ad oggi, con 30 anni di indirizzo costante, era collegato nella sua entità al parametro del “tenore di vita matrimoniale”, una pietra miliare che da oggi va in soffitta e lascia il posto a un “parametro di spettanza” basato sulla valutazione dell’indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede.

Il matrimonio non è più la “sistemazione definitiva”: sposarsi, scrive la Corte, è un “atto di libertà e autoresponsabilità”.

Con la sentenza 11504, depositata oggi dalla Cassazione e relativa al divorzio tra un ex ministro e una affascinate imprenditrice, i supremi giudici hanno respinto il ricorso con il quale la ex moglie chiedeva l’assegno di divorzio già negatole con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014 che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione dei redditi e valutato che l’ex marito dopo la fine del matrimonio aveva subito una “contrazione” dei redditi. Ad avviso dei supremi giudici, la decisione milanese deve essere corretta in motivazione perchè a far perdere il diritto all’assegno alla ex moglie non è il fatto che si suppone abbia redditi adeguati, ma la circostanza che i tempi ormai sono cambiati e occorre “superare la concezione patrimonialistica del matrimonio inteso come ‘sistemazione definitiva’” perchè è “ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilità, nonchè come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile”.

“Si deve quindi ritenere – afferma la Cassazione – che non sia configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell’ex coniuge a conservare il tenore di vita matrimoniale”.

Il protagonista della vicenda è un ex ministro e chiede il rispetto della privacy. L’uomo contattato dai suoi legali ai quali ha espresso “soddisfazione” per l’esito del verdetto, ha preannunciato azioni legali nei confronti di chi diffonderà il suo nome violando la richiesta di anonimato stampigliata sulla stessa sentenza della Cassazione che oggi ha messo una pietra ‘tombale’ sulla pretesa della ex moglie di avere da lui l’assegno a vita.

“Il nostro assistito – ha spiegato l’avvocato Daniele Mariotti che insieme a Ida Favero ha difeso l’ex ministro nella causa in Cassazione – non ha dato alcuna autorizzazione alla diffusione del suo nome in relazione alla sentenza della Cassazione: gli abbiamo espressamente chiesto se voleva essere citato e ha risposto negativamente. Anche in considerazione del delicato ruolo che ricopre attualmente, non desidera comparire”.

Nel verdetto dei supremi giudici “chissà perchè non è ricordato”, rileva l’avvocato Mariotti, ma l’ex ministro durante la separazione consensuale ha versato due milioni di euro alla ex moglie che aveva debiti. Per quanto riguarda la sentenza, l’avvocato Mariotti sottolinea che “è un importante punto di arrivo che sovverte quasi trenta anni di giurisprudenza costante e farà da ‘base’ per tutte le sentenze in tema di divorzio: per questo io e l’avvocato Favero riteniamo di aver ottenuto un risultato al servizio dell’intero Paese, e tanti cittadini potranno trarne utilità mettendo fine a situazioni di indebito arricchimento alle spalle dell’ex coniuge”.

Questa vicenda, ha proseguito Mariotti, “è stata trattata dalla Cassazione in due diverse udienze precedute da una ricerca dell’Ufficio del Massimario che ha fatto anche una panoramica della giurisprudenza comunitaria: evidentemente i supremi giudici erano pronti a prendere atto che i tempi sono cambiati e che quando due persone divorziano tornano ad essere ‘singole'”. Da Bologna, anche l’avvocato Salvatore Santagata, legale dalla ex moglie, ha invocato il rispetto della privacy per la sua cliente.

Cronaca

Roma, Giannini (Lega): a Primavalle l’area giochi è diventata un covo di sbandati”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuti
image_pdfimage_print

“C’era una volta un’area giochi pubblica, accanto a un asilo nido, frequentata da famiglie, bambini e anziani, un punto di aggregazione per il quartiere di Primavalle. Adesso è chiusa con un lucchetto, è diventata un covo di sbandati e senza fissa dimora che dormono dentro i giochi tubolari, lasciano i loro indumenti ovunque e bivaccano sulle panchine bevendo alcolici a tutte le ore”.
 
È la denuncia di Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega. “Quello di via Pasquale II – prosegue – è l’ennesimo esempio del degrado e dell’incuria che regnano nella Capitale e in particolare nel Municipio XIV, dove le istituzioni latitano e il territorio, governato dal Pd, si trasforma sempre più in periferia abbandonata a se stessa. Invece di contrastare fenomeni legati alla sicurezza e al decoro, questa sinistra preferisce serrare le porte di un’area giochi e lasciare i bimbi del quartiere fuori da spazi pensati per loro, creando invece habitat ideali per il proliferare della microcriminalità e del vagabondaggio. Non è questa la città che vogliamo per i nostri figli – conclude Giannini – e solleciteremo l’amministrazione ancora e ancora, per porre rimedio a questo scempio”.
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

Cronaca

Governo Meloni: con il carrello tricolore al via il trimestre antinflazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Il trimestre antinflazione inizierà domenica, il primo ottobre, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiani”, con i prodotti alimentari ma anche i prodotti di largo consumo, dell’igiene e per l’infanzia.

Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla firma del Patto sul Trimestre Anti-Inflazione a palazzo Chigi. “E’ importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio”, per Urso, anche “per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”.

“Questo patto è uno strumento attraverso cui lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo. Un’iniziativa che va al di là del valore economico, è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la sigla a Palazzo Chigi del patto sul trimestre anti inflazione con le imprese. Il patto prevede un paniere di prodotti alimentari di base e di largo consumo a prezzi ribassati o calmierati.

Meloni: “È il primo patto governo-imprese per calmierare i prezzi”

“Penso sia la prima volta che tutto il sistema Italia, la filiera alimentare, dei beni di largo consumo, firma un patto con il governo per tenere sotto controllo i prezzi del carrello della spesa, per aiutare famiglie, soprattutto quelle in difficoltà”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“È un’iniziativa frutto di un confronto durato diverse settimane, che ha portato un risultato concreto, e che dimostra al governo che noi non siamo soli quando ci sono da affrontare dei problemi. Forse dimostra anche al mondo produttivo che c’è una guida, che c’è in questa nazione finalmente un governo che sa ascoltare e che ha l’umiltà di chiedere una mano quando c’è da affrontare situazioni complesse, come la spirale inflazionistica davanti a cui ci troviamo”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Dall’inizio – ha aggiunto – abbiamo lavorato per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, con le risorse limitate che abbiamo. Abbiamo concentrato quelle risorse per aiutare le famiglie, con tantissime iniziative, anche relative all’energia, il taglio del cuneo contributivo, fino all’aumento dell’assegno unico per i figli, il taglio dell’Iva sui prodotti di prima infanzia, l’aumento delle pensioni, la super rivalutazione delle pensioni minime, la carta Dedicata a te per l’acquisto dei beni alimentari, che è stata allargata ai carburanti. Abbiamo cercato di sostenere soprattutto le famiglie di fronte al problema inflazionistico. E lo abbiamo fatto, e ne rivendico la scelta politica, concentrando le risorse sui redditi medio bassi”.

Continua a leggere

Economia e Finanza

Caro energia, arrivano i bonus del governo Meloni

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Bonus sociale sulle bollette rafforzato con un contributo extra che sale con il numero dei figli.

Bonus benzina per i beneficiari della social card. E ancora, per il gas conferma degli oneri azzerati sul gas e Iva agevolata al 5%, mentre cambiano i sostegni per le imprese energivore.

Arriva con queste misure l’intervento che stanzia 1,3 miliardi per aiutare le famiglie contro il caro-energia anche nel quarto trimestre.

Cambia invece volto la sanatoria sugli scontrini, fortemente contestata nei giorni scorsi: ci si potrà mettere in regola ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso. Un intervento, fanno sapere dall’esecutivo, che consentirà di salvare 50mila esercizi.

Il nuovo decreto energia varato in un consiglio dei ministri lampo, interviene in sostegno soprattutto delle famiglie in difficoltà. Al posto del bonus riscaldamento annunciato a marzo, si rafforza il bonus sociale destinato ai nuclei con Isee fino a 15mila euro: per i tre mesi da ottobre a dicembre riceveranno un contributo straordinario crescente in base al numero dei figli. Inoltre gli 1,3 milioni di nuclei (sempre con Isee massimo di 15mila euro) che hanno la social card ‘Dedicata a te’ potranno usarla oltre che per pagare i beni di prima necessità anche per fare benzina: un bonus di 80 euro a famiglia, con uno stanziamento complessivo di circa 100 milioni. Per il gas viene confermato l’azzeramento degli oneri di sistema e l’Iva agevolata al 5%. Arriva il rifinanziamento del bonus trasporti per acquistare l’abbonamento dei mezzi pubblici. Ma non di sola energia si occupa il decreto.

L’ultima bozza circolata, ridotta rispetto alle precedenti, proroga anche i termini per aderire ai mutui per gli under36, mentre saltano le proroghe per le cripto-attività e l’abilitazione scientifica. Una norma interpretativa esclude inoltre che nel passaggio da Alitalia a Ita ci sia continuità fra le due aziende. Chiuso il provvedimento energia ora l’attenzione del governo si sposta sulla manovra.

L’attesa è per la Nota di aggiornamento al Def, che definirà la prima cornice delle risorse e darà una prima idea delle misure che potranno vedere la luce nel 2024. Il cdm che esaminerà il documento, inizialmente convocato per giovedì, è stato anticipato a mercoledì. L’osservato speciale è l’indebitamento 2024, da cui si capirà lo spazio in deficit che il governo si apre per la manovra. Per metterlo nero su bianco però, l’esecutivo attende il responso di Eurostat sul Superbonus, che a questo punto potrebbe essere in dirittura d’arrivo. Il 3,7% fissato nel Def ad aprile dovrebbe essere rivisto al rialzo di qualche decimo di punto, comunque entro la soglia del 4%.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti