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Frosinone

CASSINO: 22 INDAGATI PER TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI

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Tempo di lettura 3 minuti Tra i soggetti economici che fornivano il proprio supporto alla persona arrestata figuravano agenzie di Cassino

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Redazione

Cassino – Era a capo di una cellula del clan M. specializzata nelle truffe alle assicurazioni, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Cassino che ha altresì apposto i sigilli alla propria abitazione.

E' questo l'epilogo di una articolata indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli e condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino, che ha permesso di indagare 22 persone per gravi reati quali l'associazione per delinquere di stampo mafioso, truffa aggravata, estorsione, ricettazione e reimpiego.

Le indagini erano state avviate nel 2012, a seguito di dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che avevano riferito in merito all'espansione delle attività del clan M., sia dal punto di vista della tipologia che per quanto concerne l'estensione territoriale. In particolare era emersa la figura di un affiliato di spicco a tale clan, un 46enne di Villaricca, oggi tratto in arresto, che, attraverso soggetti economici riferibili a terze persone, poneva in essere truffe a danno di primarie compagnie assicuratrici, in materia di assicurazione obbligatoria di autoveicoli.

Tra i soggetti economici che fornivano il proprio supporto alla persona arrestata figuravano agenzie di Cassino, per tale ragione le Fiamme Gialle della città martire ricevevano delega ad investigare.

E' emerso che la persona arrestata fungeva da promotore, gestore e coordinatore di un gruppo criminale che riversava sul clan M. parte dei propri profitti illeciti e la cui operatività, oltre alla Campania, si era estesa anche nel territorio di Cassino che era divenuto una base importante per perfezionare le condotte illecite già pianificate nel napoletano.

Numerose le "specialità" dell'organizzazione: dai falsi sinistri ai "cavalli di ritorno", dalle false residenze degli assicurati in località aventi tariffe migliori, ad intestazioni fittizie delle polizze ad inesistenti consorzi, e così via.

A titolo esemplicativo: è emerso che alcuni complici dell'organizzazione criminale si presentavano presso varie agenzie assicurative delle regioni del nord Italia (in particolare Lombardia e Piemonte) come rappresentanti o dipendenti di inesistenti consorzi di trasporto, riuscendo a stipulare numerose polizze assicurative per autocarri ed autovetture. Le ditte di trasporto contraenti, anch'esse inesistenti, dichiaravano la propria sede nelle medesime località del nord Italia, così da poter usufruire di tariffe più favorevoli rispetto a quelle applicate ai contraenti residenti in Campania. Inoltre venivano indicate tipologie di trasporto ulteriormente agevolate (ad esempio: trasporto dei marmi, che comporta un abbattimento delle tariffe ordinarie fino al 50%).

Tutta la documentazione utilizzata per la stipula dei contratti è risultata falsa: libretti di circolazione, certificati di proprietà, patenti di guida e carte d'identità.

Subito dopo il perfezionamento dei contratti, gli stessi venivano inviati in Campania per essere smistati sul territorio da soggetti esercenti abusivamente l'attività assicurativa, che provvedevano alla riscossione del denaro relativo al premio delle polizze ed alla consegna a clienti delle polizze recanti dati falsi. Buona parte dei clienti era costituita da autotrasportatori campani consapevoli delle modalità di formazione delle polizze, poiché concordavano il pagamento delle stesse ad un prezzo molto inferiore rispetto a quanto avrebbero pagato in Campania, seguendo l'iter ordinario.

Tali polizze, relative alla sola "responsabilità civile" auto e riferite, quasi tutte, ad autocarri, recavano intestazione di residenza città del nord Italia (es.: Bergamo, Milano, Varese e Novara) ed erano pagate rigorosamente in contanti. Tuttavia nel momento in cui giungevano alle compagnie le denunce di sinistro, le stesse recavano Napoli quale luogo del fatto.

Quanto ai falsi sinistri gli stessi venivano caricati anche su posizioni di ignari contraenti che, rinvenuto un sinistro anomalo (ovvero mai denunciato) sull'attestato di rischio, si precipitavano dal loro assicuratore senza ottenere alcuna spiegazione.

I gravi fatti rilevati nel corso dell'indagine hanno fatto scattare l'odierna operazione: il soggetto ritenuto affiliato al clan M. è stato arrestato ed i suoi beni sequestrati; due suoi sodali napoletani di 24 e 41 anni sono destinatari di obbligo di dimora; sono state eseguite 30 perquisizioni, coordinate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, in diverse località delle Province di Napoli, Frosinone e Caserta.

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Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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