CASTEL GANDOLFO: E’ CACCIA ALLO SCACCO MATTO

 

di Chiara Rai

Castel Gandolfo (RM) – Si è parlato abbastanza in questi giorni dei “maldipancia” nella politica castellana. Dicendo e non dicendo rispetto ad una azione dell’attuale sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi che ha destabilizzato ancora di più certi “non – equilibri” interni al centrosinistra ma affatto significativi.

In direttivo del Pd alla presenza del segretario provinciale, sia il consigliere di opposizione Marta Toti che Paolo Gasperini si sono dimostrati “aperti al dialogo”. La loro “apertura” però ha preso strade ben differenti : Marta Toti, tesserata Pd, sembrerebbe mostrare vicinanza di intenti e programma con l’attuale corrente Monachesi. Marta Toti, figlia dell’ex sindaco Luciano Toti, è di estrazione di centrosinistra e diciamo che è finita, circa due anni fa, come candidata nella lista mista “Aurora” di Paolo Gasperini il quale uscì dal Pd e si mise a correre in solitario incassando persino il sostegno del Pdl / Forza Italia con la benedizione di Adriano Palozzi. Marta Toti, evidentemente, comprendendo che Aurora (che poi ha sostenuto la candidatura di Silvagni a sindaco di Marino col centrodestra) era più a destra che a sinistra ha iniziato come dire a sottolineare la sua estrazione politica tanto da prendere la decisione di mezz’estate di passare definitivamente al Pd. Ora Toti rimane in silenzio a guardare quello succede, il suo atteggiamento è piuttosto prudente non è ancora uscita con note o comunicati ufficiali sulla questione. Paolo Gasperini, leader della coalizione Aurora, al Bilancio nella giunta Colacchi, ha dunque preso le distanze dal sostenere Milvia Monachesi a sindaco e si è candidato lui stesso raccogliendo militanti di centrodestra, centro e centrosinistra.

Paolo Gasperini, capogruppo del Movimento Aurora, il 30 agosto è uscito con un comunicato stampa attraverso cui ha ribadito la propria “connotazione propositiva” e apertura ad un confronto sui temi importanti della vita politica sottolineando una certa preoccupazione per il fatto che alcuni punti del proprio programma non fossero stati affatto affrontati dall’amministrazione come l’area 167, la raccolta differenziata, le attività culturali e il completamento di opere pubbliche). Di fatto la posizione di Gasperini appare ancora interpretabile ma non collocabile in una determinata estrazione politica, sebbene (ricordiamo ancora) ci risulti che stessa lista civica Aurora abbia sostenuto Silvagni sindaco a Marino. E’ chiaro che se Marta Toti prendesse ufficialmente le distanza dal Movimento Aurora, quest’ultimo perderebbe un bel bacino di voti di centrosinistra che probabilmente andrebbero a rafforzare la corrente di Milvia Monachesi e impoverire di conseguenza quella dell’ex sindaco Maurizio Colacchi, il quale però non sembra essersi pronunciato su tutto questo fermento politico.

Di fatti non era presente neppure all’ultimo direttivo. Adesso bisognerà vedere come si muoverà concretamente il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi che, intervistata dal nostro quotidiano torna a ribadire: ci sono delle contraddizioni che vanno risolte – ha detto il primo cittadino – l’apertura da parte mia c’è, adesso dobbiamo vedere se ci sono le condizioni affinché si realizzi nel concreto, non può certamente tutto dipendere dalla mia volontà d’iniziativa sebbene ritengo sia stato un passo chiaro e senza timore. Ritengo che ragionare insieme possa certamente giovare a conseguire risultati ancora migliori. La mia squadra non ha problemi di sorta, io governo con consapevolezza dei ruoli ma non amo escludere forme di apertura costruttive”.

E’ chiaro che Milvia Monachesi sa benissimo che tutte le sfide comportano dei rischi, ma le sue intenzioni quelle sì sono apparse molto chiare: il sindaco non intende affatto fare esclusioni di sorta. Insomma sembrerebbe che nessuno è di fatto fuori dai giochi, la partita è “aperta” nel vero senso della parola. Intanto ha fatto capolino un manifesto “anonimo” che parla di “prove tecniche di coalizione, prende vita l’asse Palozzi, Monachesi, Toti”. Una mera provocazione perché non c’è nulla di fattibile in questa butade.

Sentito Adriano Palozzi coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere regionale FI in merito all’uscita dell’anomino castellano dichiara: “Non c’è nulla di vero è tutta una burlonata – dice Palozzi – io non faccio prove tecniche in accordo con nessuno. Quando ho saputo di questo manifesto che mi chiamava in causa mi sono messo a ridere. Io sono stato sempre al posto mio, non ho cambiato mai tessera. Alle ultime elezioni ho sostenuto Marta Toti perché in quel momento rappresentava l’espressione del centrodestra, se poi adesso Marta Toti ha preso un’altra strada le faccio i miei migliori auguri. Certamente non si possono rivolgere alla mia persona discorsi sulla coerenza, ognuno agisce come meglio crede”.