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Roma

CASTEL GANDOLFO: ECCO I FURBETTI DELLA DIFFERENZIATA

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Tempo di lettura 2 minuti Cristiano Bavaro, vice sindaco di Castel Gandolfo, ha detto che nei prossimi giorni si terrà un incontro con i commercianti e operatori balneari

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di Alberto De Marchis

Castel Gandolfo (RM) – Contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti sommersi da bustoni neri, cartoni, cassette in legno e chi più ne ha più ne metta. Questa la situazione che appare a Castel Gandolfo nell'ampio reportage fotografico de L'Osservatore d'Italia. Eppure nel regolamento comunale per la gestione integrata dei rifiuti urbani ed assimilati del Comune di Castel Gandolfo è espressamente previsto che nessun materiale deve essere lasciato fuori dagli appositi contenitori e che gli operatori della ditta incaricata non raccoglieranno i rifiuti qualora non siano conformi alle specifiche indicate.

Microchip aggirato Ma il problema non è solo quello di una mancata osservanza del regolamento comunale da parte di alcuni soggetti, bensì il danno che ne deriva per le tasche dei contribuenti gandolfini. Infatti gli appositi contenitori per la raccolta differenziata porta a porta sono dotati di un microchip che permette di determinare qualità e quantità del rifiuto prodotto, al fine poi di permettere all'amministrazione comunale di poter applicare il principio comunitario del "chi più inquina più paga" e conseguentemente chi meno inquina meno paga. Lasciando quindi i rifiuti nei sacchi neri, anziché negli appositi contenitori, si sfuggirebbe al controllo del microchip, consuetudine quest'ultima immortalata soprattutto tra alcune attività di ristorazione e commerciali. In buona sostanza l'operatore non dovrebbe raccogliere i bustoni neri e altri rifiuti posti accanto ai contenitori per la differenziata ma dovrebbe segnalare la circostanza "irregolare" con l'apposizione di uno specifico contrassegno adesivo. Questo però non sembrerebbe avvenire: abbiamo infatti fotografato un addetto della ditta incaricata intento a raccogliere i bustoni neri.

Minori entrate e ulteriori costi  Quindi oltre a sfuggire alla "pesa", procurando una minore entrata per le casse dell'amministrazione di Castel Gandolfo, relativa i rifiuti che potevano essere riciclati, i furbetti della differenziata causano un secondo danno alla comunità: quello di far finire la "monnezza" contenuta nei sacchi neri in discarica come indifferenziato provocando quindi ulteriori costi per il Comune che a sua volta li caricherà sulle tariffe della raccolta differenziata al fine di coprire i costi. 

L'incontro con i commercianti e operatori balneari Cristiano Bavaro, vice sindaco di Castel Gandolfo, ha detto che nei prossimi giorni si terrà un incontro con i commercianti e operatori balneari con tema la corretta raccolta differenziata eseguita dagli operatori. 

Il residente Intanto il residente castellano Giampiero Tofani fa sapere che, dopo aver ricevuto la richiesta di pagamento di  339,00 euro per la TARI 2016, all’insegna “se tutti gli utenti pagano… tutti gli utenti pagano meno”, dichiarando quindi lo specifico interesse diretto, concreto ed attuale nel verificare che le richieste di pagamento TARI siano state inviate anche a TUTTI gli altri utenti del Comune di Castel Gandolfo, ha presentato l'ennesima richiesta di accesso agli atti, invocando questa volta il Decreto Legislativo del 17 Maggio 2016 in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, per prendere visione ed estrarre copia delle richieste di pagamento TARI relative il periodo 2011/2016, che l'amministrazione gandolfina ha inviato alla Federazione Italiana Canoa Kayak, relativamente all’utenza “villaggio vogatori”, utilizzato anche per numerose manifestazioni pubbliche con camping, e ai titolari degli “stabilimenti balneari” e “rimessaggi imbarcazioni”, in attività sugli arenili demaniali del lago Albano di Castel Gandolfo.

Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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