CASTEL GANDOLFO ELEZIONI, PATERNITA' SIMBOLO UDC,

Chiara Rai

Avrebbe voluto evitare ulteriori “polemiche sterili” il consigliere regionale Udc Pietro Sbardella in merito alle recenti dichiarazioni del segretario provinciale Pierluca Dionisi il quale ha sottolineato che, sulla paternità del simbolo Udc da attribuire a Castel Gandolfo ad Alberto De Angelis piuttosto che Paolo Gasperini, “non intende rispondere in via gerarchica piuttosto che politica, in quanto è la politica che dice dove deve andare il simbolo e i cittadini di Castel Gandolfo sono comunque poco appassionati a questi temi”. Anche secondo Sbardella, in una competizione civica come questa, l'utilizzo dei simboli di partito in una città sotto i 15 mila abitanti, appare “inutile” quanto “puerile”. Sbardella, questa sorta di balletto dei simboli l’ha definito “il gioco dei furbetti”, mostrando anche difficoltà nell’accostare Dionisi al territorio gandolfino: “Non ho mai visto, in questi ultimi due anni, Dionisi in sezione. Adesso spunta fuori sulla scena di Castel Gandolfo e parla di gerarchia in un territorio dove i cittadini hanno difficoltà nel riconoscerlo  – ha detto Sbardella – ritengo che sia stato fatto un gioco da furbetti da parte di De Angelis, con il quale c’è un’amicizia, e della sua squadra, quando hanno ritenuto opportuno di non interpellare  un consigliere regionale Udc che ai Castelli Romani, Castel Gandolfo inclusa, ha riscosso innumerevoli consensi. Infatti, ho saputo della candidatura di De Angelis pochi giorni prima dell’ufficializzazione, l’ho saputo in circostanze occasionali e comunque in una maniera che poco gratifica quello che dovrebbe essere un corretto e trasparente  reciproco scambio di opinioni nonché reciproca e preventiva interpellanza su un tema importante come la scelta di candidare una persona dell’Udc. Comunque, sono arrivato a dare il sostegno dell’Udc a Paolo Gasperini a seguito di un percorso di concertazione, a seguito di incontri e condivisioni che sono poi sfociate in una stretta di mano con lo stesso. Quindi, ribadisco che la posizione per le imminenti elezioni amministrative non è frutto d'improvvisazione, ma la conclusione di un percorso iniziato con la sezione già dall'autunno dello scorso anno. Pur comprendendo che quando ci si trova in difficoltà, si può verificare un esagerato attaccamento al simbolo politico, nelle mie vesti di commissario ( il partito è commissariato da più di un anno) mi sento però in dovere di allertare che saranno presi provvedimenti, nel caso venisse usato impropriamente il simbolo Udc. Mi auguro dunque di non vedere manifesti non autorizzati che riportano impropriamente il simbolo Udc”.