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Castel Gandolfo, Guglielmo Marconi e la cittadinanza onoraria a Elettra Marconi Giovannelli: missione compiuta per Fausto D’Angelo

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CASTEL GANDOLFO (RM) – Ufficializzata la cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo per la principessa Elettra Marconi Giovannelli, figlia di Guglielmo Marconi.

Un riconoscimento fortemente voluto da Fausto D’Angelo presidente dell’associazione RNRE

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 28/11/2019

La RNRE rappresenta il fiore all’occhiello della Protezione Civile nazionale per quanto riguarda le radiocomunicazioni di emergenza e la proposta del presidente D’Angelo è stata subito abbracciata dall’amministrazione comunale della città Vaticano II che nel novembre del 2017 deliberò il conferimento della cittadinanza onoraria per la figlia del premio nobel per esprimere ufficialmente il sentimento di stima e di riconoscenza nei confronti di Elettra Marconi Giovannelli per aver illustrato e continuare ad illustrare l’Italia e, in particolare la città di Castel Gandolfo attraverso la sua attività di divulgazione dell’opera del proprio illustre padre.

E così esattamente dopo due anni dalla delibera del 2017, lo scorso 22 novembre la figlia di Marconi è stata accolta, tra gli applausi nel Palazzo Pontificio, da parte di tutte le autorità religiose, civili e militari della città papale per essere insignita della cittadinanza onoraria.

Guglielmo Marconi e Castel Gandolfo

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 28/11/2019

Correva l’anno 1933 quando nella ricorrenza dei Patti Lateranensi nei locali della Radio Vaticana fu inaugurato il primo sistema stabile di comunicazione a microonde, tra il Vaticano e Castel Gandolfo, realizzato da Guglielmo Marconi.

Le microonde vennero quindi utilizzate per la prima volta al mondo in maniera permanente attraverso il collegamento radio telefonico fra la sede Vaticana e il palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Fu Guglielmo Marconi a dirigere e attuare l’impianto della nuova stazione radio.

Marconi condusse, dunque, molte delle sperimentazioni relative le onde corte e cortissime per le trasmissioni telefoniche presso le ville pontificie di Castel Gandolfo.

Grazie alle scoperte del premio Nobel la città Castellana fu teatro di svariati eventi che restano scolpiti nella storia delle telecomunicazioni come il messaggio natalizio che il Papa radio trasmesse nel 1936 dal letto dove era costretto a causa di una malattia o la Suprema invocazione di pace lanciata da Castelgandolfo il 2 settembre del 1938 mentre nei cieli d’Europa si infittivano le nubi che portarono al secondo conflitto mondiale.

Ancora impresso nella memoria di molti residenti quel 13 agosto del 1947 quando Pio XII premendo un pulsante da Castel Gandolfo accese via radio l’illuminazione della colonna della Madonna nel porto di Messina, ma il 15 agosto del 1954 la Radio Vaticana fu testimone di un avvenimento che avrebbe rivoluzionato le abitudini domenicali del Papa e dei Papi da lì in avanti a mezzogiorno per la prima volta Pio XII recitava pubblicamente l’Angelus da Castel Gandolfo dai microfoni dell’emittente Vaticana.

La novità Piacque a Papa Pacelli che dopo la pausa estiva comincio a recitare ogni domenica l’Angelus davanti alla folla che da quel momento imparò a radunarsi sotto quella che sarebbe divenuta la finestra più famosa del mondo, quella dello studio privato del pontefice nel palazzo apostolico.

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Economia e Finanza

Italia regina dei Superyacht: la leadership globale tra produzione e formazione

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l Belpaese domina il settore della cantieristica nautica e diventa punto di riferimento per la formazione di professionisti specializzati. Nicola Carbonara: “Innovazione, lusso e design sono il futuro.”
 
L’Italia si conferma leader mondiale nella produzione di superyacht, con una quota di mercato che sfiora il 54%. Durante il Cannes Yachting Festival, in corso dal 10 al 15 settembre, i riflettori sono puntati sui grandi cantieri italiani, che rappresentano il cuore dell’industria nautica di lusso. Con un fatturato di 4,4 miliardi di euro, la cantieristica italiana continua a crescere, dimostrando la sua eccellenza sia nel design che nella qualità.
 
Nicola Carbonara, imprenditore e fondatore dell’IET – Istituto Europeo del Turismo e di altri enti formativi, ha partecipato al festival, sottolineando l’importanza di una formazione di alto livello per mantenere questo primato. “La richiesta di personale qualificato come hostess, steward e marinai è altissima e ancora insoddisfatta”, ha affermato Carbonara. I suoi istituti sono ormai un punto di riferimento internazionale per chi desidera una carriera nel settore della nautica di lusso.
 
Secondo l’imprenditore, la ripresa post-Covid del settore è evidente: “Il mercato ha finalmente superato lo stallo e vediamo un ritorno alla produzione a pieno ritmo, sia per le nuove imbarcazioni che per l’usato”. Il focus oggi è su yacht sempre più grandi, dotati delle più avanzate tecnologie, in cui il design si spinge verso l’idea di vere e proprie ville galleggianti.
 
L’Italia non è solo una potenza produttiva, ma anche un faro per la formazione dei professionisti che lavorano a bordo di queste imbarcazioni. Con la crescita continua del settore, investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze rimane fondamentale per consolidare la leadership mondiale.
Privo di virus.www.avast.com



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Cronaca

Scontro tra Bianca Berlinguer e Maria Rosaria Boccia: accuse e polemiche dopo la mancata intervista

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La conduttrice accusa Boccia di voler conoscere in anticipo le domande, mentre l’ex ospite lamenta una discussione trasformata in gossip e politica. La verità resta al centro di un acceso botta e risposta

Bianca Berlinguer, nota conduttrice, ha espresso il suo disappunto dopo la mancata intervista a Maria Rosaria Boccia, accusandola di aver chiesto anticipatamente le domande in forma scritta, cosa che non è mai stata concessa a nessun ospite. Secondo Berlinguer, questo sarebbe stato il vero motivo del contrasto tra le due, sfociato nella decisione di Boccia di non partecipare alla trasmissione È sempre Cartabianca.

Boccia, dal canto suo, ha risposto via Instagram, sostenendo che la trasmissione fosse orientata più a creare un dibattito politico e gossip piuttosto che ad ascoltare la sua verità. Inoltre, ha lamentato di essere stata trattenuta in camerino contro la sua volontà per due ore, un’accusa che Berlinguer ha definito “ridicola” e fuori luogo, dichiarando di non aver mai vissuto una situazione simile nei suoi 35 anni di carriera.

Le tensioni tra le due figure pubbliche si sono ulteriormente infiammate quando Berlinguer ha chiesto a Boccia prove concrete per sostenere affermazioni delicate riguardanti un colloquio tra Gennaro Sangiuliano e Arianna Meloni, suscitando reazioni di fastidio da parte dell’ex ospite, che ha accusato la conduttrice di non essere sufficientemente preparata sulla sua storia.

In un contesto di forti polemiche, la questione rimane aperta, lasciando spazio a diverse interpretazioni sui motivi del fallimento dell’intervista e su quanto avvenuto dietro le quinte.

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Esteri

NeverForget, 23 anni dopo: L’America ricorda l’11 settembre

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La nazione si unisce nel dolore e nella resilienza, mentre la ferita del World Trade Center rimane aperta

Sono passati 23 anni da quel fatidico martedì che ha cambiato per sempre il volto dell’America e del mondo intero. L’11 settembre 2001, le Torri Gemelle del World Trade Center di New York crollarono sotto gli attacchi terroristici, portando con sé quasi 3.000 vite innocenti e lasciando una cicatrice indelebile nel cuore della nazione.

Oggi, nel 2024, l’America si ferma ancora una volta per ricordare. La ferita, sebbene il tempo sia trascorso, rimane aperta, un promemoria costante della fragilità della vita e della resilienza dello spirito umano.

A Ground Zero, ora trasformato in un memoriale solenne, migliaia di persone si sono riunite all’alba per la tradizionale lettura dei nomi delle vittime. Familiari, sopravvissuti e primi soccorritori si sono alternati al microfono, la voce rotta dall’emozione mentre ricordavano padri, madri, figli e amici persi in quel giorno terribile.

Il presidente degli Stati Uniti, in un discorso commovente, ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria: “Non dimentichiamo mai. Non solo il dolore e la perdita, ma anche il coraggio e l’unità che abbiamo mostrato come nazione in quei giorni bui.”

In tutto il paese, le cerimonie di commemorazione si sono susseguite. A Washington D.C., presso il Pentagono, un’altra cerimonia ha onorato le 184 vite perse quando l’American Airlines Flight 77 si schiantò contro l’edificio. In Pennsylvania, nel campo dove precipitò il volo United 93, un momento di silenzio ha ricordato gli eroi che sacrificarono le loro vite per salvare quelle di molti altri.

Le città di tutto il paese hanno organizzato eventi per onorare la memoria delle vittime. A Boston, una maratona commemorativa ha visto la partecipazione di migliaia di corridori, ciascuno con il nome di una vittima sulla schiena. A Los Angeles, un concerto all’aperto ha riunito artisti di fama mondiale per una serata di musica e riflessione.

Sui social media, l’hashtag #NeverForget ha inondato le piattaforme, con milioni di americani che condividono ricordi, fotografie e pensieri. Le immagini iconiche delle torri avvolte dal fumo, dei primi soccorritori coperti di polvere e della bandiera americana issata tra le macerie continuano a evocare emozioni profonde.

Ma quest’anno, più che mai, c’è stato anche un focus sul futuro. Molti eventi hanno messo in luce le storie di resilienza e speranza emerse dalle ceneri della tragedia. Il Museo del 11 settembre ha inaugurato una nuova mostra dedicata ai “bambini dell’11 settembre”, ora giovani adulti, che hanno perso i genitori negli attacchi e hanno trovato modi straordinari per onorare la loro memoria.

“L’11 settembre non è solo un giorno di lutto,” ha detto Maria Rodriguez, che aveva solo 5 anni quando perse suo padre nella Torre Nord. “È un giorno che ci ricorda di vivere pienamente, di amare profondamente e di lavorare instancabilmente per un mondo migliore.”

Mentre il sole tramonta su questo 23° anniversario, l’America resta unita nel ricordo. La ferita dell’11 settembre potrà non chiudersi mai completamente, ma ha forgiato una nazione più forte, più compassionevole e più determinata che mai a preservare i valori di libertà e giustizia per cui tanti hanno dato la vita.

Nel cuore di New York, le luci dei “Tribute in Light”, due fasci luminosi che si elevano verso il cielo notturno, brillano come fari di speranza e memoria, un promemoria silenzioso ma potente che, nonostante tutto, l’America rimane in piedi, unita e resiliente.

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